Pellegrino Artusi, gli umidi. Quando arrivano certe fredde giornate di pre-inverno, quello che preferisco fare, è alzarmi con grande comodo e dopo una leggera colazione, vestirmi di tutto punto, e tranquillamente avviarmi, in compagnia del mio amato mezzo 'Toscano', fino al ristorante dell'Orologio, che in questa stagione ha i migliori stracotti di tutta la regione. Dimenticavo, anche i vini non sono male..
253 STRACOTTO DI VITELLA
Lo
stracotto di vitella per condire la minestra di maccheroni o per fare un
risotto col sugo, è d'uso comune nelle famiglie della borghesia fiorentina; la
cosa non è mal pensata se si considera che esso in tal modo serve a doppio
scopo, cioè di minestra e di companatico. Guardatevi però dal dissugar troppo
la carne per voler molto sugo e sostituite in tutto o in parte l'olio, come si
usa in Toscana, colla carnesecca, che dà un sapore più spiccato e più grato.
Eccovi le proporzioni per condire 250 a 300 grammi di maccheroni
Carne
magra di vitella, compreso l'osso o la giunta, grammi 500.
Carnesecca,
grammi 50.
Burro,
grammi 30.
Un
quarto di una cipolla grossa; una piccola carota; due pezzi di sedano.
Questi
tre ultimi capi tagliateli all'ingrosso e la carnesecca a piccoli dadi.
Mettete
al fuoco ogni cosa insieme e condite con sale e pepe. Voltate la carne spesso e
quando sarà rosolata, spargete sulla medesima un pizzico di farina,
annaffiatela con sugo di pomodoro o conserva e tiratela a cottura con acqua
versata a poco per volta. La farina serve per legare il sugo e per dargli un
po' di colore; ma badate ch'essa non bruci che altrimenti gli comunicherebbe un
ingrato sapore e un colore quasi nero che il sugo non deve avere. Passatelo, e
se gli darete odore con alcuni pezzetti di funghi secchi, rammolliti prima
nell'acqua calda e bolliti un poco nel sugo, non farete che bene.
I
maccheroni cotti in acqua salata, scolateli bene, ma prima di servirli teneteli
un poco nel sugo vicini al fuoco e conditeli con burro e con parmigiano a
scarsa misura, perché questo si può aggiungere in tavola.
Se
trattasi di riso, cuocetelo nell'acqua versandola a poco per volta, a mezza
cottura aggiungete il sugo e un pezzetto di burro e, prima di levarlo, un po'
di parmigiano.
È
bene mandare in tavola il pezzo dello stracotto con un contorno di erbaggi o
legumi. Il lucertolo è il taglio migliore. Se vi servite di olio basteranno
circa grammi 20 di carnesecca.
254 STRACOTTO ALLA BIZZARRA
Se
avete, puta caso, un pezzo di magro di vitella del peso, senz'osso, di grammi
700 a 800 steccatelo con grammi 100 di lardone i cui lardelli, grossi un dito,
avrete prima conditi con sale e pepe, e così anche la carne. Legatela onde stia
raccolta e ponetela al fuoco mezzo coperta d'acqua con due foglie di salvia,
una ciocca di ramerino e mezzo spicchio d'aglio; se la carne è molto frolla
metteteci meno acqua. Quando, nel bollire, sarà rimasta asciutta, fatele
prender colore con un cucchiaino di farina; aggiungete un pezzetto di burro, poi
bagnatela con un ramaiolo di brodo e con un dito (di bicchiere) di marsala.
Passate il sugo senza spremerlo e versatelo sul pezzo della carne quando lo
mandate in tavola.
255 FRICANDÒ
Prendete
un pezzo di vitella di latte tutto unito, levato dalla coscia, e lardellatelo
con prosciutto grasso e magro. Legate il pezzo e salatelo poco o meglio punto
perché il troppo salato è il peggior difetto delle vivande. Steccate una
cipolla con due chiodi di garofani e componete un mazzetto con carota tagliata
a strisce, sedano e prezzemolo. Mettete ogni cosa in una casseruola con un
pezzetto di burro, fate rosolare la carne e tiratela a cottura col brodo.
Quando
è cotta gettate via la cipolla e il mazzetto, passate il sugo, digrassatelo e
restringetelo a parte fino a ridurlo una gelatina che unirete al fricandò
quando lo mandate in tavola.
Qui
è bene avvertire che il brodo (il quale ha tanta parte alla preparazione delle
pietanze) può talvolta mancare: perciò alcuni stanno provvisti dell'estratto di
carne Liebig che, lì per lì, sciolto nell'acqua, può sostituirlo. Ogni sorta di
carne va lardellata per il lungo della fibra, dovendosi scalcare per traverso.
256 FRICASSEA
La
fricassea si può fare di petto o di muscolo di vitella di latte, d'agnello e di
pollo. Prendiamo ad esempio il primo, cioè il petto, e questo, in proporzioni
all'incirca eguali, serva per le altre qualità di carne indicata.
Petto
di vitella di latte, grammi 500.
Burro,
grammi 50.
Farina,
grammi 5, ossia una cucchiaiata scarsa.
Acqua
calda, non bollente, decilitri 2.
Due
rossi d'uovo.
Mezzo
limone.
Un
mazzetto odoroso.
Spezzettate
il petto lasciandolo con tutte le sue ossa. Mettete una casseruola al fuoco
colla metà del burro e, quando comincia a liquefarsi, versate la farina
mescolando finché questa abbia preso il color nocciola. Allora cominciate a
versare a poco per volta l'acqua e poi il mazzetto che potete comporre di
alcune strisce di cipolla e di carota, di fili di prezzemolo, di sedano e di
basilico, il tutto legato insieme, escluse le foglie perché queste potrebbero
disfarsi e far bruttura alla fricassea, un pregio della quale è di avere un bel
colore paglia unito. Quando l'acqua bolle gettate giù la carne e il resto del
burro e condite con sale e pepe bianco, il quale è il fiore del pepe comune.
Coprite la casseruola con un foglio tenuto fermo dal coperchio e fate bollire
adagio. A due terzi di cottura levate il mazzetto e, se fosse la stagione dei
funghi freschi, la potete rendere più grata con grammi 100 o 150 di questi
tagliati a fette sottili; se no, un pizzico di funghi secchi.
Quando
siete per mandarla in tavola ritirate la casseruola dal fuoco e versateci a
poco per volta, mescolando, i rossi d'uovo frullati coll'agro di limone.
Se
la fricassea fosse di pollo, tagliatelo a pezzi nelle giunture, escludendo la
testa, il collo e le zampe; pel resto regolatevi nello stesso modo.
La
fricassea fatta in questa maniera è un piatto sano e delicato che piace
specialmente a chi non ha il gusto viziato a sapori forti e piccanti.
257 CIBREO
Il
cibreo è un intingolo semplice, ma delicato e gentile, opportuno alle signore
di stomaco svogliato e ai convalescenti. Prendete fegatini (levando loro la
vescichetta del fiele com'è indicato nel n. 110), creste e fagioli di pollo; le
creste spellatele con acqua bollente, tagliatele in due o tre pezzi e i
fegatini in due. Mettete al fuoco, con burro in proporzione, prima le creste,
poi i fegatini e per ultimo i fagioli e condite con sale e pepe, poi brodo se
occorre per tirare queste cose a cottura.
A
tenore della quantità, ponete in un pentolino un rosso o due d'uova con un
cucchiaino, o mezzo soltanto, di farina, agro di limone e brodo bollente
frullando onde l'uovo non impazzisca. Versate questa salsa nelle rigaglie
quando saranno cotte, fate bollire alquanto ed aggiungete altro brodo, se fa
d'uopo, per renderla più sciolta, e servitelo. Per tre o quattro creste,
altrettanti fegatini e sei o sette fagioli, porzione sufficiente a una sola
persona, bastano un rosso d'uovo, mezzo cucchiaino di farina e mezzo limone.
I
granelli del n. 174, lessati e tagliati a filetti, riescono buoni anch'essi
cucinati in questa maniera.
258 POLLO DISOSSATO RIPIENO
Per
disossare un pollo il modo più semplice è il seguente:
Tagliategli
il collo a metà, la punta delle ali e le zampe alla giuntura della coscia; poi,
senza vuotarlo, apritelo lungo il dorso superficialmente, dalle ali al
codrione, e con un coltellino ben tagliente cominciate a levar dall'interno le
ossa delle ali scarnendole bene. Dopo, sempre dall'interno, levate quelle delle
anche e delle cosce, quindi, radendo via via col coltello le ossa esterne della
carcassa, vi riescirà di levarla tutta intera, comprese le interiora. I piccoli
ossicini della stizza lasciateli, oppure levatela tutta e levate la forcella
del petto.
Fatto
questo, rovesciate le cosce e le ali, già spoglie d'ossa, ritirandole
all'interno e portate via tutti i tendini che trovate framezzo alla carne.
Ora
che il pollo è disossato, se fosse alquanto grosso, formate il composto per
riempirlo, con grammi 300 circa di magro di vitella di latte; se piccolo,
regolatevi in proporzione. Tritatelo prima, poi pestatelo nel mortaio per
ridurlo ben fine, e a questa carne aggiungete una grossa midolla di pane
inzuppata nel brodo, un pugno di parmigiano grattato, tre rossi d'uovo, sale,
pepe e, se vi piace, odore di noce moscata. Per ultimo mescolate nel composto,
grammi 20 di prosciutto grasso e magro, e grammi 20 di lingua salata, tagliati
l'uno e l'altra a piccoli dadi; riempito che abbiate il pollo cucitelo, involtatelo
stretto in un pannolino e legatelo. Mettetelo a cuocere nell'acqua per un paio
d'ore a fuoco lento, poi toglietegli l'involucro e fatelo prender colore prima
col burro poi in un sugo tirato nella seguente maniera:
Spezzate
tutte le ossa levate dal pollo, il collo e la testa compresi, e con carnesecca
a pezzetti, burro, cipolla, sedano e carota mettetele al fuoco in una
casseruola, condite con sale e pepe, tiratene il sugo con l'acqua in cui ha
bollito il pollo, la quale è già divenuta un buon brodo. Prima di mandarlo in
tavola, da solo o con un contorno, levategli il filo con cui fu cucito.
259 SOUFFLET DI POLLO
Questo
piatto nutriente, leggero e poco eccitante può venire opportuno se, dopo un
pranzo, restano degli avanzi di pollo arrosto (petti ed anche); specialmente
poi se nella famiglia si trovasse qualche persona vecchia. o di stomaco
delicato e debole.
Polpa
di pollo priva della pelle, grammi 80.
Farina,
grammi 50.
Burro,
grammi 30.
Parmigiano
grattato, grammi 20.
Latte,
decilitri 2 1/2.
Uova,
n. 4.
Sale,
una presa.
Fate
una besciamella col burro, la farina e il latte, dopo cotta e non più a
bollore, uniteci il parmigiano, il sale, i rossi d'uovo e il pollo tritato fine
con la lunetta. Poi montate ben sode le chiare, aggiungete in bel modo al
composto anche queste per versarlo in un vassoio che regga al fuoco, rosolatelo
leggermente al forno da campagna e servitelo caldo, benché sia buono anche
diaccio.
260 POLLASTRA IN UMIDO COL CONTORNO DI RISO
Una
pollastra del peso, vuota, di circa grammi 700.
Riso,
grammi 300.
Burro,
grammi 100.
Prosciutto
grasso e magro, grammi 40.
Una
cipolla più che di mezzana grandezza.
Un
pezzo di carota.
Un
pugnello di funghi secchi.
Legate
la pollastra per tenerne unite le parti, poi ponete in una casseruola grammi 30
del detto burro e il prosciutto tagliato a striscioline; trinciateci sopra la
cipolla e la carota, indi collocateci la pollastra dalla parte del petto
condendola con sale e pepe. Tenetela coperta e, colorita che sia da ambedue le
parti, bagnatela via via con acqua calda fino a cottura completa, lasciandoci
il sugo sufficiente per dar sapore al riso, ma il sugo passatelo.
Il
riso mettetelo al fuoco così naturale con la metà del burro rimasto, poi
tiratelo a cottura con acqua calda e per ultimo col sugo della pollastro. A
cottura completa aggiungete il resto del burro e dategli maggior sapore con un
buon pugno di parmigiano grattato.
Il
fegatino e il ventriglio cuoceteli insieme con la pollastra e tagliati a
pezzetti, mescolateli fra il riso. Il risotto così preparato può anche servire
per minestra e bastare a tre persone, ma allora servite la pollastra a parte
con alquanto del suo sugo e i funghi per contorno.
261 BRACIUOLA DI MANZO RIPIENA IN UMIDO
La
braciola di manzo ripiena arrosto del n. 537 potete cuocerla anche in umido col
burro tirandola a cottura con acqua e sugo di pomodoro e servirla con un
contorno qualunque.
262 BRACIUOLA DI MANZO ALLA SAUTÉ
Quando,
per colazione, vi piacesse di sostituire alla bistecca una braciola di manzo,
che cotta in gratella, potrebbe riuscire troppo arida, cucinatela nella
seguente maniera, che riesce molto bene. Battetela ben bene con la costola di
un coltello e mettetela al fuoco con un pezzetto di burro proporzionato.
Conditela con sale e pepe, voltatela spesso onde ròsoli da ambedue le parti e
quando avrà ritirato quasi tutto il burro bagnatela per due volte con un
gocciolo d'acqua e, cotta che sia, spargetele sopra un pizzico di prezzemolo
tritato, tenetela ancora un momento sul fuoco e servitela col suo sugo.
Potete
contornarla, piacendovi, con patate fritte
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