cucina,ricette La Cucina Economica: Come fare le cialde per i cannoli siciliani

giovedì 1 maggio 2014

Come fare le cialde per i cannoli siciliani


Come fare le cialde per i cannoli siciliani. Di certo sappiamo che le sue radici risalgono alla dominazione araba in Sicilia (dal 827 al 1091). Gli Arabi, come i Greci,

apportarono molte novità nell'arte, in generale, e nella cucina, in particolare, come ad esempio, la canna da zucchero, il riso, le mandorle, il gelsomino, il cotone, l'anice, il sesamo e le droghe: cannella e zafferano. Essi erano anche abilissimi pasticceri, e se è vero che la ricotta di pecora già si produceva in Sicilia, è anche vero che sono stati gli Arabi a lavorarla con canditi, pezzetti di cioccolato e ad aromatizzarla con liquori, dando vita ad un'accoppiata vincente, zucchero e ricotta , preludio dei dolci siciliani più prelibati. C'è chi lo racconta creato dalle abili mani delle suore di clausura di un convento nei pressi di Caltanissetta anche se ci risulta difficile ritenere il cannolo come un dolce cristiano perché la varietà dei sapori e la fastosità della composizione tradiscono una sua indubbia origine mussulmana. Da allora è diventato il dolce siciliano per antonomasia, vanto per ogni brava massaia, e per geometria e simbologia, orgoglio per ogni 'omo', che da vero siculo esclama: 'altro che cialda e ricotta!' 
Un Anonimo ne cantò le lodi:

"Beddi cannola di Carnalivari
Megghiu vuccuni a lu munnu 'un ci nn'è:
Su biniditti spisi li dinari;
Ognu cannolu è scettru d'ogni Re.
Arrivinu li donni a disistari;
Lu cannolu è la virga di Mosè:
Cui nun ni mangia si fazza ammazzari,
Cu li disprezza è un gran curnutu affè!"


La cucina economica vi insegna come fare le  cialde per i cannoli siciliani

Ingredienti

Per l’impasto:
250 g di farina 00
1 cucchiaio colmo di olio d’oliva
1 cucchiaino di cacao
1 cucchiaino di zucchero
marsala q.b.
1 pizzico di sale.

Per la preparazione delle scorze:
“cannelli” di bambù o di altro materiale, della misura di circa 12 cm x 2,5-3 cm, su cui avvolgere la pasta.

Per friggere:
olio extravergine di oliva

Preparazione
Impastare tutti gli ingredienti con la quantità di marsala necessaria per ottenere un impasto piuttosto consistente. Lavorare l’impasto per almeno 15 minuti e, poi, lasciarlo riposare per un minimo di 30 minuti. Riprendere, quindi, l’impasto e lavorarlo ancora per 15 minuti. Stendere la sfoglia e passarla al penultimo spessore della macchina per la pasta. Fare asciugare bene le strisce.
Nel frattempo ritagliare su un cartoncino una forma ovale di circa 10 x 4 cm e posarla sulle strisce di pasta per ricavare tanti ovali. Avvolgere ognuno di essi attorno ad un cannello, senza stringere troppo la pasta, bagnando il punto di congiunzione con un po’ di albume (o acqua) e pressandolo per fare aderire bene la pasta.
Versare abbondante olio in una pentola dai bordi alti o, meglio ancora, in una friggitrice e farlo riscaldare bene. Friggere poche scorze alla volta , fino a quando, sia all’interno che all’esterno, avranno assunto il caratteristico colore brunito. Prenderle delicatamente con una schiumarola forata e metterle ad asciugare su carta assorbente da cucina. Lasciarle raffreddare, prima di sfilare molto delicatamente i cannelli.


I “cannelli” per friggere le cialde dei cannoli ora si trovano in vendita nei negozi specializzati.
Un tempo si preparavano in casa, ricavandoli dalla “Canna comune” molto comune nelle campagne. Si tagliava il fusto di una canna ancora verde in pezzi di circa 12 cm, caratterizzati da una forma cilindrica con l’interno vuoto. Successivamente si facevano bollire per disinfettarli. Dopo averli scolati, si lasciavano asciugare e raffreddare, per poi friggerli in olio ben caldo. I cannelli si tramandavano così di generazione in generazione, continuando ad utilizzare quelli delle mamme e delle nonne.

2 commenti:

  1. Ottima ricetta! Adoro i cannoli siciliani ................sono squisiti!!!!!!!!! Non ci avevo pensato a prender le canne per le forme..........più riciclo di così!....... :)

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  2. Ciao Angela quello è il sistema antico, ora è molto più semplice comperarsi le forme.

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