Pellegrino Artusi, le zuppe. Il piatto del conforto totale, quello che mangi per dimagrire o quando vuoi ingrassare, che ti preparano quando non stai bene o se stai bene te lo prepari da solo. Se non è zuppa è pan bagnato, ma comunque è buono.
So' passate 'n sacco d'anne
ma 'l sapore de quel piatto
nu' lo posso più scordà.
Ero fijo, sett'ott'anne,
e 'l mi patre me portava
ogni tanto a trovà '1 nonno,
lui contento ce 'nvitava
a magnà quello che c'era,
e fra tutte quelle cose
nun me posso più scordà
acquacotta e baccalà.
Vojo datte la ricetta
de 'sto pasto profumato
‘n po' da tutte ricercato,
ma che poche sanno fa':
La mentuccia e 'na patata,
pommidore e cicorietta
spicchie d'ajo e cipolletta
e quant'altro troverai,
loffe, strigole, spinace
pratarole e pastenache;
tutto dentro la pignatta
con 'n po' d'acqua e 'n po' de sale;
poi se tu la voe speciale
metti 'n ovo o 'l baccalà.
Quann'è cotta la patata,
giù ‘sta broda profumata
nel bacile sopra 'l pane
e poe ojo a profusione.
Me dirai poe se ho ragione,
quanno tu rimangarae
soddisfatto, a bocca aperta,
specie se 'n te scordarae
d'aggiuntacce 'l peparone.
L'acquacotta
, poesia di Giuseppe Zena
32 ZUPPA RIPIENA
Prendete
mezzo petto di cappone o di un pollo grosso, una fettina di prosciutto grasso e
magro, un pezzetto di midollo; fatene un battuto, conditelo con parmigiano
grattato, dategli l'odore della noce moscata e legatelo con un uovo. Il sale,
essendovi il prosciutto, non occorre.
Prendete
un filoncino di pane raffermo, affettatelo in tondo alla grossezza di mezzo
dito, levate alle fette la corteccia e sulla metà del numero delle medesime
spalmate il composto suddetto; ad ognuna di queste fette spalmate, sovrapponete
una fetta senza battuto e pigiatele insieme onde si attacchino. Poi queste
fette così appaiate, tagliatele a piccoli dadi, e friggeteli nel lardo vergine
o nell'olio o nel burro, conforme al gusto del paese o vostro.
Quando
è ora di servir la zuppa in tavola, ponete i dadi fritti nella zuppiera e
versateci sopra il brodo bollente.
33 ZUPPA DI OVOLI
Al
tempo dei funghi potete servire questa minestra in un pranzo anche signorile
che non vi farà sfigurare.
Gli
ovoli sono que' funghi di colore arancione descritti al n. 396. Prendetene
grammi 600, che quando saranno nettati e spellati rimarranno grammi 500 circa.
Lavateli interi e tagliateli a fette piccole e sottili o a pezzetti.
Fate
un battuto con 50 grammi di lardone e un pizzico di prezzemolo e mettetelo al
fuoco con 50 grammi di burro e tre cucchiaiate d'olio. Quando avrà soffritto
versate i funghi e salateli alquanto per dar loro mezza cottura, poi versateli
nel brodo con tutto il soffritto per farli bollire altri dieci minuti. Prima di
levarli, disfate nella zuppiera un uovo intero e un rosso con un pugno di
parmigiano grattato e versateci sopra la minestra poca per volta rimestando,
indi uniteci dadini di pane arrostito; ma avvertite che la zuppa resti molto
brodosa.
Questa
dose potrà bastare per sei o sette persone.
Se
ne fate la metà, può bastare soltanto l'uovo intero.
34 ZUPPA DI ZUCCA GIALLA
Zucca
gialla, sbucciata e tagliata a fette sottili, un chilogrammo. Mettetela a
cuocere con due ramaioli di brodo e poi passatela dallo staccio.
Fate
al fuoco un intriso con grammi 60 di burro e due cucchiaiate rase di farina, e
quando avrà preso il colore biondo fermatelo col brodo; aggiungete la zucca
passata e il resto del brodo che basti per sei persone. Poi versatelo bollente
sopra a dadini di pane fritto e mandate la zuppa in tavola con parmigiano
grattato a parte.
Se
farete questa zuppa a dovere e con brodo buono, potrà comparire su qualunque
tavola ed avrà anche il merito di essere rinfrescante.
35 ZUPPA DI PURÈ DI PISELLI, DI GRASSO
Trattandosi
qui di piselli da passare non occorre siano de' più teneri. Grammi 400 di piselli
sgranati possono bastare per sei persone che pranzino alla moda, cioè con poca
minestra. Cuoceteli nel brodo con un mazzetto, che poi getterete via, composto
di prezzemolo, sedano, carota e qualche foglia di basilico. Quando i piselli
saranno cotti gettate fra i medesimi, per inzupparle, due fette di pane fritto
nel burro e passate per istaccio ogni cosa. Diluite questo composto col brodo
occorrente, aggiungete un po' di sugo di carne se ne avete e bagnate la zuppa,
la quale dovrà essere di pane sopraffine raffermo, tagliato a dadini e fritto
nel burro.
36 ZUPPA SANTÉ
Questa
zuppa si fa con diverse qualità di ortaggio qualunque. Dato che vi serviate,
per esempio, di carote, acetosa, sedano e cavolo bianco, tagliate questo a mo'
di taglierini e fategli far l'acqua sopra al fuoco, strizzandolo bene. Le
carote e il sedano tagliateli a filetti lunghi tre centimetri circa, e insieme
col cavolo e con l'acetosa nettata dai gambi, poneteli al fuoco con poco sale,
una presa di pepe e un pezzetto di burro. Quando l'erbaggio avrà tirato l'unto,
finite di cuocerlo col brodo. Frattanto preparate il pane, il quale è bene sia
di qualità fine e raffermo di un giorno almeno; tagliatelo a piccoli dadi e
friggetelo nel burro o anche nell'olio vergine o nel lardo; ma perché assorba
poco unto tenete quest'ultimo abbondante e gettateci il pane quando è bene a
bollore altrimenti arrostitelo soltanto a fette grosse mezzo dito e tagliatelo
dopo a dadi. Ponete il pane nella zuppiera, versategli sopra il brodo a bollore
insieme coll'erbaggio, e mandate la zuppa subito in tavola.
Usando
i ferri del mestiere si possono dare agli ortaggi forme graziose ed eleganti.
37 ZUPPA DI ACETOSA
Acetosa,
grammi 200.
Un
cesto (cespo) di lattuga.
Dopo
aver tenuto in molle questi erbaggi, sgrondateli ben bene, tagliateli a
striscioline e metteteli al fuoco. Quando saranno cotti, date loro sapore con
una presa di sale e grammi 30 di burro. Mettete nella zuppiera due rossi d'uovo
con un po' di brodo tiepido, unitevi i detti erbaggi e quindi, a poco per volta
e mescolando, aggiungetevi tutto il brodo bollente necessario per la zuppa;
gettate poi il pane tagliato a dadini e fritto, e mandate in tavola con
parmigiano a parte. Così preparata, questa minestra potrà servire per cinque
persone.
38 ZUPPA SUL SUGO DI CARNE
Certi
cuochi, per darsi aria, strapazzano il frasario dei nostri poco benevoli vicini
con nomi che rimbombano e che non dicono nulla, quindi, secondo loro, questa
che sto descrivendo, avrei dovuto chiamarla zuppa mitonnée. Se per dar nel
gusto a costoro e a quei tanti che si mostrano servili alle usanze straniere,
avessi infarcito il mio libro di tali esotiche e scorbutiche voci, chi sa di
qual prestigio maggiore avrebbe goduto! Ma io, per la dignità di noi stessi,
sforzandomi a tutto potere di usare la nostra bella ed armoniosa lingua
paesana, mi è piaciuto di chiamarla col suo nome semplice e naturale.
La
buona riuscita di questa zuppa dipende dal saper tirare un buon sugo (vedi n.
5), la qual cosa non è da tutti.
Per
quattro persone crederei sufficienti grammi 500 circa di carne di manzo da
sugo, con qualche collo di pollo, e ritagli di cucina se ve ne sono. Oltre al
sugo, questa zuppa richiede ortaggi in buona misura e, a seconda della
stagione, un misto di sedano, carota, cavolo verzotto, acetosa, zucchini,
piselli, ecc., non che una patata: questa e gli zucchini tagliati a tocchetti,
tutti gli altri a filetti. Lessateli tutti e soffriggeteli poscia nel burro
bagnandoli col detto sugo. Le fette del pane tenetele grosse mezzo dito, arrostitele
e tagliatele a dadi. Prendete un tegame o, meglio, un vaso consimile, ben
decente perché dev'essere portato in tavola, e in questo bagnate la zuppa nella
seguente maniera: un suolo di pane, uno di erbaggi e sopra una spolverizzata di
parmigiano, e così di seguito. Per ultimo versateci sopra il sugo e, senza
toccarla, copritela con un piatto e un tovagliolo e tenetela per mezz'ora in
caldo presso al fuoco avanti di servirla.
Vi
avverto che questa zuppa deve rimanere quasi asciutta, laonde è bene tener
addietro un po' di sugo per aggiungerlo quando la mandate in tavola, nel caso
riuscisse troppo asciutta.
39 ZUPPA REGINA
Dal
nome si dovrebbe giudicare per la migliore di tutte le zuppe. Certamente si può
collocare fra le più signorili, ma c'è esagerazione nel titolo.
Si
fa colle carni bianche del pollo arrosto nettate dalla pelle e dai tendini.
Tritatele bene colla lunetta, poi pestatele in un mortaio con cinque o sei
mandorle dolci sbucciate, e con una midolla di pane inzuppata nel brodo o nel
latte, in proporzione di un quinto o di un sesto della quantità della carne.
Quando il composto sarà pestato ben bene, passatelo dallo staccio, ponetelo
nella zuppiera e scioglietelo con un ramaiolo di brodo caldo.
Tagliate
il pane a dadini, friggetelo nel burro e gettate anche questo nella zuppiera.
Dopo versateci il brodo bollente, mescolate e mandate la zuppa in tavola col
parmigiano a parte.
Questa
minestra può venire opportuna quando, dopo un pranzo, rimangono avanzi di pollo
arrosto, o lessi, benché sia migliore quando è fatta di tutto arrosto.
Le
mandorle servono per dar maggiormente al brodo l'aspetto latteo, ma il liquido
non deve riuscir troppo denso. Alcuni aggiungono qualche rosso d'uovo sodo
stemperato nel brodo.
40 ZUPPA ALLA SPAGNUOLA
Prendete
un petto di pollastra o di cappone, tagliatelo a pezzetti e mettetelo a cuocere
nel burro a fuoco lento; conditelo con sale e pepe. Se non basta il burro
bagnatelo col brodo. Levate il petto asciutto e nell'intinto che resta gettate
una midolla di pane, grande quanto un pugno, e con brodo fate un poco di pappa
soda. Questa col petto cotto versateli nel mortaio e, aggiuntivi due rossi
d'uovo e poco odore di noce moscata, pestate ogni cosa ben fine e il composto
lasciatelo in luogo fresco onde assodi. Al momento di adoperarlo, che può
essere anche il giorno appresso, fate cadere sulla spianatola un velo di farina
e sopra alla medesima tritate col composto un bastoncino grosso un dito o meno
e con un coltello infarinato tagliatelo in tanti pezzetti, tutti uguali, che
arrotonderete colle mani imbrattate di farina, per farne tante pallottole della
grandezza di una nocciola o meno. Gettatele nel brodo bollente e dopo cinque o
sei minuti di bollitura versatele nella zuppiera dove avrete collocato avanti
del pane a dadini soffritto nel burro o nel lardo vergine; oppure, che sarà
anche meglio, se, per pane, vi servite della zuppa ripiena del numero 32.
Potrete
così ottenere una minestra signorile bastevole per dieci o dodici persone.
41 ZUPPA DI PANE D'UOVO
Questa
minestra sa di poco, ma vedendola usata non di rado ne' pranzi di gusto
straniero, ve la descrivo.
Uova,
n. 3.
Farina,
grammi 30.
Burro,
quanto una noce.
Lavorate
prima i tre rossi con la farina e il burro, aggiungete le tre chiare montate e
cuocere il composto al forno o al forno da campagna entro a uno stampo liscio
il cui fondo sia coperto di una carta unta.
Quando
questo pane sarà cotto e diacciato, tagliatelo a dadi o a piccole mandorle,
versategli il brodo bollente sopra e mandatelo in tavola con parmigiano a
parte.
Dose
per sei o sette persone.
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