1. La gelatina è più bella quando è trasparente. Quindi se avete fretta usate un succo di frutta già limpido, di quelli industriali, ma se il tempo non vi manca....andate di frutta fresca, non centrifugata perchè resterà opaca. Meglio spremere gli
agrumi e filtrarne il succo, e con gli altri frutti fare un coulis, cuocendoli per 15' o 20' a bagnomaria con un po’ di zucchero e qualche goccia di limone; la
ciotola non deve toccare l’acqua bollente e deve essere coperta da un piatto o della pellicola. Colate la composta ottenuta attraverso un colino foderato da garze da farmacia, aiutandovi con un cucchiaio, ma senza troppa
insistenza o il liquido si opacizzerà. Armatevi di pazienza perchè una colatura può richiedere anche qualche ora.
2. Certi frutti come l'ananas, la papaya e il kiwi
contengono un enzima che inibisce la gellificazione. Quindi per aggirare
l’ostacolo seguite il procedimento di cottura, come descritto sopra e poi filtrare.
3. La componente acida o quella alcolica non
devono superare il 50% del liquido totale. Potrete allungare il succo puro con acqua e dolcificarlo con
sciroppo di zucchero.
4. Per avere una gellificazione perfetta bisogna prestare grande attenzione alle proporzioni degli ingredienti: misurate sempre il liquido totale, succo/coulis di
frutta + acqua qb + sciroppo di zucchero qb; oppure champagne/spumante/prosecco/Bellini/Pimm’s Cup/Gin Tonic…, e calcolate un
foglio di gelatina per ogni 100 ml. I fogli in commercio variano tra gli 1,8gr e i 2gr, differenza trascurabile, a meno che non
prepariate grandi quantitativi. Ricordate inoltre che usando stampi individuali potete
leggermente ridurre la percentuale di gelatina: sui piccoli volumi “tira” di più.
Preparate lo sciroppo di zucchero portando ad ebollizione una parte d’acqua e
aggiungendo, via dal fornello, altrettanto zucchero semolato, ad esempio 100ml
di acqua per 100gr zucchero.
5. Una volta mixata e misurata la parte
liquida, tagliate a quadratini i fogli di gelatina, metteteli in una ciotola e
copriteli con parte del liquido. Lasciate ammorbidire per una diecina di minuti, unite al restante poi
scaldate a bagnomaria mescolando finché la gelatina non si è dissolta. Versate il tutto nello stampo filtrando attraverso un
colino a maglia fine per catturare eventuali grumi. Non arrivate al bordo lasciate almeno un
centimetro vi aiuterà a tenere lo stampo tra le dita durante
lo scodellamento. Se usate stampini individuali appoggiateli su un vassoio prima di
versare la gelatina: sarà più facile spostarli in frigo.
6. Lasciate rapprendere in frigorifero dalle due alle cinque ore a seconda delle dimensioni. Ricordatevi che
la gelatina si scioglie a temperatura ambiente quindi va tolta dal
frigo e servita immediatamente.
7. Per sformare la gelatina senza problemi passate la punta
di un coltello caldo intorno al suo bordo, poi immergete lo stampo in acqua
calda, basta un attimo se si tratta di uno stampo metallico mentre ci vorranno dai 5 ai 30
secondi per stampi di ceramica o vetro, con questi è consigliabile anche ungere
leggermente la superficie interna dello stampo e separare la gelatina dal bordo
infilando un dito tra i due, in modo da creare una bolla d’aria. Dopo l’immersione scuotete
con delicatezza in senso orario e antiorario lo stampo, appoggiatevi sopra un
piatto freddo e rovesciate.
8. Inumidite la superficie della gelatina e il
fondo del piatto che la ospiterà: sarà più facile spostarla per centrarla.
9. Potrete realizzare gelatine marmorizzate
o a strisce di colori diversi usando dei mix di contrasto, per esempio un biancomangiare a
base di latte. Per la gelatina a strisce procedete
versando in uno stampo ben freddo uno strato di biancomangiare e, quando si
sarà rappreso in frigo, versate delicatamente sopra quello di contrasto, lasciate rapprendere anche questo, e procedete così alternando gli strati. Per la gelatina
marmorizzata preparate almeno altri due gusti dai colori contrastanti e
tagliateli a cubetti; preparate il composto del biancomangiare e lasciatelo
raffreddare in frigo per 15’ mescolando di tanto in tanto; aggiungete i cubetti
mescolando delicatamente e lasciate rapprendere in frigo.
10. Per ottenere un
effetto scenografico ancor più scenografico, potrete inserire nelle gelatine frutti o altro, in sospensione. Versate una parte del liquido nello stampo e
lasciatelo rapprendere in frigo. Inserite poi gli elementi decorativi e
ricoprite appena con un altro strato di liquido. Quando anche questo sarà
indurito versate.
738 GELATINA DI COTOGNE
Prendete
cotogne di buccia gialla, che sono più mature delle verdi, tagliatele a fette
grosse mezzo dito, escludendo il torsolo. Ponetele al fuoco coperte d'acqua e,
senza toccarle mai col mestolo, fatele bollire coperte finché non siano ben
cotte. Versatele allora in uno staccio fitto fitto sopra una catinella per
raccogliere tutta l'acqua senza strizzarle. Pesate cotest'acqua e rimettetela
al fuoco con altrettanto zucchero bianco fine e fatela bollire a casseruola
scoperta, nettandola dalla schiuma, fino al condensamento, il che si conosce
dalla piccola perla che comincia a fare lo zucchero, oppure se, versatane
qualche goccia su di un piatto, non iscorra di troppo.
Con
le cotogne rimaste potete fare una conserva come quella del n. 742, cioè con
altrettanto zucchero quanto saranno di peso dopo averle passate; ma vi prevengo
che riesce poco saporita e poco odorosa.
Le
gelatine di frutta stanno bene nei vasetti di vetro ove apparisce meglio il
loro colore; come questa, per esempio, che prende un bel colore granato.
739 GELATINA DI RIBES
Come
si disse parlando dello sciroppo di ribes al n. 725 questo frutto contenendo
molto glutine, se ne spremete il sugo da un canovaccio e lo mettete al fuoco
senza farlo fermentare con 80 parti di zucchero bianco fine per ogni 100 di
sugo, ne otterrete, senza troppo farlo bollire, la condensazione in forma di
gelatina, la quale, conservata in vasi come le conserve, si presta a guarnir
piatti dolci ed è nutrimento leggero e sano per i convalescenti.
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