Pellegrino
Artusi, il cedro, le marasche e... Gli Ebrei e il Cedro, fu Jahvé ad indicare a
Mosè il frutto dell’albero più bello, frutto che secondo le tradizioni ebraiche
divenne fondante
726 SIROPPO DI CEDRO
Limoni
di giardino, n. 3.
Zucchero
bianco fine, grammi 600.
Acqua,
un bicchiere da tavola che corrisponde a decilitri 3 circa.
Levate
dai limoni, senza strizzarla, la polpa interna nettandola bene dalle pellicole
e dai semi.
Mettete
l'acqua al fuoco colla buccia di uno dei detti limoni tagliata a nastro e
sottilmente col temperino e quando comincia a bollire versate lo zucchero.
Aspettate che dia qualche bollore, poi levate la buccia e versate la polpa dei
limoni. Fate bollire finché lo sciroppo siasi ristretto e cotto al punto, il
che si conosce dalla perla che fa bollendo e dal colore di vino bianco che
acquista.
Conservatelo
in vaso possibilmente di vetro, per prenderlo a cucchiaiate e scioglierlo
nell'acqua fresca: si ottiene cosi una bibita eccellente e rinfrescante la
quale resto meravigliato che manchi fra le bibite dei caffè, in diverse
province d'Italia.
727 MARENA
Prendete
ciliege marasche vere, le quali, benché mature, devono essere molto agre.
Levatene i gambi e disfatele come l'uva quando si pigia per fare il vino; poi
mettete da parte una manciata di noccioli per l'uso che vi dirò in appresso e
riponete le ciliege con un bel pezzo di cannella intera in luogo fresco, entro
a un vaso di terra per aspettarne la fermentazione, la quale deve durare almeno
quarantott'ore; ma dal momento che le ciliege hanno cominciato ad alzare,
affondatele e mescolatele di quando in quando. Ora occorrerebbe uno strettoio
per estrarne il sugo; ma, se manca, servitevi delle mani strizzando le ciliege
a poche per volta entro a un canovaccio rado.
Il
bello di questi sciroppi, come vi ho detto, è la limpidezza, e però quando il
sugo ha riposato decantate la parte chiara, e l'altra che resta passatela più
volte per filtro di lana. Ottenuto così il liquido depurato, mettetelo al fuoco
nelle seguenti proporzioni e col rammentato pezzo di cannella.
Sugo
depurato, chilogrammi 6.
Zucchero
bianchissimo in polvere, chilogrammi 8.
Acido
citrico, grammi 50.
Per
versare lo zucchero e l'acido citrico aspettate che il liquido sia ben caldo e
poi mescolate spesso onde lo zucchero non si depositi in fondo e non prenda di
bruciato. La bollitura dev'esser breve; quattro o cinque minuti sono bastanti a
incorporare lo zucchero nel liquido.
Una
bollitura prolungata farebbe perdere l'aroma al frutto, mentre che una
insufficiente produrrebbe col tempo la deposizione dello zucchero. Quando
levate la marena dal fuoco, versatela in vaso di terra e imbottigliatela
diaccia. Tappate le bottiglie con sughero senza catrame e conservatele in
cantina dove tanto la marena che gli sciroppi si manterranno inalterati anche
per qualche anno.
Per
ultimo v'indicherò l'uso dei noccioli su ricordati, Questi asciugateli al sole,
poi stiacciateli e levatene grammi 30 di mandorle, le quali pesterete finissimo
in un mortaio e mescolerete alle ciliege prima della fermentazione. Col loro
grato amarognolo queste mandorle servono a dar più grazia allo sciroppo.
728 MARENA DA TRASTULLARSI
La
marena più signorile è quella sopra descritta, ma se la desiderate da bere e da
mangiare, come usa in alcuni paesi, mescolate in quella precedentemente
descritta delle ciliege giulebbate nella proporzione seguente.
Ciliege
marasche, chilogrammi 1,500.
Zucchero
finissimo in polvere, chilogrammi 2.
Levate
i gambi alle ciliege e tenetele al sole per cinque o sei ore. Poi mettetele al
fuoco con un pezzetto di cannella e quando avranno buttato una certa quantità
di umido, versate in esse lo zucchero, avvertendo di mescolare adagio per
conservare le ciliege intere. Quando saranno divenute grinzose ed avranno preso
il color bruno levatele e servitevene per l'uso indicato.
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