Pellegrino Artusi e i Gialletti. Golosessi è il termine veneto per tutti quei dolcetti che "fanno gola", e tra questi gli zaletti o zalletti o zaleti o ancora zaèti ovvero i 'Gialletti', per quel
caratteristico colore dorato dato dalla farina di granoturco dell’impasto. Di zaletti parla anche Goldoni, ne “La buona moglie” del 1749 e ritroviamo poi la ricetta degli “Zaletti alla veneziana” nel libro “La nuova cucina economica” del romano Vincenzo Agnoletti, pubblicato nel 1803. Molto amati in tutto il Veneto si sono diffusi con piccole varianti, come in quelli padovani che prevedono giuggiole dei Colli Euganei al posto delle uve passe.
caratteristico colore dorato dato dalla farina di granoturco dell’impasto. Di zaletti parla anche Goldoni, ne “La buona moglie” del 1749 e ritroviamo poi la ricetta degli “Zaletti alla veneziana” nel libro “La nuova cucina economica” del romano Vincenzo Agnoletti, pubblicato nel 1803. Molto amati in tutto il Veneto si sono diffusi con piccole varianti, come in quelli padovani che prevedono giuggiole dei Colli Euganei al posto delle uve passe.
Farina
di granturco, grammi 200.
Detta
di grano, grammi 150.
Zucchero
in polvere, grammi 150.
Burro,
grammi 100.
Lardo,
ossia strutto, grammi 50.
Anaci,
grammi 10.
Uova,
n. l.
Mescolate
insieme le due farine, lo zucchero e gli anaci ed intridete col burro, il lardo
e l'uovo, quella quantità che potrete, formandone un pane che metterete da
parte. I rimasugli intrideteli con un poco di vino bianco e un poco d'acqua e
formatene un altro pane, poi mescolate insieme i due pani e lavorateli il meno
possibile, procurando che la pasta riesca piuttosto morbida. Spianatela col
matterello alla grossezza di mezzo dito, spolverizzandola di farina mista, onde
non si attacchi sulla spianatoia, e tagliatela cogli stampini di latta a diverse
forme e grandezze. Ungete una teglia col lardo, infarinatela e collocateci le
paste, doratele coll'uovo, cuocetele al forno e spolverizzatele di zucchero a
velo.
591 PASTE DI FARINA GIALLA II
Queste
riescono assai più gentili delle precedenti.
Farina
di granturco, grammi 200.
Burro,
grammi 100.
Zucchero
a velo, grammi 80.
Fiori
secchi del sambuco comune, grammi l0.
Rossi
d'uovo, n. 2.
Se
nell'intridere la pasta riuscisse troppo soda, rammorbiditela con un gocciolo
d'acqua. Spianatela col matterello alla grossezza poco più di uno scudo e
tagliatela a dischetti come quelli del n. 634, perché anche questi si possono
servire col the, e per renderli più appariscenti si possono nella stessa
maniera screziare alla superficie con le punte di una forchetta o con la
grattugia.
I
fiori e le foglie del sambuco hanno virtù diuretica e diaforetica, e cioè,
perché tutti intendano senza tanto velo di pudicizia, fanno orinare e sudare e
si trovano in vendita dai semplicisti.
592 GIALLETTI I
Signore
mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non
assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro
ne tocchi la minor parte.
Farina
di granturco, grammi 300.
Detta
di grano, grammi 100.
Zibibbo,
grammi 100.
Zucchero,
grammi 50.
Burro,
grammi 30.
Lardo,
grammi 30.
Lievito
di birra, grammi 20.
Un
pizzico di sale.
Con
la metà della farina di grano e col lievito di birra, intrisi con acqua
tiepida, formate un panino e ponetelo a lievitare. Frattanto impastate con
acqua calda le due farine mescolate insieme con tutti gl'ingredienti suddetti,
eccetto l'uva. Aggiungete al pastone il panino quando sarà lievitato,
lavoratelo alquanto e per ultimo uniteci l'uva. Dividetelo in quindici o sedici
parti formandone tanti panini in forma di spola, e con la costola di un
coltello incidete sulla superficie d'ognuno un graticolato a mandorla. Poneteli
a lievitare in luogo tiepido, poi cuoceteli al forno o al forno da campagna a
moderato calore onde restino teneri.
593 GIALLETTI II
Se
non vi grava la spesa potete farli più gentili con la seguente ricetta nella
quale non occorre né il lievito, né l'acqua per impastarli.
Farina
di granturco, grammi 300.
Detta
di grano, grammi 150.
Zucchero
in polvere, grammi 200.
Burro,
grammi 150.
Lardo,
grammi 70.
Zibibbo,
grammi 100.
Uova,
n. 2.
Odore
di scorza di limone.
Di
questi, tenendoli della grossezza di mezzo dito, ne farete una ventina; ma
potete anche dar loro la forma che più vi piace e invece di 20, tenendoli
piccoli, farne 40. Cuoceteli come i precedenti e per impastarli regolatevi come
se si trattasse di pasta frolla.
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