Pellegrino Artusi, broccoli e cavoli. A volte li teniamo a distanza dalle nostre mense per quel loro odore solforoso, particolarmente intenso. Proviamo invece a guardarli da un diverso punto di vista, quello estetico che li fa sembrare dei veri e propri bouquet, a volte
picchiettati da teneri fiori giallini, e poi, il più importante nutritivo e salutare che li vede ricchissimi di sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio), vitamina C, B1 e B2; fibra alimentare; tiossazolidoni, sostanze che si sono dimostrate particolarmente efficaci nella cura della tiroide. Inoltre contengono sulforafano, una sostanza che non solo previene la crescita di cellule cancerogene ma impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte cellulare). Il sulforafano, insieme agli isotiocianati, esplica azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, polmonari e del seno. Hanno anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. Sono indicati nei casi di stitichezza cronica per l’enorme ricchezza di fibre vegetali. Inoltre, gli specialisti consigliano il loro consumo per l’alto potere antiossidante in essi contenuto che aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso viene suggerito per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere. I broccoli, come tutti i vegetali, combattono la ritenzione idrica poiché aiutano l’organismo a disintossicarsi e ad eliminare prodotti chimici nocivi pericolosi. Infine, riducono il rischio di cataratta e proteggono dall’ictus. Per il loro potere saziante e poco calorico, come già accennato, sono molto indicati nelle diete dimagranti.
Vi sembra poco?
picchiettati da teneri fiori giallini, e poi, il più importante nutritivo e salutare che li vede ricchissimi di sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio), vitamina C, B1 e B2; fibra alimentare; tiossazolidoni, sostanze che si sono dimostrate particolarmente efficaci nella cura della tiroide. Inoltre contengono sulforafano, una sostanza che non solo previene la crescita di cellule cancerogene ma impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte cellulare). Il sulforafano, insieme agli isotiocianati, esplica azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, polmonari e del seno. Hanno anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. Sono indicati nei casi di stitichezza cronica per l’enorme ricchezza di fibre vegetali. Inoltre, gli specialisti consigliano il loro consumo per l’alto potere antiossidante in essi contenuto che aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso viene suggerito per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere. I broccoli, come tutti i vegetali, combattono la ritenzione idrica poiché aiutano l’organismo a disintossicarsi e ad eliminare prodotti chimici nocivi pericolosi. Infine, riducono il rischio di cataratta e proteggono dall’ictus. Per il loro potere saziante e poco calorico, come già accennato, sono molto indicati nelle diete dimagranti.
Vi sembra poco?
430 POMODORI RIPIENI
Prendete
pomodori di mezzana grandezza e maturi; tagliateli in due parti eguali,
levatene i semi, conditeli con sale e pepe e riempite i buchi formati col
seguente composto, in modo che sopravanzi e faccia la colma sulla superficie
del pomodoro medesimo.
Fate
un battutino con cipolla, prezzemolo e sedano, mettetelo al fuoco con un
pezzetto di burro e quando avrà preso colore, versateci un pugnello di funghi
secchi rammolliti e tritati finissimi; aggiungete un cucchiaio di pappa col
latte, condite con sale e pepe, e fate bollire alquanto, bagnando il composto
col latte, se occorre. Tolto dal fuoco aggiungete, quando sarà tiepido,
parmigiano grattato e un uovo oppure il rosso soltanto, se è sufficiente a
rendere il composto non troppo liquido. Preparati così i pomodori, cuoceteli in
una teglia fra due fuochi con un po' di burro e olio insieme e serviteli per contorno
a un arrosto qualunque o a una bistecca in gratella. Si posson fare più
semplici con un battutino di aglio e prezzemolo mescolato con pochissimo
pangrattato, sale e pepe e conditi coll'olio quando sono nella teglia.
Per
contorno al lesso vengono eccellenti nella seguente maniera. Prendete un tegame
largo oppure una teglia, spargete sulla medesima dei pezzettini di burro e
sopra questi collocate, dalla parte della buccia, pomodori tagliati a metà dopo
averne levati i semi. Conditeli con sale, pepe e un poco d'olio, spargete sui
medesimi altri pezzettini di burro e cuoceteli a vaso scoperto.
431 CAVOLFIORE
COLLA BALSAMELLA
I
cavoli tutti, siano bianchi, neri, gialli o verdi, sono figlioli o figliastri
di Eolo, dio dei venti, e però coloro che il vento non possono sopportare
rammentino che per essi queste piante sono vere crocifere, così chiamate perché
i loro fiori portano quattro petali in forma di croce. Levate a una grossa
palla di cavolfiore le foglie e le costole verdi, fatele un profondo taglio in
croce nel gambo e cuocetela in acqua salata. Tagliatela poscia a spicchiettini
e tiratela a sapore con burro, sale e pepe. Mettetela in un vassoio che regga
al fuoco, buttateci sopra un pizzico scarso di parmigiano, copritela tutta
colla besciamella del n. 137 e rosolatene la superficie. Servite questo
cavolfiore caldo come tramesso o, meglio, accompagnato da un umido di carne o
da un pollo lessato.
432 SAUER-KRAUT I
Non
è questo il vero sauer-kraut, il quale bisogna lasciar fare ai tedeschi: è una
pallida imitazione di quello, che però non riesce sgradevole come contorno ai
coteghini, agli zamponi ed anche al lesso comune.
Prendete
una palla di cavolo bianco, nettatela dalle foglie verdi a grosse costole e
tagliatela, in quattro spicchi, cominciando dal gambo. Lavateli bene nell'acqua
fresca e poi, con un coltello lungo ed affilato, tagliateli per traverso ben
sottili come fareste pei taglierini. Ridotto il cavolo a questo modo, ponetelo
in un vaso di terra con un pizzico di sale e versategli sopra acqua bollente
fino a coprirlo. Quando sarà diaccio levatelo via strizzandolo bene, poi
rimettetelo nel vaso asciutto con un dito di aceto forte mescolato in un
bicchier d'acqua fresca. Se la palla di cavolo sarà molto grossa, raddoppiate
la dose. Lasciatelo in infusione diverse ore, tornate a strizzarlo bene e
mettetelo a cuocere nella seguente maniera.
Tritate
fine una fetta proporzionata di prosciutto grasso o di carnesecca e mettetela
con un pezzetto di burro in una casseruola; quando avranno soffritto un poco,
gettateci il cavolo e tiratelo a cottura con brodo di coteghino o di zampone,
se questi sono insaccati di fresco e non troppo piccanti, altrimenti servitevi
di brodo. Prima di mandarlo in tavola assaggiatelo se sta bene di aceto, il
quale deve leggermente sentirsi, e di sale.
A
proposito di salumi, in qualche provincia d'Italia, avendo il popolo preso il
vizio delle abbondanti e frequenti libazioni a Bacco, si è guasto il senso del
palato; per conseguenza i pizzicagnoli dovendo uniformarsi a un gusto
pervertito, impinzano le carni porcine di sale, di pepe e di droghe piccanti a
dispetto de' buongustai che le aggredirebbero leggiere di condimento e di
sapore delicato come quelle, ad esempio, che si manipolano, più che altrove,
nel modenese.
433 SAUER-KRAUT II
Può
servire per contorno ai coteghini e al lesso come quello del numero precedente.
Prendete una palla di cavolo cappuccio o verzotto, tagliatelo a listarelle
della larghezza di un centimetro circa e tenetelo in molle nell'acqua fresca.
Levatelo dall'acqua senza spremerlo e pigiatelo in una casseruola sopra al
fuoco per fargli far l'acqua, che poi scolerete strizzandolo col mestolo. Fate
un battuto con un quarto di una grossa cipolla, un po' di carnesecca tritata
fine, e un pezzetto di burro; quando avrà preso colore versate il cavolo
anzidetto con un pezzo di carnesecca intera tramezzo, che poi leverete, e
conditelo con sale e pepe. Fatelo bollire adagio, bagnandolo con brodo per
tirarlo a cottura e per ultimo aggiungete un poco d'aceto e un cucchiaino di
zucchero, ma in modo che l'aceto si faccia appena sentire.
434 BROCCOLI O TALLI DI RAPE ALLA FIORENTINA
I
broccoli di rapa non sono altro che le messe o i talli delle rape, le quali
soglionsi portare al mercato con qualche foglia attaccata. È un erbaggio dei
più sani, usatissimo in Toscana; ma per la sua insipidezza e sapore amarognolo
non è apprezzato in altre parti d'Italia, e nemmeno è portato sulla mensa del
povero.
Nettate
i broccoli dalle foglie più dure, lessateli, spremeteli dall'acqua e tagliateli
all'ingrosso. Tritate due o tre spicchi d'aglio o lasciateli interi, e preso
che abbiano colore con olio abbondante in padella, gettateci i broccoli,
conditeli con sale e pepe, rimestateli spesso e lasciateli soffrigger molto.
Possono servirsi per contorno al lesso o anche per mangiarli soli.
Se
non vi piaccion così, lessateli e conditeli con olio e aceto. Nel febbraio e
nel marzo si mettono in vendita i talli di questa pianta che sono teneri e
delicati.
Nei
paesi ove l'olio non è perfetto si può supplire col lardo; anzi, a gusto mio,
soffritti con questo sono migliori.
435 BROCCOLI ROMANI
Questi
broccoli, di cui a Roma si fa gran consumo, hanno le foglie di un verde cupo e
il fiore nero o paonazzo.
Nettateli
dalle foglie più dure e lessateli. Tolti dall'acqua bollente gettateli nella
fredda e, dopo strizzati bene, tritateli all'ingrosso e gettateli in padella
con lardo vergine (strutto), condendoli con sale e pepe. Tirato che abbiano
tutto l'unto, annaffiateli con vino bianco dolce, continuate a strascinarli in
padella finché l'abbiano tutto assorbito ed evaporato, indi serviteli ché
saranno lodati.
Eccovi
un altro modo di cucinar questi broccoli che così, senza lessarli, riescono
migliori. Servitevi soltanto del fiore e delle foglie più tenere; queste
tagliatele all'ingrosso e il fiore a piccoli spicchi. Mettete la padella al
fuoco con olio in proporzione e uno spicchio d'aglio tagliato a fettine per
traverso. Quando l'aglio comincia a rosolare gettate da crude in padella prima
le foglie e poi il fiore, sale e pepe per condimento, e via via che, bollendo,
si prosciugano rimestandoli sempre, andateli bagnando con un gocciolo d'acqua
calda e, quasi a cottura completa, col vino bianco. Non potendo darvi di questo
piatto le dosi precise abbiate la pazienza di far qualche prova (ne fo tante
io!) per accertarvi del suo gusto migliore.
436 CAVOLO RIPIENO
Prendete
una grossa palla di cavolo cappuccio o verzotto, nettatela dalle foglie dure
della superficie, pareggiatele il gambo e datele mezza cottura in acqua salata.
Mettetela capovolta a scolare, poi aprite le foglie ad una ad una fino al
grumolo di mezzo e sul medesimo versate il ripieno; tirategli sopra tutte le
foglie per benino, chiudetelo tutto e fategli una legatura in croce.
Il
ripieno potete farlo con vitella di latte stracottata sola, od unita a fegatini
e animelle, il tutto tritato fine. Per aggraziare e render delicato il
composto, aggiungete un poco di besciamella, un pizzico di parmigiano, un rosso
d'uovo e l'odore di noce moscata. Terminate di cuocere il cavolo nel sugo del
detto stracotto, aggiungendovi un pezzetto di burro, con fuoco leggero sotto e
sopra.
Non
volendo riempire il cavolo intero, si possono riempire le foglie più larghe ad
una ad una avvolgendole sopra sé stesse a guisa di tanti rocchi.
Alla
besciamella può supplire una midolla di pane inzuppata nel brodo o nel sugo.
437 CAVOLO
BIANCO PER CONTORNO
Prendete
una palla di cavolo cappuccio o verzotto, tagliatela in croce dalla parte del
gambo per formarne quattro parti ed ognuna di queste tagliatela a piccoli
spicchi. Tenetelo in molle nell'acqua fresca, e scottatelo in acqua salata e,
tolto dal fuoco, scolatelo bene senza spremerlo. Fate un battuto di prosciutto
e cipolla e mettetelo al fuoco con un pezzo di burro. Quando la cipolla avrà
preso il rosso fermatela con un ramaiolo di brodo, fate bollire un poco e poi
passate il sugo. In questo sugo rimettete il cavolo con un pezzetto di
prosciutto, conditelo con pepe e poco sale e fatelo bollire adagio per
terminare di cuocerlo. Levate il prosciutto e mandatelo in tavola per contorno
al lesso.
438 CAVOLO NERO PER CONTORNO
Levategli
le costole dure, lessatelo e tritatelo fine. Se non avete sugo di carne fate un
battutino di prosciutto e cipolla, mettetelo al fuoco con un pezzetto di burro
e quando la cipolla sarà ben rosolata, bagnatela con un gocciolo di brodo e
passate il sugo formatosi. In esso gettate il cavolo, conditelo con pepe, poco
o punto sale, aggiungete un altro pezzetto di burro e altro brodo, se occorre,
e servitelo per contorno al lesso o al coteghino. Alcuni usano per minestra, di
arrostire fette di pane grosse un dito, di strofinarle coll'aglio, d'intingerle
appena nell'acqua in cui ha bollito il cavolo nero, ponendoci sopra il cavolo
stesso, ancora caldo, e condendolo con sale, pepe e olio. Questo, che chiamasi
a Firenze cavolo con le fette, è un piatto da Certosini o da infliggersi per
penitenza ad un ghiottone.
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