Pellegrino Artusi e le conserve di pomidoro. Principe Nero, Rosa di Berna, Beauté Blanche,
Zapotec, Brandywine, Bijskij Zetij, Rosso di Basilea, Black Cherry, Green
Grape,
Purple Russian,Striped Roman, Abellus, Rosa, Orange à gros fruits, Black Plum, se pensate che siano i nomi di altrettanti rouge à lèvres, rimarrete delusi, sono solo...pomodori, neri, verdi, bianchi, arancioni, rosa...piccoli e rotondi, grandi e bitorzoluti, lisci come le guance di un bebè o scavati come i calanchi in montagna! Tutti uguali i pomodori?
731 SAPA
La
sapa, ch'altro non è se non uno sciroppo d'uva, può servire in cucina a diversi
usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti. È poi sempre
gradita ai bambini che nell'inverno, con essa e colla neve di fresco caduta,
possono improvvisar dei sorbetti.
Ammostate
dell'uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e
quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr'ore, estraetene il mosto e
passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per
molte ore fino a consistenza di sciroppo, che conserverete in bottiglie.
732 CONSERVA DI POMODORO
SENZA SALE
Se
questo prezioso frutto della famiglia delle solanacee (Solanum Lycopersicum),
originario dell'America meridionale, fosse più raro, costerebbe quanto e più
dei tartufi. Il suo sugo si marita con tante vivande e fa ad esse così ottima
compagnia, che merita conto di spendere qualche fatica per ottenerne una buona
conserva. Molti sono i metodi per farla ed ognuno dà la preferenza al suo: io
vi descriverò quello da me adottato e che seguo da molti anni perché me ne
trovo bene.
Prendete
pomodori di campo, perché quelli d'orto sono più acquosi, e preferite i piccoli
ai grossi. Stiacciateli così all'ingrosso e metteteli al fuoco di legna in una
caldaia di rame non stagnata e non abbiate paura perché l'acido non attacca il
rame se non quando è fuori dal fuoco e perde il calore dell'ebollizione. Se non
fosse così, io avrei sentito i sintomi del veleno almeno un centinaio di volte.
Quando saranno cotti disfatti versateli in un sacco a spina ben fitto tenuto
sospeso e gettata che abbiano l'acqua passateli per istaccio onde nettarli dai
semi e dalle bucce strizzandoli bene.
Lavate
con accuratezza la caldaia e rimetteteli al fuoco per restringerli quanto
basta, e per conoscere poi il punto preciso della consistenza che deve avere la
conserva (e qui sta la difficoltà) versatene qualche goccia in un piatto e se
vedrete che non iscorre e non presenta sierosità acquosa all'intorno, vorrà
dire che codesto è il punto giusto della cottura. Allora imbottigliatela e
anche qui avrete un'altra prova della sua sufficiente densità, se la vedrete
scendere con difficoltà per l'imbuto.
Per
avere una conserva con meno cottura, e quindi più liquida e naturale, viene usato
l'acido salicilico che nella proporzione di grammi 3 ogni litri 2,1/3 di sugo,
si dice innocuo, ma io finora mi ero astenuto dal farne uso, sapendo che il
Governo, per misura igienica, ne aveva vietato lo smercio. Facendone uso
quotidiano prudenza vorrebbe di non usarlo.
Le
bottiglie preferitele piccole per consumarle presto; ma possono star manomesse
anche 12 o 13 giorni senza che la conserva ne soffra. Io mi servo di quelle
bianche che vengono in commercio coll'acqua di Recoaro e in mancanza di queste,
di mezze bottiglie nere da birra. Turatele con tappi di sughero messi a mano,
ma che sigillino bene e legateli con lo spago, avvertendo di lasciare un po'
d'aria fra il tappo e il liquido. Qui l'operazione sembrerebbe finita, ma c'è
un'appendice la quale benché breve è pur necessaria. Collocate le dette
bottiglie in una caldaia framezzo a fieno, a cenci o ad altre cose simili, onde
stiano strette fra loro, e versate nella caldaia tanta acqua che arrivi fino al
collo delle bottiglie e fatele fuoco sotto. State osservando che presto il
tappo delle bottiglie darà cenno di alzare e di schizzar via se non fosse
legato e allora cessate il fuoco, ché l'operazione è davvero finita. Levate le
bottiglie quando l'acqua è diaccia o anche prima, ripigiate con un dito i tappi
smossi per rimetterli al posto e conservate le bottiglie in cantina. Non hanno
bisogno di essere incatramate perché se la conserva è fatta bene non fermenta;
ma se fermentasse e le bottiglie scoppiassero, dite pure che vi è rimasta
tropp'acqua per poca cottura.
Ho
sentito dire che mettendo a riscaldare le bottiglie vuote entro a una stufa e
riempiendole quando sono ben calde non occorre far bollire la conserva nelle
bottiglie; ma questa prova io non l'ho fatta.
Vi
raccomando molto la conserva di pomodoro fatta in questa maniera, perché vi
sarà di gran vantaggio nella cucina; però meglio di questo è il sistema detto
preparazione nel vuoto, mediante il quale si conservano freschi ed interi i
pomodori in vasi di latta. A questa piccola industria, che dava saggio di buona
riuscita in Forlì, ove erasi iniziata, auguravo prospera sorte; ma ohimé che
nacque un guaio! Il Fisco le saltò subito addosso con una tassa, e il povero
industriale mi disse che pensava di smettere.
733 CONSERVA DOLCE DI
POMODORO
Sembra
dal titolo una conserva delle più strane, ma alla prova non riesce men degna di
molte altre.
Ch'
ogni erba si conosce per lo seme,
dice
Dante, e però se in questa conserva non rimane qualche semino, che ne faccia la
spia, nessuno indovinerà di che sia composta.
Pomodori,
chilogrammi 1.
Zucchero
bianco, grammi 300.
Il
sugo di un limone.
Odore
di vainiglia e di scorza di limone.
I
pomodori per quest'uso devono essere molto maturi, polputi e possibilmente
rotondi. Metteteli in molle nell'acqua ben calda per poterli sbucciar
facilmente, dopo sbucciati, tagliateli per metà e col manico di un cucchiaino
levate i semi. Sciogliete lo zucchero al fuoco in due dita (di bicchiere)
d'acqua, poi gettateci i pomodori, il sugo del limone e un poco della sua buccia
grattata. Durante la bollitura a fuoco lento e a casseruola scoperta, andate
rimestando alquanto, e se apparisse qualche seme rimasto levatelo. Per ultimo
datele l'odore con zucchero vanigliato e levatela quando sarà giunta alla
consistenza delle conserve comuni.
In
questa conserva è difficile precisare la quantità dello zucchero, perché
dipende dalla più o meno acquosità dei pomodori. Fatene doppia dose perché
scema di molto.
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