Pellegrino Artusi e l'orzata. A volte basta un vecchio tappino da bibita, magari arrugginito, a farci sognare. Orzata, tamarindo, chinotto, bibite che hanno il sapore di
pomeriggi passati in cortile, o di gracchianti pellicole western al cine della parrocchia. Poi cresci e ti chiedi, orzata? Ma la fanno con l'orzo? Forse gli antichi romani, ma con il passare dei secoli, l'orzo è stato sostituito da altri ingredienti vegetali, ma il nome è rimasto per definire tutte quelle bevande ottenute col medesimo procedimento, la pigiatura. Poi leggi l'etichetta e ci trovi anche il benzoino deacidificato. Ma allora vogliono rovinarmi la giornata! Quando si è bambini certe cose non ti interessano, era buona, e poi ti serviva il tappino per la tua collezione.
pomeriggi passati in cortile, o di gracchianti pellicole western al cine della parrocchia. Poi cresci e ti chiedi, orzata? Ma la fanno con l'orzo? Forse gli antichi romani, ma con il passare dei secoli, l'orzo è stato sostituito da altri ingredienti vegetali, ma il nome è rimasto per definire tutte quelle bevande ottenute col medesimo procedimento, la pigiatura. Poi leggi l'etichetta e ci trovi anche il benzoino deacidificato. Ma allora vogliono rovinarmi la giornata! Quando si è bambini certe cose non ti interessano, era buona, e poi ti serviva il tappino per la tua collezione.
729 ORZATA
Mandorle
dolci con 10 o 12 amare, grammi 200.
Acqua,
grammi 600.
Zucchero
bianco, fine, grammi 800.
Acqua
di fior d'arancio, due cucchiaiate.
Sbucciate
le mandorle e pestatele nel mortaio, bagnandole ogni tanto coll'acqua di fior
d'arancio.
Allorché
saranno ridotte a pasta impalpabile, scioglietele con un terzo della detta
acqua e passatene il sugo da un canovaccio strizzandolo bene. Rimettete nel
mortaio la pasta asciutta rimasta nel canovaccio, macinatela col pestello; poi
scioglietela con un altro terzo dell'acqua e passatene il sugo. Ripetete la
stessa operazione per la terza volta, mettete al fuoco tutto il liquido
ottenuto, e quando sarà ben caldo versate lo zucchero, rimestatelo e fatelo
bollire per venti minuti circa. Diaccio che sia, imbottigliatelo e conservatelo
in luogo fresco. Se fatta in questo modo, vedrete che l'orzata non fermenta e
potrete conservarla a lungo, ma però non quanto gli sciroppi di frutta. Oltre a
ciò viene di tale sostanza che pochissima, sciolta in un bicchier d'acqua,
basta per ottenere una bibita eccellente e rinfrescante. Fatta coi semi di
popone, viene anche più delicata.
730 CLARET CUP (BIBITA INGLESE)
Per
questa bibita, che merita di esser descritta perché piacevole e di facile
esecuzione, occorre vino rosso di ottima qualità. Può servire tanto il bordò
quanto il chianti, il sangiovese e simili.
Vino,
decilitri 5.
Acqua,
decilitri 5.
Limoni,
n. 5.
Zucchero
bianco, grammi 500.
Fate
bollire lo zucchero nell'acqua cinque minuti. Tolto dal fuoco, strizzate in
questo sciroppo i limoni e versateci il vino, poi passatelo da un pannolino.
Rimettetelo al fuoco per farlo bollire adagio 25 minuti e diaccio che sia
imbottigliatelo. Servitevene allungato coll'acqua e raffrescato col ghiaccio in
estate. Dovendolo conservare a lungo, tenetelo in cantina.
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