Concentrato di pomodoro, fallo in casa. A volte mi chiedo cosa c'è dietro le cose più consuete, quelle che sei abituato a vedere tutti i giorni, da sempre, come, ad esempio, il tubo di doppio concentrato...
Quando penso al pomodoro, mi viene subito in mente l'Italia, la pummarola sugli spaghetti, la pizza. La cosa mi diverte, perchè è partito dalla grande America per sbarcare in Italia e poi ritornare, trasformato. L’industria del pomodoro è creatura tipicamente italiana, saremmo portati a pensare al soleggiato meridione, invece tutto parte da Parma. E' proprio nelle nebbiose campagne padane che, dopo la metà dell’Ottocento, i contadini producevano pani di polpa essiccata al sole, tra nugoli di mosche e zanzare, non per nulla chiamati “pani neri”. Finchè il professor Carlo Rognoni, docente all’Istituto tecnico, ed esimio cittadino, intuisce che per dare un futuro alla coltivazione del pomodoro occorre creare e sostenere l'attività di trasformazione in conserve. Si affacciano così alla storia i pionieri dell’industria nascente, che si chiamano Mutti, Pagani, Rodolfi, Pezziol e altri ancora, che daranno vita a vere e proprie dinastie di imprenditori, molti dei quali ancor oggi attivi. L’industria parmense acquisisce un autentico primato europeo dopo l’importazione dalla Francia, nel 1905, delle apparecchiature per la condensazione del “concentrato” sottovuoto. E così inizia il nuovo secolo...
Quando penso al pomodoro, mi viene subito in mente l'Italia, la pummarola sugli spaghetti, la pizza. La cosa mi diverte, perchè è partito dalla grande America per sbarcare in Italia e poi ritornare, trasformato. L’industria del pomodoro è creatura tipicamente italiana, saremmo portati a pensare al soleggiato meridione, invece tutto parte da Parma. E' proprio nelle nebbiose campagne padane che, dopo la metà dell’Ottocento, i contadini producevano pani di polpa essiccata al sole, tra nugoli di mosche e zanzare, non per nulla chiamati “pani neri”. Finchè il professor Carlo Rognoni, docente all’Istituto tecnico, ed esimio cittadino, intuisce che per dare un futuro alla coltivazione del pomodoro occorre creare e sostenere l'attività di trasformazione in conserve. Si affacciano così alla storia i pionieri dell’industria nascente, che si chiamano Mutti, Pagani, Rodolfi, Pezziol e altri ancora, che daranno vita a vere e proprie dinastie di imprenditori, molti dei quali ancor oggi attivi. L’industria parmense acquisisce un autentico primato europeo dopo l’importazione dalla Francia, nel 1905, delle apparecchiature per la condensazione del “concentrato” sottovuoto. E così inizia il nuovo secolo...
La cucina economica vi insegna come fare a casa il concentrato di pomodoro
Ingredienti
5 kg pomodori San Marzano
5 kg pomodori San Marzano
qb sale
qb olio
extravergine di oliva
Innanzitutto bisogna sapere che il concentrato di pomodoro è una salsa di pomodoro parzialmente disidratata e che, a
livello domestico, si ottiene addensando prima la salsa di pomodoro e poi
facendole perdere umidità in forno oppure, come avviene nelle regioni del nostro sud,
esponendo i pomodori al sole e amalgamandoli man mano che la polpa si asciuga.
E' una preparazione estiva da effettuare con pomodori
maturi, integri e saporiti.
Scegliete
pomodori integri e sodi, lavateli, asciugateli e tagliateli a metà. Versate
l'olio in una pentola, fatelo scaldare e aggiungete i pomodori e il sale.
Portate a bollore e fate cuocere per 10 minuti. Fate intiepidire. Passate i
pomodori al setaccio per eliminare bucce e semi.
Preparate
2 teglie con bordi abbastanza alti, da 36 x 46 cm, e ungetele con 2 cucchiai di
olio ciascuna. Versate la passata di pomodoro distribuendola uniformemente su
tutta la superficie, infornate in forno
già caldo a 150 °C per 3 ore. Il pomodoro inizierà a scurirsi e a perdere liquidi,
mescolate a intervalli regolari di 30 minuti. Al termine delle 3 ore il
pomodoro raggiunge la consistenza di una salsa, abbassate la temperatura del
forno a 130 °C e cuocete ancora per 30 minuti. Conservate in barattoli
sterilizzati e in un luogo fresco e asciutto.
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