Pellegrino Artusi, le Tazzine ed altre creme. Dal libro "Uovo
Perfetto":
“L’uovo
crudo è un liquido viscoso, essenzialmente acqua e proteine, nel rapporto di
1.000 a
Dimenticate quello che avete letto e ricordatevi solo che le proteine dell’uovo disperse nel latte, quando coagulano tendono ad imprigionare nel reticolo il latte e la crema si addensa, questa è la cosa che rende magnifiche tutte le creme a base di uovo.
685 CREMA
Latte,
un litro.
Zucchero,
grammi 200.
Rossi
d'uovo, n. 8.
Odore
di vainiglia.
Lavorate
prima i rossi d'uovo collo zucchero e poi versate il latte a poco per volta.
Per sollecitarne la cottura potete mettere il composto a fuoco ardente, ma
appena lo vedrete fumare rallentate il calore onde non avesse a impazzire. Se
questo avviene passate la crema per istaccio. La cottura si conosce quando la
crema si attacca al mestolo, il quale va mosso continuamente all'ingiro.
L'odore dateglielo poco prima di levarla dal fuoco.
Questa
crema, senza farina od amido, nella proporzione suddetta, si presta
mirabilmente per gelati di crema, tantoché sentirete un gelato che
difficilmente troverete ai caffè. Può servire anche per una zuppa inglese
liquida, unendovi, quando è diaccia, delle fette di pari di Spagna o dei
savoiardi leggermente bagnati nel rosolio; ma se volete renderla ancor più
grata, aggiungete pezzettini di candito tagliati sottilissimi.
686 LE TAZZINE
È
un dolce molto delicato che si serve, come tutti gli altri dolci, verso la fine
di un pranzo in tazze più piccole di quelle da caffè; una per persona, e perciò
chiamasi Le tazzine. Dose per dieci persone:
Zucchero,
grammi 300.
Mandorle
dolci, grammi 60.
Rossi
d'uovo, n. 10.
Acqua,
decilitri 1.
Odore
di acqua di fior d'arancio.
Cannella
in polvere, quanto basta.
Le
mandorle sbucciatele, tostatele a color nocciola, pestatele finissime e lasciatele
da parte.
Fate
bollire lo zucchero con l'acqua suddetta per un minuto o due, non dovendo
prender colore, e dopo, quando sarà tiepido, cominciate a buttarci i rossi
d'uovo, uno o due alla volta e, sopra a un calore moderatissimo, lavoratelo
continuamente girando il mestolo sempre per un verso. Quando il composto si
sarà alquanto condensato da non esservi più pericolo che impazzisca, potete
allora, onde rigonfi meglio, batterlo con la frusta dal basso in alto fino a
tanto che i rossi non abbiano perduto il colore acceso e preso l'aspetto di una
densa crema.
Allora
dategli l'odore ed uniteci le mandorle mescolando bene. Poi versatelo nelle
tazzine e sulla superficie di ognuna, nel mezzo, poneteci una presa della detta
cannella, la quale, mescolata al dolce da chi deve mangiarlo, acquisterà più
profumo.
È
un dolce che preparato anche qualche giorno avanti non soffre. Con le chiare,
piacendovi, potete fare il Budino nero nelle proporzioni di quello descritto al
n. 665, oppure il Dolce di chiare d'uovo n. 633.
687 PALLOTTOLE DI MANDORLE
Mandorle
dolci, grammi 140.
Zucchero
a velo, grammi 140.
Cioccolata
grattata o in polvere, circa grammi 40.
Rosolio
Maraschino, cucchiaiate n. 4.
Le
mandorle sbucciatele, asciugatele al sole o al fuoco e pestatele finissime con
due cucchiaiate del detto zucchero. Dal mortaio versatele in un vaso,
aggiungete lo zucchero rimasto ed impastate il composto col detto rosolio.
Distesa
poi la cioccolata sulla spianatoia formate col suddetto composto tante
pallottole grosse poco più delle nocciole, di cui ne otterrete oltre a 30;
involtatele sulla cioccolata onde ne restino ben coperte, e potrete serbarle
per molto tempo.
688 CREMA ALLA FRANCESE
Eravamo
nella stagione in cui i cefali delle Valli di Comacchio sono ottimi in gratella,
col succo di melagrana, e nella quale i variopinti e canori augelli, come
direbbe un poeta, cacciati dai primi freddi attraversano le nostre campagne in
cerca di clima più mite, ed innocenti quali sono, povere bestioline, si
lasciano cogliere alle tante insidie e infilare nello spiede:
...
e io sol uno
M'apparecchiava
a sostener la guerra
Sì
del cammino e sì de la pietate,
Che
ritrarrà la mente che non erra.
La
guerra del cammino, percorrendo 200 chilometri per andare a villeggiare da un
amico sopra un colle amenissimo; e la pietate per quei graziosi animalini
perché sentivo una stretta al cuore, ogni volta che dal casotto del paretaio li
vedevo insaccarsi nelle maglie traditrici delle sue reti. Ma poi, non
appartenendo io alla setta de' pitagorici e avendo la ferma convinzione che al
male, quando non ha riparo, per amore o per forza bisogna acconciarvisi e, se è
possibile, trarne profitto, procurai di cattivarmi la benevolenza del cuoco
insegnandogli a cucinar con più garbo ch'ei non faceva la cacciagione, e di
condirla e cuocerla in modo da renderla più grata al gusto; ed egli in
contraccambio di ciò e di qualche altro precetto di culinaria, fece in presenza
mia questo e i seguenti due piatti dolci che vi descrivo.
La
cacciagione e la selvaggina in genere, se mai non lo sapeste, è un alimento
aromatico, nutritivo e leggermente eccitante; so di un medico di bella fama il
cui cuoco ha ordine di preferirla a qualunque altra carne, quando la può
trovare; e in quanto ai cefali vi dirò che quando io ero nella bella età in cui
si digeriscono anche i chiodi, la serva ci portava questo pesce in tavola con
un contorno di cipolle bianche tagliate in due, arrostite in gratella ed
anch'esse condite con olio, sale, pepe e succo di melagrana.
La
mangia, ossia la stagione dei muggini delle valli di Comacchio, è dall'ottobre
a tutto febbraio. A proposito di questo luogo di pesca qui viene in acconcio di
aggiungere (come cosa meravigliosa e degna a sapersi) che la pesca nelle valli
comacchiesi, a tutto il 1° novembre 1905, diede quell'anno i seguenti
risultati:
AnguilleKg
487,653
CefaliKg.
59,451
AcquadelleKg.
105,580
Dopo
l'esordio la predica, per dirvi come sia composta questa così detta Crema alla
francese:
Latte,
mezzo litro.
Zucchero,
grammi 150.
Uova,
uno intero e rossi n. 4.
Colla
di pesce, fogli n. 2.
Odore
di vainiglia o di scorza di limone.
Mescolate
bene insieme lo zucchero colle uova, aggiungete il latte a poco per volta e per
ultimo la colla in natura. Ponete la casseruola al fuoco, girando continuamente
il mestolo sempre da una parte e quando la crema comincia a condensare,
attaccandosi al mestolo, levatela. Prendete uno stampo liscio, col buco in
mezzo, tale che la quantità della crema possa riempirlo, ungetelo col burro
oppure col rosolio, in modo che ne resti in fondo un sottile strato e versatela
nel medesimo. D'estate ponete lo stampo nel ghiaccio e d'inverno nell'acqua
fresca e sformatela sopra a un tovagliolo ripiegato sul vassoio.
Se
non vi fidate troppo del latte, dategli una bollitura almeno di un quarto d'ora
prima di far la crema, oppure aumentate un foglio di colla.
689 CREMA MONTATA
Rossi
d'uovo, n. 6.
Zucchero
in polvere, grammi 70.
Colla
di pesce, grammi 15, pari a fogli 6 o 7.
Acqua,
tre quarti di un bicchiere da tavola.
Odore,
tre foglie di lauro ceraso intere od altro che più vi piaccia.
Sbattete
in una casseruola i rossi d'uovo e lo zucchero, aggiungete l'acqua e le dette
foglie e mettetela al fuoco girando il mestolo, finché sia cotta, la qual cosa,
come vi ho già detto, si conosce dal condensarsi e attaccarsi al mestolo.
Allora versatela in una catinella e così calda battetela forte con la frusta
finché abbia montato; levate le foglie e continuando sempre a batterla,
aggiungete, quando sarà montata, la colla di pesce a poco per volta. Prendete
uno stampo lavorato, ungetelo d'olio, circondatelo di ghiaccio e versatevi la
crema montata, fra mezzo la quale, se vi pare, potete mettere savoiardi intinti
nel rosolio o spalmati di conserva di frutta. Lasciatela nel ghiaccio più di
un'ora, e se non vuole sformarsi naturalmente, passate intorno allo stampo un
cencio bagnato nell'acqua calda.
La
colla di pesce si prepara avanti così: si mette prima in molle, poi al fuoco
con due dita di un bicchier d'acqua, si fa bollire finché l'acqua, evaporando
in parte, si formi un liquido alquanto denso, che appiccichi fra le dita, e
così bollente si versa nella crema alla quale si può dare il gusto
dell'alkermes, del caffè o della cioccolata.
Questa
dose potrà bastare per cinque o sei persone.
Consigliate da La Cucina Economica
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo contributo