Pellegrino Artusi, Gelatine e Gelatine. Che cosa permette a un liquido di mantenere una forma senza collassare? Un collante. Nel caso specifico alimentare si utilizza la così detta
colla di pesce, anche
se ormai è ottenuta dai suini
e dai bovini, originariamente veniva prodotta dalla vescica natatoria e dalla
cartilagine degli storioni. La troviamo in commercio in fogli che hanno un
potere gelificante standardizzato, dunque non occorre indicare i grammi nelle ricette ma il numero di fogli,
il cui peso si aggira intorno ai 2 g l'uno. Si scioglie a circa 37 gradi e solidifica alla stessa
temperatura durante il raffreddamento. I
fogli di gelatina vanno prima ammollati in acqua fredda e quando diventano
morbidi, vanno incorporati in un liquido a temperatura superiore ai 45 gradi,
dove si scioglieranno facilmente. In
tutti i casi in cui la preparazione della ricetta prevede la presenza di un
liquido caldo o bollente, la gelatina si potrà incorporare in esso senza
problemi, altrimenti bisognerà scaldare una piccola quantità di liquido (30 g
per ogni 2 g di gelatina), discioglierla in esso, quindi incorporarla al resto.
Se al composto in cui è stata aggiunta la gelatina va incorporato un altro
composto (per esempio panna montata) bisogna farlo prima che la gelatina
"tiri", cioè renda il composto solido. In genere basta non
raffreddare il composto al di sotto dei 30 gradi. Solitamente
12 grammi di gelatina disciolti in mezzo litro di acqua consentono di ottenere
una gelatina instabile, che non si riesce a tagliare con un coltello ma si può
consumare a cucchiaiate. Quantità
maggiori (16-18 g) consentono di ottenere una gelatina perfettamente solida. In molti dolci la gelatina può essere molto utile per addensare e dare
consistenza a creme o mousse. Quello che si ottiene non è una gelatina, ma
un composto cremoso in cui la gelatina serve solo per dare più consistenza, per
esempio per non far debordare una crema da una torta al momento del taglio, per
rendere una mousse più solida, per non far collassare un budino.
In questo caso la quantità di gelatina da aggiungere è di 1/1,5 g per ogni
100 g di composto da addensare.
714 GELATINA DI ARANCIO IN GELO
Zucchero,
grammi 150.
Colla
di pesce, grammi 20.
Acqua,
decilitri 4.
Alkermes,
quattro cucchiaiate.
Rhum,
due cucchiaiate.
Un
arancio dolce grosso.
Un
limone.
Mettete
la colla in molle e cambiando una volta l'acqua, lasciatevela per un'ora o due.
Fate
bollire lo zucchero nella metà dell'acqua suddetta per dieci minuti e passatelo
per un pannolino.
Spremete
in questo sciroppo l'arancio e il limone, passandone il sugo dallo stesso
pannolino.
Levate
la colla già rinvenuta e fate che alzi il bollore nei due decilitri dell'acqua
rimasta e versate anche questa nel detto sciroppo. Aggiungete al medesimo
l'alkermes e il rhum, mescolate ogni cosa e quando comincia a freddare
versatelo nello stampo tenuto nel ghiaccio d'estate e nell'acqua fredda
d'inverno.
Gli
stampi di questa sorte di dolci sono di rame tutti lavorati a guglie, alcuni
col buco in mezzo, altri senza, onde ottenere un bell'effetto in tavola. Per
isformarla bene ungete leggermente, prima di versare il composto, lo stampo con
olio ed immergetelo poi per un momento nell'acqua calda o strofinatelo con un
cencio bollente. La colla di pesce non è nociva; ma ha l'inconveniente di
riuscire alquanto pesante allo stomaco.
715 GELATINA DI FRAGOLE IN GELO
Fragole
molto rosse e ben mature, grammi 300.
Zucchero,
grammi 200.
Colla
di pesce, grammi 20.
Acqua,
decilitri 3.
Rhum,
tre cucchiaiate.
L'agro
di un limone.
Strizzate
le fragole in un pannolino per estrarne tutto il sugo. Fate bollire lo zucchero
per dieci minuti in due decilitri della detta acqua e questo sciroppo unitelo
al sugo delle fragole; aggiungete il limone e tornate a passare il tutto da un
pannolino fitto. Alla colla di pesce, dopo averla tenuta in molle come quella
del numero precedente, fate spiccare il bollore nel rimanente decilitro d'acqua
e versatela così bollente nel predetto miscuglio; aggiungete per ultimo il
rhum, mescolate e versate il composto nello stampo per metterlo in gelo.
Questa
gelatina sarà molto gradita dalle signore.
716 GELATINA DI MARASCHE O DI VISCIOLE IN
GELO
Ciliege
marasche o visciole, grammi 400.
Zucchero,
grammi 200.
Colla
di pesce, grammi 20.
Acqua,
decilitri 3.
Rhum,
tre cucchiaiate.
Un
pezzetto di cannella.
Levate
il gambo alle ciliege e disfatele colle mani unendovi qualche nocciolo pestato.
Lasciatele così qualche ora e poi passatene il sugo da un pannolino, strizzando
bene; tenetelo ancora in riposo e poi ripassatelo più volte, magari per carta o
per cotone, onde rimanga chiaro. Fate bollir lo zucchero per dieci minuti in due
decilitri della detta acqua con la cannella dentro, passate anche questo dal
pannolino e mescolatelo al sugo delle ciliege. Aggiungete la colla sciolta nel
rimanente decilitro di acqua e per ultimo il rhum, regolandovi come per le
precedenti gelatine.
717 GELATINA DI RIBES IN GELO
Ribes,
grammi 300.
Zucchero,
grammi 130.
Colla
di pesce, grammi 20.
Acqua,
decilitri 2.
Marsala,
quattro cucchiaiate.
Odore
di vainiglia.
Regolatevi
in tutto come nella gelatina di marasche del numero precedente.
Ordinariamente
l'odore di vainiglia si dà alle vivande collo zucchero vanigliato; ma in questo
e consimili casi meglio è servirsi del baccello naturale di quella pianta,
facendone bollire un pezzetto insieme collo zucchero nell'acqua. A vostra
norma, se comprate qualcuno di questi baccelli osservate che siano grassi, cioè
non risecchiti, e conservateli ben chiusi framezzo a zucchero biondo a cui
comunicheranno il profumo e servirà anch'esso ad aromatizzar qualche piatto.
Questa
pianta della famiglia delle orchidee, la quale si arrampica come l'ellera, è
originaria delle foreste intertropicali di America. Il polline della vainiglia,
essendo vischioso e non potendo perciò esser trasportato dai venti, lo
trasportano gl'insetti; la qual cosa, essendo stata conosciuta dall'uomo
soltanto nella prima metà del secolo passato, eseguisce egli stesso
l'operazione e feconda le piante che si coltivano ne' tepidari; esse avanti il
1837, anno in cui si ottennero i primi frutti nel Belgio, erano infruttifere.
718 GELATINA DI LAMPONE IN GELO
Se
avete dello sciroppo di lampone n. 723 potete fare, all'occorrenza, una buona
gelatina da servire per dolce in un pranzo. Sciogliete grammi 20 di colla di
pesce al fuoco in tre decilitri d'acqua e mescolate in essa:
Siroppo,
decilitri 2.
Marsala,
decilitri l.
Rhum,
una cucchiaiata.
Zucchero
non occorre o, se mai, pochissimo, essendo molto dolce lo sciroppo. Pel resto
regolatevi come nelle antecedenti gelatine. Se invece dello sciroppo la fate
col lampone in natura servitevi delle dosi della gelatina di fragole n. 715, e
tenete la stessa regola.
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