Pellegrino Artusi, evviva la Pizza Gravida. «
E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che
se facette! Da dove vennero tante pastiere e
(Giambattista
Basile, La gatta Cenerentola)
609 PIZZA ALLA NAPOLETANA
Pasta
frolla metà della ricetta A del n. 589, oppure l'intera ricetta B dello stesso
numero.
Ricotta,
grammi 150.
Mandorle
dolci con tre amare, grammi 70.
Zucchero,
grammi 50.
Farina,
grammi 20
Uova,
n. 1 e un rosso.
Odore
di scorza di limone o di vainiglia.
Latte,
mezzo bicchiere.
Fate
una crema col latte, collo zucchero, colla farina, con l'uovo intero
sopraindicato e quando è cotta ed ancor bollente aggiungete il rosso e datele
l'odore. Unite quindi alla crema la ricotta e le mandorle sbucciate e pestate
fini. Mescolate il tutto e riempite con questo composto la pasta frolla
disposta a guisa di torta, e cioè fra due sfoglie della medesima ornata di
sopra e dorata col rosso d'uovo. S'intende già che dev'essere cotta in forno,
servita fredda e spolverizzata di zucchero a velo. A me sembra che questo
riesca un dolce di gusto squisito.
610 PIZZA GRAVIDA
Servitevi
del seguente composto, uso crema:
Latte,
un quarto di litro.
Zucchero,
grammi 60.
Amido,
grammi 30.
Rossi
d'uovo, n. 2.
Odore
che più aggradite.
Aggiungete
quando la ritirate dal fuoco:
Pinoli
interi, grammi 30.
Uva
passolina, grammi 80.
Riempite
con questo composto una pasta frolla come avete fatto per la pizza alla
napoletana e cuocetela come la precedente.
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