Pellegrino Artusi, pasticcini vari. Come ben si può capire in questa poesia di Tonino Guerra, il bignè è la moneta con la quale poter ripagare ogni debito o sacrificio. Per questo
motivo esorto tutte le donne perennemente a 'dieta' di ripagarsi, dopo il sacrificio, con un piccolo, ricco bignè.
O forse due.....
motivo esorto tutte le donne perennemente a 'dieta' di ripagarsi, dopo il sacrificio, con un piccolo, ricco bignè.
O forse due.....
I
sacriféizi
Se
mè ò studié
l'è
stè par la mi ma,
ch'la
fa una cròusa invéci de su nóm.
S'a
cnòss tótt al zità
ch'u
i è in chèva e' mònd,
l'è
stè par la mi ma, ch'la n'à viazè.
E
ir a l'ò purtèda t'un cafè
a
fè du pas, ch'la n' vàid bèla piò lómm.
Mitéiv disdài. Csa vléiv! Vléiv un bignè?
I
sacrifici
Se
ho potuto studiare
lo
devo a mia madre
che
firma con una croce.
Se
conosco tutte le città
che
stanno in capo al mondo
è
stato per mia madre, che non ha mai viaggiato.
leri
l'ho portata in un caffè
a
far due passi
perché
quasi non ci vede più niente.
Sedetevi, qua.
Cosa volete? Un bignè?
628 PASTICCINI DI MARZAPANE
Fate
una pasta frolla colla ricetta C del n. 589.
Fate
un marzapane come quello del n. 579 nelle seguenti proporzioni:
Mandorle
dolci con tre amare, sbucciate, grammi 180.
Zucchero,
grammi 150.
Burro,
grammi 25.
Arancio
candito, grammi 25.
Un
rosso d'uovo.
Diverse
cucchiaiate d'acqua.
Servitevi
degli stampini da brioches o alquanto più piccoli, che sarebbe meglio; ungeteli
col burro, foderateli di pasta frolla sottile quanto uno scudo, riponeteci il
marzapane, ripiegategli sopra i lembi della pasta, bagnate l'orlo coll'acqua,
copriteli colla stessa pasta frolla, dorateli alla superficie, cuoceteli in
forno o nel forno da campagna e dopo spolverizzateli di zucchero a velo.
Con
questa dose potrete farne da 16 a 18.
629 PASTICCINI DI SEMOLINO
Semolino,
grammi 180.
Zucchero,
grammi 100.
Pinoli,
grammi 50.
Burro,
grammi 20.
Latte,
decilitri 8.
Uova,
n. 4.
Sale,
una presa.
Odore
di scorza di limone.
Cuocete
il semolino nel latte e quando comincia a stringere versate i pinoli pestati
nel mortaio insieme con lo zucchero; poi il burro e il resto, meno le uova, che
serberete per ultimo quando il composto sarà diaccio. Pel resto regolatevi come
i pasticcini di riso del n. 630.
Con
questa dose ne farete da 18 a 20.
Prima
di servirli spolverizzateli di zucchero a velo.
630 PASTICCINI DI RISO
Riso,
grammi 150.
Zucchero,
grammi 70.
Burro,
grammi 30.
Candito,
grammi 30.
Latte,
decilitri 8.
Uova,
n. 3
Rhum,
cucchiaiate n. 2.
Sale,
una presa.
Cuocete
moltissimo il riso rimuovendolo spesso col mestolo perché non si attacchi. A
due terzi di cottura versate lo zucchero, il burro, il sale e il candito
tagliato a pezzettini. Quando sarà cotto e diaccio aggiungete il rhum, i rossi
d'uovo prima e le chiare montate dopo.
Prendete
gli stampini da brioches, ungeteli bene col burro, spolverizzateli di
pangrattato, riempiteli e cuoceteli al forno da campagna. Sono migliori caldi
che diacci.
Con
questa dose ne farete 12 o 14.
631 PASTICCINI DI PASTA BEIGNET
Acqua,
grammi 150.
Farina,
grammi 100,
Burro,
grammi 10.
Uova,
n. 3 e un rosso.
Sale,
quanto basta.
Quando
bolle l'acqua versate la farina tutta a un tratto e, rimestando subito,
aggiungete il burro e tenetela sul fuoco per 10 minuti, seguitando sempre a
rimestaria. Deve riuscire una pasta dura che distenderete alla grossezza di un
dito e pesterete nel mortaio insieme con un uovo per rammorbidirla alquanto.
Ciò ottenuto, mettetela in una catinella per lavorarla col mestolo, aggiungendo
le altre uova uno per volta, montando le chiare. Non vi stancate di lavorarla
finché non sia ridotta come un unguento; lasciatela in riposo per qualche ora,
e quindi mettetela a cucchiaiate (le quali riusciranno dieci o dodici) in una
teglia, unta col burro. Frullate un rosso d'uovo con un po' di chiara per
renderlo più sciolto, dorateli e lisciateli con un pennellino (ma questo
supplemento non è necessario), poi metteteli in un forno che sia ben caldo.
Quando sono cotti fate loro col temperino un'incisione da una parte, o in forma
di mezzo cerchio nella parte di sotto, per riempirli di crema o di conserve di
frutta, spolverizzateli di zucchero a velo e serviteli.
Vi
avverto che quando lavorate paste che devono rigonfiare, il mestolo invece di
girarlo in tondo è meglio muoverlo dal sotto in su.
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