Pellegrino Artusi, le uova. Le
uova, dopo la carne, tengono il primo posto fra le sostanze nutritive.
L'illustre fisiologo Maurizio Schiff, quando teneva cattedra a Firenze,
dimostrava che la chiara è più nutriente del torlo, il quale è composto di
sostanze grasse e che le uova crude o pochissimo cotte sono meno facili a
digerirsi delle altre, perché lo stomaco deve fare due operazioni invece di
una: la prima di coagularle, la seconda di elaborarle per disporle
all'assimilazione. Meglio è dunque attenersi alla via di mezzo, e cioè: né
poco, né troppo cotte.
La
primavera è la stagione in cui le uova sono di più grato sapore. Le uova
fresche si danno a bere alle puerpere e il popolo giudica sia cibo conveniente
anche agli sposi novelli.
Ci
fu una volta il figlio di un locandiere da me conosciuto, un giovinastro
grande, grosso e minchione, il quale essendosi sciupata la salute nel vizio,
ricorse al medico che gli ordinò due uova fresche a bere ogni mattina. Datosi
il caso favorevole e sfavorevole, insieme, che nella locanda v'era un grande
pollaio, ivi si recava e beveva le uova appena uscite dalla gallina; ma, come
accade, il tempo dando consiglio, dopo qualche giorno di questa cura il
baccellone cominciò a ragionare: "Se due uova fanno bene, quattro faranno
meglio" e giù quattro uova. Poi: "Se quattro fanno bene, sei faranno
meglio che mai" e giù sei uova per mattina; e con questo crescendo arrivò
fino al numero di dodici o quattordici al giorno; ma finalmente gli fecero
fogo, e un forte gastricismo lo tenne in letto non so quanto tempo a covar le
uova bevute.
139 UOVA A BERE E SODE
Le
uova a bere fatele bollire due minuti, le uova sode dieci, cominciando a
contare dal momento che le gettate nell'acqua bollente; se vi piacciono
bazzotte, bastano sei o sette minuti, e in ambedue i casi, appena tolte dal
fuoco, le metterete nell'acqua fredda.
140 UOVA AFFOGATE
Scocciatele
quando l'acqua bolle e fatele cadere da poca altezza. Quando la chiara è ben
rappresa e il torlo non è più tremolante, levatele con la mestola forata e
conditele con sale, pepe, cacio e burro. Se ci volete una salsa può servire
quella di pomodoro, la salsa verde del n. 119, quella del n. 127, oppure una
appositamente fatta che comporrete disfacendo un'acciuga nel burro caldo e
aggiungendovi capperi spremuti dall'aceto e alquanto tritati; ma questa salsa
non è per tutti gli stomachi.
Ho
veduto servirle anche sopra uno strato, alto un dito, di purè di patate, oppure
sopra spinaci rifatti al burro.
141 UOVA STRACCIATE
Questo
è un piatto di compenso o da servirsi per principio a una colazione, ed è dose
bastevole per tre persone.
Uova,
n. 4.
Burro,
grammi 40.
Panna,
un decilitro.
Mettete
il burro al fuoco e quando soffrigge versate le uova frullate, conditele con
sale e pepe e girando sempre il mestolo, unite la panna a poco per volta.
Assodato che sia il composto, coprite con esso tre fette di pane arrostito,
grosse quasi un dito e senza corteccia, che avrete disposte prima sopra un
vassoio, dopo averle unte calde col burro.
Spolverizzatele
sopra di cacio parmigiano e mandatele in tavola.
142 ROSSI D'UOVO AL CANAPÈ
Come
mi ripugna di dare alle pietanze questi titoli stupidi e spesso ridicoli! Ma è
giocoforza seguire l'uso comune per farsi intendere.
È
un piatto da servire per principio a una colazione, se prendete norma da questa
ricetta, che fu servita a cinque persone. Formate cinque fette di midolla di
pane quadrate, grosse un dito abbondante, larghe quasi quanto la palma di una
mano e fate ad ognuna una buca nel mezzo, ma che non isfondi; soffriggetele nel
burro e collocatele in un vassoio che regga al fuoco. Ponete nella buca di
ognuna un rosso d'uovo crudo ed intero e poi fate una besciamella con decilitri
tre scarsi di latte, grammi 40 di farina e grammi 40 di burro. Tolta dal fuoco
aggiungeteci tre cucchiaiate colme di parmigiano, l'odore della cannella o
della noce moscata e salatela. Lasciatela freddare e poi versatela sul vassoio
per coprire i rossi d'uovo e i crostoni. Rosolatela alquanto sotto il coperchio
del forno da campagna in modo che non induriscano troppo le uova, e mandatela
calda in tavola.
Dove
si trova il pane inglese, cotto in forma, meglio è servirsi di questo.
143 UOVA RIPIENE I
Dopo
avere assodate le uova come quelle del n. 139 tagliatele a metà per il lungo ed
estraetene i rossi. Prendete un'acciuga per ogni due uova, lavatele, nettatele
dalla spina, e tritatele con poco prezzemolo e pochissima cipolla; uniteci poi
i rossi e tanto burro da potere, con la lama di un coltello, impastare ogni
cosa insieme. Con questo composto colmate i vuoti lasciati dai rossi, e le
mezze uova così ripiene ponetele pari pari sopra un vassoio e copritele con la
salsa maionese n. 126.
Si
possono mangiare anche semplicemente condite con sale, pepe, olio e aceto, ché
non sono da disprezzarsi; ed anche pare che lo stomaco non se ne mostri offeso.
144 UOVA RIPIENE II
Per
principio a una colazione possono bastare a sei persone:
Uova,
n. 6.
Burro,
grammi 30.
Midolla
di pane, grammi 20.
Parmigiano,
due cucchiaiate colme.
Funghi
secchi, un pizzico.
Prezzemolo,
alcune foglie.
Sale,
quanto basta.
Le
uova assodatele, tagliatele per il lungo e mettete i rossi da parte.
La
midolla di pane inzuppatela bene nel latte e spremetela.
I
funghi rammolliteli nell'acqua tiepida.
Pestate
il tutto finissimo per riempire, anzi colmare i vuoti delle chiare, e queste 12
mezze uova ricolme collocatele in un vassoio, dalla parte convessa, sopra a uno
strato di patate passate come alla ricetta del n. 443, ma nella quantità di
grammi 350 da crude. Invece di patate potete posarle sopra uno strato di
spinaci, di piselli o di altri legumi. Prima di mandarle in tavola scaldatele
col fuoco, che porrete sul coperchio del forno da campagna.
145 FRITTATE DIVERSE
Chi
è che non sappia far le frittate? E chi è nel mondo che in vita sua non abbia
fatta una qualche frittata? Pure non sarà del tutto superfluo il dirne due
parole.
Le
uova per le frittate non è bene frullarle troppo: disfatele in una scodella
colla forchetta e quando vedrete le chiare sciolte e immedesimate col torlo,
smettete. Le frittate si fanno semplici e composte; semplice, per esempio, è
quella in foglio alla fiorentina che quando un tale l'ebbe attorcigliata tutta
sulla forchetta e fattone un boccone, si dice ne chiedesse una risma. Però
riesce molto buona nell'eccellente olio toscano, anche perché non si cuoce che
da una sola parte, il qual uso è sempre da preferirsi in quasi tutte. Quando è
assodata la parte disotto, si rovescia la padella sopra un piatto sostenuto
colla mano e si manda in tavola.
Ogni
erbaggio o semplicemente lessato o tirato a sapore col burro, serve per le
frittate, come può servire un pizzico di parmigiano solo o mescolato con
prezzemolo. Se non fosse indigesta, grata è la frittata colle cipolle. Due
delle più delicate, a gusto mio, sono quelle di sparagi e di zucchini. Se di
sparagi, lessateli e tirate a sapore la parte verde con un poco di burro,
mescolando un pizzico di parmigiano nelle uova; se di zucchini, servitevi di
quelli piccoli e lunghi, tagliateli a fette rotonde, salateli alquanto e quando
avranno buttato l'acqua infarinateli e friggeteli nel lardo o nell'olio,
aspettando che siano rosolati per versare le uova. Anche i piselli del n. 427,
mescolati tra le uova, si prestano per un'eccellente frittata.
Si
fanno anche frittate alla confettura, spargendovi sopra della conserva di
frutta qualsiasi, ridotta liquida, quando la frittata è cotta. Esse saranno
buone, ma non mi garbano; e vi dirò che quando le vedo segnate sole fra i
piatti dolci di una trattoria, comincio a prendere cattivo concetto della
medesima.
146 FRITTATA IN ZOCCOLI
Questa
frittata merita una menzione speciale perché richiede un trattamento alquanto
diverso. Prendete fette di prosciutto sottili, grasse e magre, tagliatele a
pezzi larghi quanto una moneta di 10 centesimi, mettetele in padella col burro,
e quando avranno soffritto un poco versateci le uova pochissimo salate. Quando
la frittata ha cominciato ad assodare, ripiegatela per metà, onde prenda più
propriamente il nome di pesce d'uova, ed aggiungete altro burro per finire di
cuocerla.
147 FRITTATA DI CIPOLLE
Preferite
cipolle bianche e grosse, tagliatele a costole larghe mezzo dito e gettatele
nell'acqua fresca per lasciarvele almeno un'ora. Prima di buttarle in padella
con lardo od olio, asciugatele bene in un canovaccio e quando cominciano a
prendere colore salatele alquanto, come salerete le uova prima di versarle
sopra la cipolla che avvertirete non prenda il nero per troppa cottura.
148 FRITTATA DI SPINACI
Gli
spinaci, tolti dall'acqua, lessateli, grondanti, e appena levati dal fuoco
rimetteteli nell'acqua fresca. Spremeteli bene, tritateli all'ingrosso,
gettateli in padella con un pezzo di burro e conditeli con sale e pepe.
Rivoltateli spesso e quando avranno tirato l'unto versate le uova sbattute e
salate alquanto. Rosolata da una parte, rivoltatela con un piatto per
rimetterla in padella con un altro pezzetto di burro. Alle uova, piacendovi,
potete unire un pizzico di parmigiano.
Grammi
200 di spinaci crudi,
Grammi
40 di burro, tra prima e dopo, e
Quattro
uova, mi sembra la proporzione più giusta.
149 FRITTATA DI FAGIOLINI IN ERBA
Lessate
i fagiolini in acqua salata e tagliateli in due o tre parti. Poi trascinateli
in padella con burro e olio condendoli con sale e pepe. Sbattete le uova con un
pizzico di parmigiano e una presa di sale per versarle sui fagiolini quando li
vedrete aggrinziti.
150 FRITTATA DI CAVOLFIORE
Per
fare questa frittata di un erbaggio de' più insipidi, com'è il cavolfiore, è
necessario, onde renderla grata al gusto, ve ne indichi le dosi.
Cavolfiore
lessato, privo delle foglie e del gambo, grammi 300.
Burro,
grammi 60.
Parmigiano
grattato, due cucchiaiate ben colme.
Olio,
una cucchiaiata.
Uova,
n. 6.
Tritate
minuto il cavolfiore e mettetelo in padella col burro e l'olio, condendolo con
sale e pepe. Sbattete le uova col parmigiano, salatele e versatele sopra il
cavolo quando avrà ritirato l'unto.
Tenete
sottile la frittata, per non rivoltarla, e se la padella è piccola fatene
piuttosto due.
151 FRITTATA IN RICCIOLI PER CONTORNO
Lessate
un mazzetto di spinaci e passateli dallo staccio.
Sbattete
due uova, conditele con sale e pepe e mescolate fra le medesime i detti spinaci
in tal quantità da renderle soltanto verdi. Mettete la padella al fuoco con un
gocciolo d'olio, tanto per ungerla, e quando è ben calda versate porzione delle
dette uova, girando la padella per ogni verso onde la frittata riesca sottile
come la carta. Quando sarà bene assodata ed asciutta, voltandola se occorre,
levatela, e col resto delle uova ripetete o triplicate l'operazione. Ora queste
due o tre frittate arrocchiatele insieme, tagliatele fini a forma di
taglierini, che metterete a soffriggere un poco nel burro, dando loro sapore
con parmigiano, servendovi poi di questi taglierini per contorno al fricandò o
ad altro piatto consimile. oltre a fare bella mostra di sé, questo contorno,
che riesce bene anche senza gli spinaci, farà strologare qualcuno dei
commensali per sapere di che sia composto.
152 FRITTATA COLLA PIETRA DI VITELLA DI LATTE
Prendete
una pietra (rognone) di vitella di latte, apritela dal lato della sua lunghezza
e lasciatele tutto il suo grasso. Conditela con olio, pepe e sale, cuocetela in
gratella e tagliatela a fettine sottili per traverso. Sbattete delle uova in
proporzione della pietra, condite anche queste con sale e pepe e mescolate fra
le medesime un pizzico di prezzemolo tritato e un poco di parmigiano.
Gettate
la pietra nelle uova, mescolate e fatene una frittata cotta nel burro, che,
quando la parte disotto è assodata, ripiegherete per metà onde resti tenera.
Consigliate da La Cucina Economica
Le uova sono un alimento ottimo, ma pesantemente accusato di causare problemi di colesterolo. Con questo articolo http://www.naturbene.it/metodo-naturbene/le-uova-ed-il-mito-del-colesterolo/ abbiamo voluto ridare lustro ad un alimento accusato ingiustamente.
RispondiEliminaGrazie a nome di tutti i miei lettori
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