Pellegrino Artusi, gli umidi di pollo. Era una giornata di vento forte, aveva piovuto tutto il giorno, ma ora non più, così decisi di uscire per la solita passeggiata, infilai un cappottone pesante, l'ombrello alla mano, camminavo spedita, specchiandomi nelle pozzanghere, dietro l'angolo incocciai in un pollo, scappato forse ai contadini della casa di fronte, tutto umido per la pioggia. E mi venne da ridere...
263 POLLO ALLA CONTADINA
Prendete
un pollastro e steccatelo con alcune ciocchette di ramerino e con uno spicchio
d'aglio diviso in quattro o cinque pezzi. Mettetelo al fuoco con un battutino
di lardone e conditelo con sale e pepe di fuori e di dentro. Quando sarà
rosolato da tutte le parti, aggiungete pomodori a pezzi, toltine i semi, e
quando questi saranno disfatti, bagnatelo con brodo od acqua. Rosolate a parte
nell'olio, nel lardo o nel burro alcune patate crude tagliate a spicchi, fate
loro prendere sapore nell'intinto del pollo, e servitele per contorno. Al
lardone sostituite il burro, se volete il pollo di gusto più delicato.
264 POLLO COLLA MARSALA
Tagliate
il pollo a grossi pezzi e mettetelo in casseruola con un battutino di cipolla
tritata fine e un pezzetto di burro. Conditelo con sale e pepe e quando sarà
ben rosolato, aggiungete del brodo e tiratelo a cottura. Passate il sugo,
digrassatelo se occorre e rimettete il pollo al fuoco con un po' di marsala,
levandolo appena abbia ripreso il bollore.
265 POLLO COLLE SALSICCE
Tritate
minutamente mezza cipolla e mettetela in una casseruola con un pezzetto di
burro e quattro o cinque fettine di prosciutto larghe un dito. Sopra questi
ingredienti ponete un pollo intero, conditelo con pepe e poco sale e mettetelo
al fuoco. Fatelo prender colore da tutte le parti e quando la cipolla sarà
tutta strutta, bagnatelo con brodo o con acqua e aggiungete tre o quattro
salsicce intere fatte di fresco; lasciate cuocere a lento fuoco procurando che
in ultimo resti dell'umido.
266 POLLO IN SALSA D'UOVO
Spezzettate
un pollastro giovane e mettetelo nella casseruola con grammi 50 di burro.
Conditelo con sale e pepe. Quando avrà soffritto alquanto spargetegli sopra un
pizzico di farina per fargli prender colore e poi tiratelo a cottura col brodo.
Levatelo asciutto in un vassoio, tenendolo in caldo, e nell'intinto che resta
versate un rosso d'uovo, frullato avanti con l'agro di mezzo limone, per
formare la salsa. Rimestatela alquanto sopra al fuoco, versatela sul pollo e
servitelo.
267 POLLO CON LA PANNA
Infilate
allo spiedo un busto di pollo giovane per dargli due terzi di cottura arrosto;
ungetelo con l'olio, salatelo e fategli prender colore. Poi dividetelo nelle
sue giunture e del petto fatene due pezzi per terminare di cuocerlo nella
seguente maniera.
Tritate
un quarto di cipolla di media grossezza e mettetela al fuoco con grammi 50 di
burro; quando sarà ben rosolata buttateci grammi 10 di farina e dopo, a poco
per volta, tre decilitri di panna oppure, se questa manca, altrettanto latte
buonissimo. Quando crederete che la farina sia cotta versateci i pezzi del
pollo per terminare di cuocerli.
268 POLLO ALLA MARENGO
La
sera della battaglia di Marengo, nel sottosopra di quella giornata non
trovandosi i carri della cucina, il cuoco al primo Console e ai Generali
improvvisò, con galline rubate, un piatto che manipolato all'incirca come
quello che qui vi descrivo, fu chiamato Pollo alla Marengo; e si dice che esso
fu poi sempre nelle grazie di Napoleone, se non pel merito suo, ma perché gli
rammentava quella gloriosa vittoria.
Prendete
un pollo giovane ed escludendone il collo e le zampe, tagliatelo a pezzi grossi
nelle giunture. Mettetelo alla sauté con grammi 30 di burro, una cucchiaiata
d'olio e conditelo con sale, pepe e una presa di noce moscata. Rosolati che
siano i pezzi da una parte e dall'altra scolate via l'unto e gettate nella
sauté una cucchiaiata rasa di farina e un decilitro di vino bianco. Aggiungete
brodo per tirare il pollo a cottura, coperto, e a fuoco lento. Prima di levarlo
dal fuoco fioritelo con un pizzico di prezzemolo tritato e quando è nel vassoio
strizzategli sopra mezzo limone. Riesce una vivanda appetitosa.
269 PETTI DI POLLO ALLA SAUTÉ
Il
miglior modo di cucinare i petti di pollo mi pare che sia il seguente, perché
riescono delicati al gusto e fanno tale comparita che un petto di cappone può
bastare in un pranzo per quattro o cinque persone. Tagliate i petti a fette
sottili quasi come la carta, date loro la miglior forma che sarà possibile e
dei minuzzoli che ricavate nel ripulir bene lo sterno, formatene un intero
pezzo, unendoli insieme e schiacciandoli. Poi conditeli con sale e pepe e
metteteli in infusione nelle uova frullate. Dopo qualche ora passateli nel
pangrattato fine e cuoceteli col burro nella sauté o in teglia. Se li aggradite
naturali basta l'agro di limone; se poi li volete coi tartufi potete trattarli
come le cotolette del n. 312, oppure nella maniera che segue:
Prendete
un tegamino di metallo, versate nel medesimo tant'olio che appena ne ricuopra
il fondo, distendete un suolo di fettine di tartufi, spargendovi sopra
pochissimo parmigiano grattato e una presa di pangrattato. Ripetete la stessa
operazione per tre o quattro volte, secondo la quantità, e per ultimo condite
con olio, sale, pepe e qualche pezzettino di burro, il tutto a piccole dosi
perché non nausei. Mettete il tegame al fuoco e quando avrà alzato il bollore
annaffiate con un ramaiolino di sugo di carne o di brodo e un po' d'agro di
limone. Ritirate presto dal fuoco questo intingolo e versatelo sopra i petti
già rosolati nel modo anzidetto.
Non
avendo i tartufi, servitevi di funghi secchi rammolliti tritati all'ingrosso, e
se manca l'agro di limone ricorrete al sugo di pomodoro o alla conserva.
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