Pellegrino Artusi, pollo lesso ed alcuni tramezzi. Per molti giorni lo si chiama per nome, la mattina quando gli si porta il pastone, poi arriva il giorno in cui gli si prepara una pentola d'acqua calda, per il bagno.
226 POLLO LESSO
Il
pollame lesso, specialmente i capponi e le pollastre ingrassate, riusciranno
più bianchi e più puliti senza che la sostanza del brodo ne soffra, se li
cuocete entro a un pannolino sottile e legato.
Pei
lessi rifatti vedi i numeri 355, 356 e 357.
227 CRESCENTINE
Se
l'aglio è un vermifugo, come si reputa generalmente, questo è un cibo semplice
e appetitoso pei bambini. Arrostite delle fette di pane da ambedue le parti e
così calde strofinatele con uno spicchio d'aglio. Poi conditele con sale, olio,
aceto e zucchero.
228 DONZELLINE RIPIENE DI ACCIUGHE SALATE
Farina,
grammi 220.
Burro,
grammi 30.
Latte,
quanto basta.
Sale,
un pizzico.
Acciughe
salate, n. 4.
Intridete
la farina col burro, il latte e il sale formandone un pane di giusta
consistenza, lavorandolo moltissimo se volete che la pasta rigonfi in padella.
Lasciatelo
un poco in riposo, tagliatelo a metà ed allargate alquanto le due parti.
Nettate
le acciughe, dividetele a metà per il lungo, levate loro la spina e tagliatele
a pezzetti quadri e questi collocateli distesi sopra una delle dette porzioni
di pasta, copritela con quell'altra per appiccicarle insieme e così unite
tiratele col matterello a sfoglia sottile che taglierete a mandorle per
friggerle nell'olio. Questa dose basterà per sei persone e potrà servire per
principio in una colazione o per contorno a un fritto di pesce.
229 DONZELLINE AROMATICHE
Farina,
grammi 180 circa.
Olio,
due cucchiaiate.
Vino
bianco o marsala, due cucchiaiate.
Salvia,
cinque o sei foglie.
Un
uovo.
Sale,
quanto basta.
La
salvia tritatela con la lunetta e poi intridete la farina con tutti
gl'ingredienti lavorandola bene e procurando che la pasta resti piuttosto
morbida. Poi tiratela col matterello alla grossezza di uno scudo
spolverizzandola con farina, se occorre, e tagliata a mandorle friggetela
nell'olio o nel lardo. Sento dire che qualcuno le mangia insieme ai fichi e al
prosciutto.
Ritengo
questa quantità sufficiente per quattro persone.
230 GNOCCHI DI SEMOLINO
Latte,
decilitri 4.
Semolino,
grammi 120.
Burro,
grammi 50.
Parmigiano
grattato, grammi 40.
Uova,
n. 2.
Sale,
quanto basta.
Cuocete
il semolino nel latte e quando siete per ritirarlo dal fuoco salatelo e
versatevi metà del burro e metà del parmigiano. Poi, quando è ancora ben caldo,
aggiungete le uova e mescolate, indi versatelo sulla spianatoia, o sopra un
vassoio, distendetelo alla grossezza di un dito e mezzo e lasciate che diacci
per tagliarlo a mandorle. Eccovi gli gnocchi che collocherete uno sopra l'altro
in bella mostra entro un vassoio proporzionato, intramezzandoli col resto del
burro a pezzetti e spolverizzandoli, suolo per suolo, ma non alla superficie,
col resto del parmigiano. Per ultimo, rosolateli al forno da campagna e
serviteli caldi o soli o per contorno ad un piatto di carne stracottata o fatta
in altra maniera.
231 GNOCCHI ALLA ROMANA
Questi
gnocchi, che io ho modificato e dosati nella seguente maniera, spero vi
piaceranno come sono piaciuti a quelli cui li ho imbanditi. Se ciò avviene fate
un brindisi alla mia salute se sarò vivo, o mandatemi un requiescat se sarò
andato a rincalzare i cavoli.
Farina,
grammi 150.
Burro,
grammi 50.
Cacio
gruviera, grammi 40.
Parmigiano,
grammi 20.
Latte,
mezzo litro.
Uova,
n. 2.
Si
dice che a tavola non si dovrebbe essere in meno del numero delle Grazie, né in
più del numero delle Muse. Se vi aggirate intorno al numero delle Muse,
raddoppiate la dose.
Intridete
la farina colle uova e col latte versato a poco per volta entro una casseruola,
aggiungete il cacio gruviera a pezzettini e mettete l'intriso al fuoco
mescolando continuamente. Quando sarà assodato per la cottura della farina,
salatelo e aggiungete la metà del detto burro. Lasciate che il composto diacci
e poi, nella stessa guisa degli gnocchi di farina gialla, mettetelo a tocchetti
in un vassoio che regga al fuoco e conditeli via via col resto del burro a
pezzetti e col parmigiano suddetto grattato; ma non alla superficie, perché il
parmigiano col fuoco sopra prende l'amaro. Rosolateli sotto a un coperchio di
ferro o nel forno da campagna e serviteli caldi.
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