Bartolomeo Scappi il cuoco col cappello da cardinale. Bartolomeo
Scappi: il cuoco dei papi è stato il più grande cuoco del rinascimento italiano. Nel 1570 pubblicò
un grandioso lavoro in sei volumi, l' Opera di
Bartolomeo Scappi: una guida completa alla
nobile arte culinaria, nonché la strepitosa testimonianza, unica al mondo, sullo status e i valori a cui aspirava un cuoco. Scappi proveniva da una famiglia povera, ma era un ragazzo talmente abile e scaltro, da riuscire a trovare sin da giovane un importante impiego presso un cardinale veneziano. Ma la svolta della sua carriera la ebbe quando arrivò a Roma nel 1536 e dove restò per oltre trent'anni. La vetta più alta della sua professione la raggiunse nel 1564, diventando il cuoco privato del papa.
L'Opera di Scappi, oltre ad essere un documento di assoluto
interesse della storia della cucina italiana, ci offre anche un punto di vista
particolare su uno dei momenti più importanti della vita della chiesa: la morte
di un pontefice e l'elezione del suo successore. In appendice al sesto volume
infatti sono indicate le informazioni sul sistema utilizzato per garantire
l'approvvigionamento alimentare dei cardinali riuniti in collegio. E il
conclave che seguì alla morte di Paolo III nel 1549, fu estremamente delicato e difficile, erano gli anni della riforma protestante, e le gerarchie
ecclesiastiche erano rappresentate per lo più da prelati corrotti.
A
quell'epoca Scappi era il cuoco di uno dei cardinali che presero parte al
conclave. Sopra a tutto vigeva la Ubi periculum, che prescriveva un regime
alimentare particolarmente rigido per i cardinali inchiavardati: se entro tre
giorni non fosse ancora stato deciso il nome del vicario di Cristo,
l'approvvigionamento alimentare doveva scendere a due pasti al giorno; dopo
ulteriori cinque giorni, si sarebbe passati direttamente al regime di pane e
acqua. Questo per dare una accelerata ad elezioni che molto spessop andavano troppo per le lunghe.
Ma nel conclave del 1549, un intreccio di lotte intestine portò ad una spudorata
violazione delle regole, tra cui anche quella disciplinava il regime alimentare dei cardinali. Un pasto tipico prevedeva quattro servizi, due freddi (di
credenza) e due caldi (di cucina), ognuno dei quali era composto da 8-10
portate. Se prendiamo a titolo di esempio il menù di un giorno qualsiasi di
quel conclave, vediamo che vennero portati, nei servizi freddi, dei biscotti
dolci romaneschi; le lingue di manzo salate, cotte nel vino e tagliate a fette;
prosciutto cotto nel vino e servito con capperi, uvetta e una spolverata di
zucchero; pasticcio di capriolo ricoperto da un miscuglio di zucchero, pepe,
cannella, chiodi di garofano, noce moscata e fiori di finocchio. I
servizi caldi erano composti quasi interamente da carne: anatra con prugne e
visciole secche; tordi arrostiti con salsicce e arance; storni stufati con
cervellate e cardi, serviti con formaggio grattugiato; pollastrelli ripieni con
limone, zucchero e acqua di rose. Non mancavano le salse di accompagnamento,
come la mostarda fatta con mosto d'uva, scorza d'arancia candita, mele cotogne
e mele selvatiche, il tutto cotto in vino e zucchero.
Quella 'grande bouffe' di cardinali durò 71 giorni.
La
cucina economica riporta fedelmente la ricetta di Bartolomeo Scappi della minestra di tortelli d'herba alla lombarda
Piglinosi
biete, spinaci e, taglinosi minuto, e lavinosi in piu acque, e strucchi fuori l'acqua, faccianosi soffriggere con butiro fresco, e con esse ponasi un bollire una brancata d'herbe odorifere , e cavinosi, e ponganosi in un vaso di terra o
di rame stagnato, e giungavisi cascio parmeggiano grattato, e cascio
grasso, tanto dell'uno quanto dell'altro, e pepe, cannella, garofani,
zafferano, uva passa, e greggio uove abastanza; e se la compositione fosse troppo liquida pongavisi pan grattato, ma se sarà, troppo soda, metavisi un
poco piu di butiro, e habbiasi uno sfoglio di pasta fatta nel modo che se
dice nel capitolo 177. E faccianosi i tortelli piccoli e grandi, facendoli
cuocere in buon brodo di carne, e servanosi con cascio, zuccaro e cannella sopra.
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