Formaggi se li scegli bene non ingrassano. Quelli light sono falsamente dimagranti, quelli stagionati e salati peggiorano la ritenzione: ecco la guida per non sbagliare e abbinarli al meglio.
Non sono certo da consumare tutti i giorni, né si può abbondare in quantità, ma i formaggi non sono nemmeno una categoria di alimenti da eliminare drasticamente dalla dieta. Prima di tutto perché l'universo dei latticini è così vasto da consentire di scegliere di volta in volta quello più adatto, anche se c'è qualche chilo da eliminare.
Se li scegli stagionati, attenzione alle dosi
Intanto sono ricchi di proteine tutte a elevato valore biologico. In più, forniscono il calcio, minerale alleato delle ossa dalla notevole efficacia anti fame, e il fosforo in una giusta quantità, e apportano anche vitamina A e vitamine del gruppo B, tra cui la B12 e la B2, che ha un'azione importante nella protezione della pelle. Il vero punto dolente è la presenza dei grassi, e in particolare del colesterolo, che li rende un alimento molto calorico. Per questo motivo, più si opta per i formaggi grassi, saporiti e stagionati, più bisognerebbe fare attenzione con le dosi, cercando di non superare i 50 g a pasto.
Meglio la ricotta delle versioni "light"
In linea generale, va detto che la categoria di formaggi meno pericolosa per il peso forma è quella che abbraccia i prodotti sotto le 200 calorie all'etto, e che comprende ad esempio i fiocchi di latte e la ricotta; subito dopo ci sono quelli che potremmo etichettare come formaggi "normali", il cui contenuto calorico oscilla tra le 200 e le 300 calorie per etto, come nel caso della mozzarella (che quindi tanto magra non è) o di altri formaggi a pasta molle tipo la robiola; quelli stagionati come il parmigiano, il grana, l'asiago o il pecorino hanno indubbiamente più calorie (tre le 300 e le 400 per etto); infine, esiste anche una famiglia di formaggi ipercalorici, nella quale compaiono ad esempio il caciocavallo e lo sbrinz, che supera le 400 calorie per etto.
Intanto sono ricchi di proteine tutte a elevato valore biologico. In più, forniscono il calcio, minerale alleato delle ossa dalla notevole efficacia anti fame, e il fosforo in una giusta quantità, e apportano anche vitamina A e vitamine del gruppo B, tra cui la B12 e la B2, che ha un'azione importante nella protezione della pelle. Il vero punto dolente è la presenza dei grassi, e in particolare del colesterolo, che li rende un alimento molto calorico. Per questo motivo, più si opta per i formaggi grassi, saporiti e stagionati, più bisognerebbe fare attenzione con le dosi, cercando di non superare i 50 g a pasto.
Meglio la ricotta delle versioni "light"
In linea generale, va detto che la categoria di formaggi meno pericolosa per il peso forma è quella che abbraccia i prodotti sotto le 200 calorie all'etto, e che comprende ad esempio i fiocchi di latte e la ricotta; subito dopo ci sono quelli che potremmo etichettare come formaggi "normali", il cui contenuto calorico oscilla tra le 200 e le 300 calorie per etto, come nel caso della mozzarella (che quindi tanto magra non è) o di altri formaggi a pasta molle tipo la robiola; quelli stagionati come il parmigiano, il grana, l'asiago o il pecorino hanno indubbiamente più calorie (tre le 300 e le 400 per etto); infine, esiste anche una famiglia di formaggi ipercalorici, nella quale compaiono ad esempio il caciocavallo e lo sbrinz, che supera le 400 calorie per etto.
Un formaggio consistente sazia di più
In altre parole, oltre al contenuto calorico e di grassi va tenuto in considerazione il cosiddetto indice di sazietà: se è innegabile che parmigiano o caciocavallo siano delle mine vaganti caloriche, è anche vero che una porzione da 50 grammi, accompagnata da altrettanto pane, può forse dare più soddisfazione e saziare più velocemente, appagando anche la "voglia" di formaggio, rispetto a un formaggio molle, in crema o in fiocchi, del quale si arriva a consumare tranquillamente anche un etto, ovviamente con il relativo pane, facendo quindi crescere il totale finale delle calorie.
I formaggi magri non esistono: meglio scegliere quelli di capra
Altro mito da sfatare è quello dei formaggi magri: di fatto, è una denominazione che può trarre in inganno perché per sua natura il formaggio deve contenere grassi, e quelli che si trovano in commercio in versione "alleggerita" hanno meno gusto e quindi si tende a mangiarne di più. Piuttosto, è meglio orientarsi verso le versioni semigrasse, a base di latte scremato o di capra, che contengono meno calorie.
Attenzione alla temperatura! Se gusti il formaggio freddo, ne mangi di più
Una volta, i formaggi si conservavano in locali bui, un po' umidi e dove la temperatura era costantemente tra i 6 e i 7 gradi, ora invece finiscono nei frigo, dove dovrebbero alloggiare nella zona meno fredda. I formaggi freschi ovviamente deperiscono più in fretta e andrebbero consumati nel giro di qualche giorno, anche perché altrimenti si altera il sapore. Quelli stagionati hanno un contenuto di liquidi inferiore, e questo insieme al sale e alla bassa acidità contrasta lo sviluppo dei microrganismi: ecco perché possono restare in frigo anche per un paio di settimane. In entrambi i casi, però, i formaggi vanno tolti dal frigo almeno mezz'ora prima di essere mangiati: se sono freddi hanno meno sapore e si tende a consumarne dosi eccessive per soddisfare il palato e raggiungere la sazietà.
I formaggi magri non esistono: meglio scegliere quelli di capra
Altro mito da sfatare è quello dei formaggi magri: di fatto, è una denominazione che può trarre in inganno perché per sua natura il formaggio deve contenere grassi, e quelli che si trovano in commercio in versione "alleggerita" hanno meno gusto e quindi si tende a mangiarne di più. Piuttosto, è meglio orientarsi verso le versioni semigrasse, a base di latte scremato o di capra, che contengono meno calorie.
Attenzione alla temperatura! Se gusti il formaggio freddo, ne mangi di più
Una volta, i formaggi si conservavano in locali bui, un po' umidi e dove la temperatura era costantemente tra i 6 e i 7 gradi, ora invece finiscono nei frigo, dove dovrebbero alloggiare nella zona meno fredda. I formaggi freschi ovviamente deperiscono più in fretta e andrebbero consumati nel giro di qualche giorno, anche perché altrimenti si altera il sapore. Quelli stagionati hanno un contenuto di liquidi inferiore, e questo insieme al sale e alla bassa acidità contrasta lo sviluppo dei microrganismi: ecco perché possono restare in frigo anche per un paio di settimane. In entrambi i casi, però, i formaggi vanno tolti dal frigo almeno mezz'ora prima di essere mangiati: se sono freddi hanno meno sapore e si tende a consumarne dosi eccessive per soddisfare il palato e raggiungere la sazietà.
http://www.riza.it/
Come è possibile resistere al richiamo irresistibile dei fiori di zucchina e dimenticarsi per un attimo dei problemi dietetici? La cucina economica utilizza un piccolo stratagemma nella ricetta dei fiori di zucca al formaggio di capra
Ingredienti per 4 persone:
- 8 fiori di zucca
- 2 caprini
- 4 filetti di acciughe
- Per la Pastella
- 200 gr di farina
- birra qb
- olio per friggere
Procedimento
- Tagliare il gambo ai fiori di zucca e rimuovere il pistillo.
- Farcire i fiori di zucca con precedentemente lavorato coi filetti di acciuga.
- Per la pastella mescolare in una ciotola la farina con la birra, dosando la quantità di quest'ultima fino ad ottenere una consistenza ne troppo densa ne troppo liquida.
- Passare i fiori di zucca farciti nella pastella richiudendoli bene e friggerli in olio bollente ad immersione.
- Asciugare bene e salare prima di servire
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