Pellegrino Artusi e i gelati, parte due. Cosa rende grande un gelato? Ce lo può spiegare
con poche parole e risultati eccellenti il grande maestro gelatiere italiano, Paolo Brunelli. Pochi ingredienti, il più possibile stagionali, l'altissima qualità degli stessi, e l'ingrediente segreto che rende buoni tutti i gelati, il latte? No, l'aria.....e questo grazie alla scoperta della Lady di Ferro che, nella sua parentesi morbida , da chimica, studiò un modo per rendere il gelato più morbido. Così la giovane Margaret condusse test durante i quali veniva introdotta aria nell'alimento in modo da renderlo più cremoso e allo stesso tempo renderne la produzione più economica, il risultato fu Mr Whippy ice cream, gelato diventato popolarissimo in tutta la Gran Bretagna.
761 GELATO DI CIOCCOLATA
Latte,
un litro.
Cioccolata
fine, grammi 200.
Zucchero,
grammi 100.
Grattate
la cioccolata e mettetela al fuoco collo zucchero e con quattro decilitri del
detto latte in una casseruola ove stia ristretta. Fatela bollire per qualche
minuto, frullandola sempre onde si affini. Ritiratela dal fuoco, aggiungete il
resto del latte e versate il composto nella sorbettiera quando sarà ghiaccio.
Anche
questa dose potrà bastare per dieci persone. Se volete questo gelato più
sostanzioso portate la dose dello zucchero a 120 grammi ed uniteci due rossi
d'uovo quando ritirate la cioccolata dal fuoco e non è più a bollore.
Mescolate, e rimettetela sul fornello per qualche minuto e poi, come si è
detto, aggiungete il resto del
latte.
762 GELATO
DI CILIEGE VISCIOLE
Ciliege
visciole, chilogrammi 1.
Zucchero,
grammi 250.
Acqua,
decilitri 2.
Odore
di cannella.
Levate
i noccioli a grammi 150 delle dette ciliege senza guastarle troppo e mettetele
al fuoco con grammi 50 del detto zucchero e con un pezzetto di cannella intera,
che poi getterete via. Quando saranno sciroppate, cioè quando avranno perduto
il crudo e le vedrete aggrinzite, mettetele da parte. Guastate colle mani i
restanti grammi 850 di ciliege, pestate nel mortaio un pugnello de' loro
noccioli e rimetteteli tramezzo. Passate poche per volta da un canovaccio,
strizzando forte, queste ciliege disfatte, per estrarne il sugo, e gli scarti
che restano metteteli al fuoco per dissugarli coi suddetti due decilitri
d'acqua, fateli bollire 4 o 5 minuti, poi passateli dallo stesso canovaccio ed
il liquido estratto unitelo al precedente. Mettete tutto questo sugo al fuoco
con due prese di cannella in polvere e quando sarà per alzare il bollore
versate i restanti 200 grammi di zucchero, mescolate, fatelo bollire per due
minuti e passatelo dallo staccio, Mettete il sugo passato nella sorbettiera e
quando sarà ben gelato mescolategli tramezzo le ciliege sciroppate in modo che
vengano sparse egualmente, servite il gelato in bicchierini e vedrete che per
la sua bontà sarà da tutti gradito.
Questa
dose basterà per otto persone.
763 GELATO DI ARANCI
Aranci
grossi, n. 4.
Limoni
di giardino, n. l.
Acqua,
decilitri 6.
Zucchero,
grammi 300.
Strizzate
gli aranci e il limone e passatene il sugo. Fate bollire lo zucchero nell'acqua
per 10 minuti, versatelo nel sugo, passate il composto dallo staccio un'altra
volta e ponetelo nella sorbettiera. Servitelo in bicchierini a calice colla
colmatura, o tutto in un pezzo.
Questa
dose basterà per otto persone.
764 GELATO DI RIBES
Ve
lo do, nel suo genere, per un gelato senza eccezione.
Ribes,
grammi 500.
Zucchero,
grammi 300.
Ciliege
more, grammi 150.
Acqua,
mezzo litro.
Un
grosso limone di giardino.
Disfate
colle mani il ribes e le ciliege, aggiungete il sugo del limone e passate il
tutto dallo staccio spremendo bene. Fate bollire lo zucchero nell'acqua per 10
minuti a casseruola scoperta per ottenere lo sciroppo, e quando sarà diaccio
mescolatelo nel composto descritto e versatelo nella sorbettiera. Potrà bastare
per sette od otto persone, servendolo in bicchierini. Le ciliege, oltre al
sapore loro speciale, servono a dare al gelato più bel colore.
765 GELATO DI TUTTI I
FRUTTI
Di
tutti i frutti per modo di dire, ma bastano tre o quattro qualità, come vedete
nella seguente ricetta, sufficiente per quattro persone.
Zucchero,
grammi 200.
Albicocche
ben mature, pesate col nocciolo, grammi 100.
Lampone,
grammi 100.
Ribes,
grammi 100.
Cedro
candito, grammi 20.
Acqua,
mezzo litro.
Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per dieci minuti, uniteci dopo la polpa delle
dette frutta passata dallo staccio, poi il cedro candito tagliato a pezzettini.
Invece
delle albicocche possono servire le pesche burrone, e al ribes si possono
sostituire le fragole.
766 GELATO DI BANANE
Il
banano, musa paradisiaca di Linneo, nel suo paese nativo è volgarmente chiamato
Fico di Adamo, o Albero del paradiso terrestre perché il volgo crede che quello
fosse il famoso frutto proibito e che le sue ampie foglie abbiano servito a coprire
la nudità di Adamo ed Eva dopo il peccato della disubbidienza.
Nasce
nelle due Indie ed il suo frutto è in forma di un grosso baccello simile, in
apparenza, ad un cetriolo di buccia verde, ma liscia, triangolare e falcata. La
sua polpa interna è di sapore delicato, ma quando non è giunta ancora a
perfetta maturità ha un'azione alquanto astringente; per farne gelati scegliete
frutti di buccia giallognola, che allora sono maturi.
Eccovi
le dosi di un gelato che ha servito per sei persone.
Banane,
n. 4, che sono riuscite, nette dal guscio, grammi 240.
Zucchero
bianco, grammi 200.
Un
limone di giardino.
Acqua,
mezzo litro.
Passate
la polpa delle banane dallo staccio, aggiungete a questa il sugo del limone,
fate bollire lo zucchero nell'acqua per cinque minuti a casseruola scoperta,
mescolate ogni cosa insieme e versate il composto nella sorbettiera, non
facendo economia di ghiaccio e sale.
767 GELATO DI PISTACCHI
Latte,
decilitri 8.
Zucchero,
grammi 150.
Pistacchi,
grammi 50.
Rossi
d'uovo, n. 6.
I
pistacchi sbucciateli coll'acqua calda e pestateli finissimi con una
cucchiaiata del detto zucchero, poi metteteli in una casseruola coi rossi
d'uovo e lo zucchero, rimestando il tutto ben bene. Aggiungete il latte e
ponete il composto al fuoco girando il mestolo, e quando sarà condensato come
la crema versatelo diaccio nella sorbettiera. Questa dose potrà bastare per
otto persone. Certuni usano di abbrustolire i pistacchi; io non lo approvo
perché perdono il loro gusto particolare.
Mi
dicono che, per rinforzare a questo gelato il color verde dei pistacchi, si usa
di unirvi un poco di bietola lessata e passata dallo staccio.
768 GELATO DI TORRONE
Latte,
un litro.
Zucchero,
grammi 250.
Zucca
rossa candita, grammi 40.
Cedro
candito, grammi 30-
Mandorle,
grammi 30.
Pistacchi,
grammi 20.
Rossi
d'uovo, n. 4.
Odore
di vainiglia.
Fate
una crema col latte, lo zucchero e i rossi d'uovo, dandole l'odore della
vainiglia, e versatela nella sorbettiera. Quando sarà gelata mescolateci dentro
gl'ingredienti suddetti. I pistacchi e le mandorle sbucciateli nell'acqua
calda; quelli divideteli in tre parti e queste tritatele alla grossezza di una
veccia e tostatele. Il candito tagliatelo a laminette e la zucca a dadi
grossetti, che essendo rossi faranno più bella mostra.
Se
il latte è buono, facendolo bollire per mezz'ora collo zucchero dentro, si può
far senza dei rossi d'uovo, ma il composto verrà allora di meno sapore.
Le
mandorle in questo e in simili casi vengono meglio tostate nella seguente
maniera. Spellate e tritate che siano mettetele al fuoco con una cucchiaiata
del detto zucchero e un gocciolo d'acqua, rimestatele continuamente e quando
avranno preso colore fermatele con un altro gocciolo di acqua; versatele quindi
in un colino sopra lo zucchero rimasto e servitevene.
769 GELATO DI MARRONI
È
un gelato ordinario; ma piace, come per lo più piace a tutti il sapore della
castagna, e perciò lo descrivo.
Marroni,
grammi 200.
Zucchero,
grammi 150.
Latte,
mezzo litro.
Odore
di vainiglia.
Mettete
a bollire i marroni nell'acqua come per farne delle ballotte. Ben cotti,
nettateli dalle due buccie e passate la polpa dallo staccio. Questa mettetela
al fuoco col latte e lo zucchero e fatela bollire adagio e a casseruola
scoperta per un quarto d'ora. Date al composto l'odore collo zucchero
vanigliato e versatelo nella sorbettiera. Mandatelo in tavola tutto in un pezzo
e se dovesse servire per nove o dieci persone raddoppiate la dose.
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