Pellegrino Artusi, lunga vita al gelato. E' il Settecento il secolo del gelato, in tutte le corti e capitali d’Europa, nei caffè più prestigiosi di Venezia, Torino, Napoli e Palermo, ma
anche di Parigi e Londra, tutti impazziscono per il gelato. A Parigi oltre al Café Procope comincia a spopolare il Café Napolitain aperto da Alessandro Tortoni, proprio sul finire del secolo, e proprio a lui si dovrebbe l'idea di servire il gelato fra due biscotti. Il consumo di gelato comincia a non essere più stagionale, ma si può gustare tutto l'anno negli oltre duecento locali che lo servono a Parigi e a teatro durante le rappresentazioni di melodrammi era prevista “l’aria del sorbetto” cantata da alcuni personaggi minori, pensata proprio per permettere agli spettatori di distrarsi senza perdere brani importanti gustando gelati e sorbetti. Stendhal ne scrive: “Ce ne sono di tre specie: zelati, biscuit o pezzi duri... Ancora indeciso a quale delle tre qualità dare la palma, ogni sera ripeto l’esperimento”. Anche a Londra si cominciano a vendere gelati. Il primo pare sia stato un certo Thomas Street, confettiere della casa reale, che nel 1756 espose sulla vetrina del suo negozio in Old Bond Street il cartello" Ices creams here". Le Tavole Reali si adeguano, a partire dal Settecento si incontrano così veri e propri capolavori di porcellana pensati per servire il gelato, i pasticceri di corte fanno a gara cercando di superarsi creando vere e proprie opere d'arte. Ma cosa c'è di meglio che mangiarsi allegramente un semplice cono, acquistato per strada?
anche di Parigi e Londra, tutti impazziscono per il gelato. A Parigi oltre al Café Procope comincia a spopolare il Café Napolitain aperto da Alessandro Tortoni, proprio sul finire del secolo, e proprio a lui si dovrebbe l'idea di servire il gelato fra due biscotti. Il consumo di gelato comincia a non essere più stagionale, ma si può gustare tutto l'anno negli oltre duecento locali che lo servono a Parigi e a teatro durante le rappresentazioni di melodrammi era prevista “l’aria del sorbetto” cantata da alcuni personaggi minori, pensata proprio per permettere agli spettatori di distrarsi senza perdere brani importanti gustando gelati e sorbetti. Stendhal ne scrive: “Ce ne sono di tre specie: zelati, biscuit o pezzi duri... Ancora indeciso a quale delle tre qualità dare la palma, ogni sera ripeto l’esperimento”. Anche a Londra si cominciano a vendere gelati. Il primo pare sia stato un certo Thomas Street, confettiere della casa reale, che nel 1756 espose sulla vetrina del suo negozio in Old Bond Street il cartello" Ices creams here". Le Tavole Reali si adeguano, a partire dal Settecento si incontrano così veri e propri capolavori di porcellana pensati per servire il gelato, i pasticceri di corte fanno a gara cercando di superarsi creando vere e proprie opere d'arte. Ma cosa c'è di meglio che mangiarsi allegramente un semplice cono, acquistato per strada?
753 PEZZO IN GELO (BISCUIT)
Fate
una crema con:
Acqua,
grammi 140.
Zucchero,
grammi 50.
Rossi
d'uovo, n. 4.
Odore
di vainiglia.
Mettetela
al fuoco, rimestandola continuamente, e quando comincerà ad attaccarsi al
mestolo, levatela e montatela colla frusta; se mettesse troppo tempo a montare,
tenete la catinella sul ghiaccio, poi versateci a poco per volta due fogli di
colla di pesce sciolti al fuoco in un gocciolo d'acqua. Montata che sia, unite
alla medesima, adagino, grammi 150 di panna montata e ponete il composto in uno
stampo fatto apposta pei pezzi in gelo od anche in una casseruola o vaso di
rame tutto coperto, lasciandolo gelare per tre ore almeno, framezzo a un grosso
strato di ghiaccio e sale. Questa dose potrà bastare per sette od otto persone
e sarà un dolce molto gradito.
754 GELATO DI LIMONE
Zucchero
bianco fine, grammi 300.
Acqua,
mezzo litro.
Limoni,
n. 3.
Potendo,
è meglio servirsi di limoni di giardino che hanno gusto più grato e maggiore
fragranza di quelli forestieri, i quali sanno spesso di ribollito.
Fate
bollire lo zucchero nell'acqua, con qualche pezzetto di scorza di limone, per
10 minuti a casseruola scoperta. Quando questo sciroppo sarà diaccio,
spremetegli dentro i limoni, uno alla volta, assaggiando il composto per
regolarvi coll'agro; passatelo e versatelo nella sorbettiera.
Questa
dose potrà bastare per sei persone.
755 GELATO DI FRAGOLE
Fragole
ben mature, grammi 300.
Zucchero
bianco fine, grammi 300
Acqua,
mezzo litro.
Un
grosso limone di giardino.
Un
arancio.
Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per 10 minuti a casseruola scoperta. Passate
dallo staccio le fragole e il sugo dell'arancio e del limone, aggiungete lo
sciroppo dopo aver passato anche questo, mescolate ogni cosa e versate il
composto nella sorbettiera.
Questa
dose potrà bastare per otto persone.
756 GELATO DI LAMPONE
Il
lampone essendo un frutto che, ad eccezione del suo aroma tutto speciale, è
quasi identico alla fragola, per gelarlo regolatevi nella stessa guisa ed
escludete l'arancio.
757 GELATO DI PESCHE
Pesche
burrone ben mature, del peso, compreso il nocciolo, di grammi 400.
Zucchero,
grammi 250.
Acqua,
mezzo litro.
Un
limone di giardino.
Tre
anime tolte dai noccioli delle medesime.
Queste
pestatele fra lo zucchero e mettetele a bollire nell'acqua per 10 minuti.
Passate la polpa delle pesche, strizzateci il limone e, mescolato ogni cosa,
tornate a passare il tutto da uno staccio ben fitto.
Potrà
bastare per sei persone.
758 GELATO DI ALBICOCCHE
Albicocche
saporose e ben mature, pesate col nocciolo, grammi 300.
Zucchero
bianco fine, grammi 200.
Acqua,
mezzo litro.
Un
limone di giardino.
Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per 10 minuti, uniteci, quando è diaccio, la
polpa delle albicocche passata dallo staccio e il sugo del limone, Tornate a
passare il composto avanti di metterlo nella sorbettiera.
Questa
è una dose abbondante per quattro persone.
759 GELATO DI CREMA
Servitevi
della ricetta n. 685, e cioè fate una crema con
Latte,
un litro.
Zucchero,
grammi 200.
Rossi
d'uovo, n. 8.
Odore
di vainiglia.
Sentirete
un gelato squisito, mantecato e ben sodo, se saprete manipolarlo.
Questa
dose potrà bastare per dieci persone.
Invece
dell'odore di vainiglia potete dare alla crema quello de' coriandoli o del
caffè bruciato o della mandorla tostata. Pei coriandoli, vedi Latte alla
portoghese, n. 693; pel caffè fatene bollire a parte nel latte diversi chicchi
contusi, per la mandorla tostata fate un poco di Croccante come quello del n.
617, alquanto più cotto, con grammi 100 di mandorle e grammi 80 di zucchero;
pestatelo fine, fatelo bollire a parte in un poco di latte, passatelo ed
unitelo alla crema.
760 GELATO DI AMARETTI
Latte,
un litro.
Zucchero,
grammi 200.
Amaretti,
grammi 100.
Rossi
d'uovo, n. 6.
Odore
di zucchero vanigliato.
Pestate
finissimi nel mortaio gli amaretti e dopo poneteli in una casseruola unendoci
lo zucchero, i rossi e l'odore; mescolate e versateci il latte a poco per
volta. Mettete la casseruola al fuoco per condensare il composto come fareste
per la crema, indi versatelo nella sorbettiera per gelarlo.
Sentirete
un gelato squisito che può bastare, a buona misura, per otto persone. La metà
dose può servire per quattro ed anche per cinque persone.
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