Baba Ganoush. E' così da sempre, da quando il Califfato ha avuto origine che, i miei antenati, e gli antenati dei miei antenati, e forse ancora da prima, da quando il sole sorse
per la prima volta inondando di luce rosa il mio amato deserto, agli inizi delle vampe di luglio purifichiamo la mente ed il corpo con trenta giorni di devozione alla preghiera ma soprattutto di digiuno. Il Ramadan, il mese caldo, viene celebrato nel nono mese del calendario lunare musulmano, nel ciclo di luna nuova, e tutti noi, Califfo incluso, siamo tenuti a un periodo di digiuno e decoro, dall’alba al tramonto, mangiando unicamente dopo il calare del sole, evitando, durante la giornata, le bevande, il fumo e, haimè, i piaceri delle mie numerose mogli, così come voluto da i cinque doveri fondamentali della religione islamica: il digiuno, sawn, la professione di fede, kalima, la recita giornaliera delle cinque preghiere, salat, l’elargizione delle elemosina, zakat, e il pellegrinaggio verso La Mecca, hagg. Dopo lunghe e torride giornate, in cui niente può essere portato alla bocca, finalmente al calare del sole si celebra il Fitùr. Si apre portando alla bocca un dolce succoso dattero. Comincia così il pranzo della notte, quello che preferisco, frutta, verdure, inizialmente, per reidratare il corpo, a seguire le zuppe vegetali arricchite da pollo o pesce, poi, dopo la preghiera del Maghreb, arrivano le bevande fredde assieme alle mie pietanze preferite. Le hanno preparate personalmente le donne del mio harem, che mi scrutano, da sotto i veli, per carpire le mie preferenze. Assaggio tutto e di tutto, ma solo un piatto di questi viene svuotato, ogni volta, restituito pulito, brillante, perchè l'ho passato, infine, con le mie dita cariche di anelli, succhiandomi ogni volta, golosamente, i polpastrelli. Al Baba Ganoush della mia preferita, soccombo ogni volta con grande piacere.
per la prima volta inondando di luce rosa il mio amato deserto, agli inizi delle vampe di luglio purifichiamo la mente ed il corpo con trenta giorni di devozione alla preghiera ma soprattutto di digiuno. Il Ramadan, il mese caldo, viene celebrato nel nono mese del calendario lunare musulmano, nel ciclo di luna nuova, e tutti noi, Califfo incluso, siamo tenuti a un periodo di digiuno e decoro, dall’alba al tramonto, mangiando unicamente dopo il calare del sole, evitando, durante la giornata, le bevande, il fumo e, haimè, i piaceri delle mie numerose mogli, così come voluto da i cinque doveri fondamentali della religione islamica: il digiuno, sawn, la professione di fede, kalima, la recita giornaliera delle cinque preghiere, salat, l’elargizione delle elemosina, zakat, e il pellegrinaggio verso La Mecca, hagg. Dopo lunghe e torride giornate, in cui niente può essere portato alla bocca, finalmente al calare del sole si celebra il Fitùr. Si apre portando alla bocca un dolce succoso dattero. Comincia così il pranzo della notte, quello che preferisco, frutta, verdure, inizialmente, per reidratare il corpo, a seguire le zuppe vegetali arricchite da pollo o pesce, poi, dopo la preghiera del Maghreb, arrivano le bevande fredde assieme alle mie pietanze preferite. Le hanno preparate personalmente le donne del mio harem, che mi scrutano, da sotto i veli, per carpire le mie preferenze. Assaggio tutto e di tutto, ma solo un piatto di questi viene svuotato, ogni volta, restituito pulito, brillante, perchè l'ho passato, infine, con le mie dita cariche di anelli, succhiandomi ogni volta, golosamente, i polpastrelli. Al Baba Ganoush della mia preferita, soccombo ogni volta con grande piacere.
La
cucina economica e la ricetta del baba ganoush
Ingredienti
3
melanzane
4
cucchiai di tahina
2
spicchi d'aglio
succo
di 1 limone grande
1
cucchiaino raso di sale
½
cucchiaio di olio extravergine d'oliva
Procedimento
Mettete
le melanzane in una teglia e lasciatele nel forno caldissimo a 220° per circa
due ore, avendo cura di inciderle almeno da un lato altrimenti non cuociono
all'interno.
Quando
le melanzane sono cotte, lasciatele raffreddare un po', poi scavatene la polpa
con l'aiuto del cucchiaio e buttate via la buccia.
Mettete
in una ciotola l'aglio già tritato, la tahina e il limone, poi aggiungete la
polpa di melanzane e schiacciate il tutto con una forchetta.
Il
baba ganoush non deve essere una crema fine ma deve avere una consistenza
cremosa ma non uniforme. Aggiustate
la consistenza con l'olio e poi in ultimo mettere il sale secondo i vostri
gusti.
Servitelo in un piattino con un filo d'olio, abbondante prezzemolo e una
spolverata di paprika, o nella stagione giusta, cosparso dai semi del melograno.
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