Pellegrino Artusi e le focacce. La focaccia è sempre stata la prima colazione di chi si svegliava all’alba; in tutte le sue varianti dolci, ma soprattutto salate, condita di olio e sale,
pucciata nel caffelatte è una sensazione speciale.
pucciata nel caffelatte è una sensazione speciale.
Tutta
pinn-a d’ombrisalli
ùmia
d’eûio de Dian,
pe-i
scignuri e pe-i camalli…
Tutta
piena d’ombelichi,
umida
d’olio di Diano,
per
i signori e per i facchini…
recita Costanzo Carbone
Per semplicità e bontà è un impasto che ritroviamo, nelle molteplici varianti, in molte regioni. Ma i genovesi ne hanno fatta una vera e propria bandiera, il simbolo della
città da portare in tutto il mondo, come un trofeo. La 'Fugassa' condita con olio e sale emigra in Argentina, portata dai Genovesi imbarcati sui vapori diretti al nuovo mondo. Così chiamano “Fugassa“ le panetterie che la producono tanto da farlo diventare un termine 'pari' che compare persino nei vocabolari argentini. C'era un tempo in cui veniva consumata persino in chiesa durante i matrimoni, al momento della benedizione degli sposi; e un altro in cui le mamme la davano ai bambini piccolissimi perchè fa bene alle gengive e stimola la dentizione. Tutti i liguri che vivono lontani da casa, si commuovono sino alle lacrime ripensando al profumo della focaccia appena sfornata.
602 FOCACCIA COI SICCIOLI
Farina,
grammi 500.
Zucchero
in polvere fine, grammi 200.
Burro,
grammi 160.
Siccioli,
grammi 150.
Lardo,
grammi 60.
Marsala
o vino bianco, cucchiaiate n. 4.
Uova,
due intere e due rossi.
Odore
di scorza di limone.
Formata
che avrete la pasta, lavorandola poco, uniteci i siccioli sminuzzati, ungete
una teglia di rame col lardo e versatecela pigiandola colle nocche delle dita
onde venga bernoccoluta; ma non tenetela più alta di un dito.
Prima
di passarla al forno fatele, se dopo cotta volete servirla a pezzi, dei tagli
quadrati colla punta d'un coltello, ripetendoli a mezza cottura perché
facilmente si chiudono, e quando sarà cotta spolverizzatela di zucchero a velo.
603 FOCACCIA ALLA TEDESCA
Zucchero,
grammi 120.
Candito
a pezzettini, grammi 30.
Pangrattato
fine, grammi 120.
Uva
sultanina, grammi 30.
Uova,
n. 4.
Odore
di scorza di limone.
Lavorate
prima i rossi d'uovo con lo zucchero finché siano divenuti quasi bianchi;
aggiungete il pangrattato, poi il candito e l'uva, e per ultimo le chiare
montate ben sode. Mescolate adagio per non smontarle e quando il composto sarà
tutto unito, versatelo in una teglia imburrata e infarinata o spolverizzata di
pangrattato, ove alzi due dita circa e cuocetela al forno; questo dolce prenderà
l'apparenza del pan di Spagna che spolverizzerete, dopo cotto, di zucchero a
velo.
Se
dovesse servire per dieci o dodici persone raddoppiate la dose.
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