Pellegrino Artusi, lepri e conigli, arrosto. "La lepre marzolina sarà senz'altro la più interessante, e forse essendo maggio non sarà così pazza: almeno non come quando era marzo." da 'Alice in the Wonderland'
531 ARROSTO DI LEPRE I
Le
parti della lepre (Lepus timidus) adatte per fare allo spiede sono i quarti di
dietro; ma le membra di questa selvaggina sono coperte di pellicole che bisogna
accuratamente levare, prima di cucinarle, senza troppo intaccare i muscoli.
Avanti
di arrostirla tenetela in infusione per dodici o quattordici ore in un liquido
così preparato: mettete al fuoco in una casseruola tre bicchieri d'acqua con
mezzo bicchier d'aceto o anche meno in proporzione del pezzo, tre o quattro
scalogni troncati, una o due foglie d'alloro, un mazzettino di prezzemolo, un
pochino di sale e una presa di pepe; fatelo bollire per cinque o sei minuti e
versatelo diaccio sulla lepre. Tolta dall'infusione asciugatela e steccatela
tutta col lardatoio con fettine di lardone di qualità fine. Cuocetela a fuoco
lento, salatela a sufficienza ed ungetela con panna di latte e nient'altro.
Dicono
che il fegato della lepre non si deve mangiare perché nocivo alla salute.
532 ARROSTO DI LEPRE II
Se
la lepre sarà ben frolla potete arrostire i quarti di dietro senza farli
precedere dall'infusione nella seguente maniera. Levate le pellicole più grosse
dai muscoli esterni e steccate tutto il pezzo di lardelli di lardone che avrete
salati avanti. Infilato allo spiede, avvolgetelo in una carta imburrata e
cosparsa di sale. Quando sarà cotto togliete la carta e con un ramoscello di
ramerino intinto nel burro, ungetelo e fatelo colorire, salandolo ancora un
poco.
533 CONIGLIO ARROSTO
Anche
per un arrosto di coniglio allo spiede non si prestano che i quarti di dietro.
Steccatelo di lardone, ungetelo con olio o, meglio, col burro e salatelo a
cottura quasi completa.
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