Pellegrino Artusi e il Rosbiffe. Alcune tracce fanno risalire le origini
dell'attuale panino al roast beef al lontano 1877, direttamente dalla ricetta del "Beefsteak Toast": un
arrosto
521 ROAST-BEEF I
Questa
voce inglese è penetrata in Italia col nome volgare di rosbiffe, che vuoi dire
bue arrosto. Un buon rosbíffe è un piatto di gran compenso in un pranzo ove
predomini il genere maschile, il quale non si appaga di bricciche come le
donne, ma vuoi ficcare il dente in qualche cosa di sodo e di sostanzioso.
Il
pezzo che meglio si presta è la lombata indicata per la bistecca alla
fiorentina n. 556. Onde riesca tenero, deve essere di bestia giovane e deve
superare il peso di un chilogrammo, perché il fuoco non lo prosciughi,
derivando la bellezza e bontà sua dal punto giusto della cottura indicato dal
color roseo all'interno e dalla quantità del sugo che emette affettandolo. Per
ottenerlo in codesto modo cuocetelo a fuoco ardente e bene acceso fin da
principio onde sia preso subito alla superficie; ungetelo con l'olio, che poi
scolerete dalla leccarda, e per ultimo passategli sopra un ramaiolo di brodo,
il quale, unito all'unto caduto dal rosbiffe, servirà di sugo al pezzo quando
lo mandate in tavola. Salatelo a mezza cottura tenendovi un po' scarsi perché
questa qualità di carne, come già dissi, è per sé saporita, e abbiate sempre
presente che il benefico sale è il più fiero nemico di una buona cucina.
Mettetelo
al fuoco mezz'ora prima di mandare la minestra in tavola, il che è sufficiente
se il pezzo non è molto grosso, e per conoscerne la cottura pungetelo nella
patte più grossa con un sottile lardatoio, ma non bucatelo spesso perché non
dissughi. Il sugo che n'esce non dev'essere né di color del sangue, né cupo. Le
patate per contorno rosolatele a parte nell'olio da crude e sbucciate, intere
se sono piccole, e a quarti se sono grosse.
Il
rosbiffe si può anche mandare al forno, ma non viene buono come allo spiede. In
questo caso conditelo con sale, olio e un pezzo di burro, contornatelo di
patate crude sbucciate, e versate nel tegame un bicchiere d'acqua.
Se
il rosbiffe avanzato non vi piace freddo, tagliatelo a fette, rifatelo con
burro e sugo di carne o di pomodoro.
522 ROAST-BEEF II
Questa
seconda maniera di cuocere il rosbiffe mi sembra che sia da preferirsi alla
prima, perché rimane più sugoso e più profumato. Dopo averlo infilato nello
spiede, involtatelo in un foglio bianco non troppo sottile e bene imburrato con
burro diaccío: legatelo alle due estremità onde resti ben chiuso e mettetelo al
fuoco di carbone molto acceso. Giratelo e quando sarà quasi cotto strappate via
la carta, salatelo e fategli prendere il colore. Tolto dal fuoco, chiudetelo
tra due piatti e dopo dieci minuti servitelo.
523 SFILETTATO TARTUFATO
I
macellari di Firenze chiamano sfilettato la lombata di manzo o di vitella a cui
sia stato levato il filetto.
Prendete
dunque un pezzo grosso di sfilettato e steccatelo tutto con pezzetti di
tartufi, meglio bianchi che neri, tagliati a punta e lunghi tre centimetri
circa, unendo ad ognuno di questi un pezzetto di burro per riempire il buco che
avrete aperto con la punta del coltello per inserirli. Fate delle incisioni a
traverso la cotenna onde non si ritiri, legatelo ed infilatelo nello spiede per
cuocerlo. A due terzi di cottura dategli un'untatina con olio e salatelo
scarsamente, perché queste carni di bestie grosse sono assai saporite e non
hanno bisogno di molto condimento.
Consigliato da La cucina economica
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