"Ogni anno nonna Agata vuole accanto a sé la nipote Agatina per insegnarle i segreti dei dolci in onore della Santa di cui entrambe portano il nome. Mentre impastano le cassatelle a forma
"... devi sapere che gli uomini, se non ci provi piacere quando ti toccano, si sentono mezzi masculi, ma guai a te se ci provi piacere, perché allora ti collocano tra le buttane".
Parte da qui il "cuntu", il racconto, della storia di una famiglia siciliana e delle sue donne straordinarie. Per ciascuna di loro, fino alla piccola Agatina che dovrà diventare grande, le minne hanno un significato speciale: grandi o minuscole, aride o feconde, amate senza pudore o trascurate da uomini disattenti, sane o malate, diventano la chiave per svelare i più intimi segreti della femminilità e dell'orgoglio di generazioni di donne e di una in particolare, forse la più coraggiosa.
‘Il conto delle minne’, libro delizioso di Giuseppina Torregrossa, si apre proprio con la ricetta delle minne di sant’Agata e fino all’ultima riga trasuda quella sicilianità arcaica fatta di tradizioni, di donne con gli occhi rigorosamente rivolti a terra, almeno apparentemente perché, segretamente, strigono forte in pugno il loro grande potere matriarcale.
La cucina economica riporta fedelmente la ricetta sicula delle minne di sant’Agata
La cucina economica riporta fedelmente la ricetta sicula delle minne di sant’Agata
Ingredienti
2 n albumi
100 g burro
qb canditi
qb ciliegie candite
qb cioccolato a scaglie
300 g farina
2 cu limone succo fresco
300 g ricotta di pecora
2 n tuorli
1 n uova
440 g zucchero a velo
100 g burro
qb canditi
qb ciliegie candite
qb cioccolato a scaglie
300 g farina
2 cu limone succo fresco
300 g ricotta di pecora
2 n tuorli
1 n uova
440 g zucchero a velo
Preparazione
Setacciate 300 gr di ricotta di pecora, montatela con 40 gr di zucchero a velo finche risulta spumosa, aggiungete cioccolato a pezzi e i canditi (in tutto 50 gr) e conservate una notte in frigo. Preparate la frolla, impastando 300 gr di farina, 100 gr di burro, 100 gr di zucchero a velo, 1 uovo e 2 tuorli. Avvolgete in una pellicola e fate riposare 30 minuti. Scaldate il forno a 180°, stendete la frolla, ricavate dei cerchi di circa 8-10 cm di diametro, foderate con ogni disco delle formine adatte alla cottura, farcite con la ricotta e quindi richiudete con un disco piu piccolo (5,5-7 cm). Cuocete per 20-25 minuti, sfornate, sformate e lasciate raffreddare. Montate una glassa con le fruste elettriche: cominciate con 2 albumi, aggiungendo man mano 300 gr di zucchero a velo e 2 cucchiai di succo di limone (deve risultare compatta ma sufficientemente liquida da scivolare bene dal cucchiaio). Mettete le minne di frolla su una gratella e con un mestolino glassatele una alla volta, facendo scivolare la glassa dalla cima lungo i bordi con movimenti circolari. Quando si sara un po' rappresa ma non del tutto, completate con una ciliegina. Aspettate che asciughino e servite in bicchieri di vetro.
Anche per Audrey Horncastle, simpatica 84enne, così britannica da sembrare uscita da un racconto di Agatha Christie, le minne hanno un significato speciale.
Da anni ha fatto coincidere la sua passione per il lavoro a maglia aiutando un'associazione della sua città. Anche le amiche di knitting, del bellissimo blog La maglia di Marica, che hanno sferruzzato di tutto, dagli abitini per i nipoti alle decorazioni per l'albero di natale, faticheranno a crederci!
Perchè Audrey realizza magnifiche 'minne' di lana, di tutti i colori anche se preferisce farle il più possibile veritiere! E dona tutta la sua produzione ad una associazione di volontarie che le utilizza per insegnare alle neomamme inglesi ad allattare i loro bambini.
Sai che non avevo mai capito che la forma di questi dolci era quella delle "minne"? Mi sto facendo una cultura seguendo il tuo blog :)
RispondiElimina...non potevi saperlo perchè i siculi 'gelosi sono' dei loro dolci..
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