Dalle Memorie Verdiane sappiamo che il Maestro si recava con piacere a San Secondo per mangiare questo superbo prodotto, la spalla cotta. Ormai famoso, spesso la donava ai suoi
amici, allegando le istruzioni per cuocerla senza farla diventare stopposa. In una delle tante lettere arrivate fino a noi, con queste parole Verdi si rivolge alla famiglia Ricordi cui aveva regalato una spalla:
«Metterla nell’acqua tiepida
per circa dodici ore onde levargli il sale,
trasferirla in acqua fredda e poi farla bollire
a fuoco lento, onde non scoppi, per
circa tre ore e mezza. Per sapere se la
cottura è al punto giusto si fora la spalletta
con un curedents [stuzzicadenti]»
Si sa che Verdi si è sempre considerato un contadino e questa come tante altre testimonianze epistolari ci consegnano un’immagine di lui curiosa. Pare quasi di vederlo mentre, tra un’opera e l’altra, sbocconcella gnocco fritto imbottito, se lo porta alle prove incartato nei vecchi spartiti, che, seppur unti e bisunti, oggi sono i più cacciati dalle migliaia di collezionisti verdiani.
Alla sera, seduto al desco, descrive agli amici più cari i trucchi per cucinare e consumare la spalla di San Secondo, servendola possibilmente tiepida ma anche fredda, accompagnata da torta fritta e un bicchiere di briosa Fortanina.
Alla sera, seduto al desco, descrive agli amici più cari i trucchi per cucinare e consumare la spalla di San Secondo, servendola possibilmente tiepida ma anche fredda, accompagnata da torta fritta e un bicchiere di briosa Fortanina.
La cucina economica prepara lo gnocco fritto seguendo le ricette di cucina de La cucina italiana
Ingredienti:
500 gr. di farina tipo 0
100 ml di latte e
100 ml di acqua frizzante (o comunque quanto basta per ottenere un impasto morbido ed omogeneo)
una punta di bicarbonato,
2 cucchiai di olio di arachidi
1 cucchiaino di sale (quanto basta in base al vostro gusto)
1/2 chilo di strutto per friggere
Per cucinare il gnocco fritto secondo la ricetta tipica reggiana, occorre sciogliere il bicarbonato nel latte mischiato all’acqua; mescolate la farina con gli altri ingredienti (olio, sale e la soluzione di acqua olio e bicarbonato) e lavorate per 10 minuti circa fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo. Lasciate la pasta a lievitare per almeno 60 minuti poi reimpastate nuovamente e lasciatela riposare e lievitare per altri 60 minuti. Tirate l’impasto a sfoglia non troppo sottile e ritagliatene dei rettangoli. Questi andranno poi fritti in una padella con lo strutto bollente; lo strutto è essenziale in quanto regge meglio le alte temperature rispetto a qualsiasi altro tipo di olio. I pezzi di gnocco fritti andranno poi posizionati su un foglio di carta assorbente che ne assorba l’unto . L’ideale è servito caldo accompagnato da un piatto di affettato misto con prosciutto crudo stagionato, coppa stagionato, salame e pancetta e soprattutto la famosa spalla cotta. Manco a dirlo da servire con una bottiglia di buon lambrusco secco e frizzante reggiano.
Uscendo dall'autostrada a Modena sud,presa dai morsi della fame e alla ricerca disperata di un buon ristorante, ho scoperto poco tempo fa un gioiello in zona Bazzano/vignola. Si chiama Osteria Clo' Filomena ed è li che ho avuto il mio primo rapporto con il gnocco fritto.Mi è stato servito caldo, con salumi e formaggi della zona ma anche con una grande quantità di composte di frutta che creavano un'armonia perfetta, da lacrime agli occhi, orgasmica. Sono fiera e grata alla natura per il mio velocissimo metabolismo che mi consente queste orge senza pentimenti e sensi di colpa !
RispondiEliminaHo ancora il bigliettino del ristorante che consiglio con entusiasmo :
Osteria Clo' Filomena
Via Montebudello, 33
Monteveglio Bologna
+39 051 831301