Pellegrino Artusi e la vitella. Odoardo Spadaro fantasista fantasioso, imitatore imitatissimo, parodista e cantante, dai toni mordaci del facile dongiovanni con le sue canzoncine ha un successo travolgente diventando così il simbolo
canterino della sua Firenze adorata.
Tutti i gusti sono gusti
ma talvolta non è stran
di trovare uguali gusti,
sia tra me che tra un indian,
nel parlare a una contessa
a Viareggio a tu per tu,
chiese a lei ch'era perplessa:
(che le piace dica orsù?)
A me piace...la testina di vitello
con l'aceto, l'olio e il sal,
col prezzemolo è special,
fra un profumo di coty
e un bicchiere di bordeaux
la testina di vitello sceglierò.
da 'A me piace la testina di vitello'
524 ARROSTO DI VITELLA DI LATTE
La
vitella di latte si macella in tutti i mesi dell'anno; ma nella primavera e
nell'estate la troverete più grassa, più nutrita e di miglior sapore. I pezzi
che più si prestano per l'arrosto allo spiede sono la lombata e il culaccio, e
non hanno bisogno che d'olio e sale per condimento.
Gli
stessi pezzi si possono cuocere in tegame, leggermente steccati d'aglio e
ramerino, con olio, burro e un battutino di carnesecca, sale, pepe e sugo di
pomodoro per cuocere nell'intinto piselli freschi. E questo un piatto che piace
a molti.
525 PETTO DI VITELLA DI LATTE IN FORNO
Se
io sapessi chi inventò il forno vorrei erigergli un monumento a mie spese; in
questo secolo di monumentomania credo che ei lo meriterebbe più di qualcun
altro.
Trattandosi
di un piatto di famiglia lasciate il pezzo come sta, con tutte le sue ossa, e
se non eccedesse il peso di 600 a 700 grammi potete cuocerlo al forno da
campagna. In questo caso steccatelo con grammi 50 o 60 di prosciutto più magro
che grasso tagliato fine, legatelo onde stia raccolto, spalmatelo tutto
copiosamente di lardo (strutto) e salatelo. Collocatelo in una teglia e una
diecina di minuti prima di levarlo dal fuoco uniteci delle patate che, in
quell'unto, vengono molto buone.
Invece
dello strutto potete servirvi di burro e olio e invece del prosciutto salarlo
generosamente.
536 AGLIETTE
Servitevi
delle bracioline ripiene del n. 307, oppure fate l'involucro con vitella di
latte e quando saranno ripiene, fasciatele con una fettina sottilissima di
lardone e legatele in croce col refe. Infilatele nello spiede per cuocerle
arrosto, ognuna fra due crostini e con qualche foglia di salvia, ungetele
coll'olio, salatele, bagnatele con qualche cucchiaiata di brodo e scioglietele
quando le mandate in tavola.
Anche
col filetto di manzo a pezzetti, fasciato di lardone, coll'odore della salvia e
fra due crostini, si ottiene un buonissimo arrosto.
538 COSTOLETTE DI VITELLA DI LATTE ALLA
MILANESE
Tutti
conoscete le costolette semplici alla milanese, ma se le aggradite più saporite
trattatele in questa guisa.
Dopo
aver denudato l'osso della costola e scartatine i ritagli, spianatele con la
lama di un grosso coltello per allargarle e ridurle sottili. Poi fate un
battuto con prosciutto più grasso che magro, un poco di prezzemolo, parmigiano
grattato, l'odor dei tartufi, se li avete, e poco sale e pepe. Con questo
composto spalmate le costolette da una sola parte, mettetele in infusione
nell'uovo, poi panatele e cuocetele alla sauté col burro, servendole con
spicchi di limone. Per cinque costolette, se non sono molto grosse, basteranno
grammi 50 di prosciutto e due cucchiaiate colme di parmigiano.
558 ARNIONI
ALLA PARIGINA
Prendete
un rognone, ossia una pietra di vitella, digrassatela, apritela e copritela
d'acqua bollente. Quando l'acqua sarà diacciata, asciugatela bene con un
canovaccio ed infilatela per lungo e per traverso con degli stecchi puliti onde
stia aperta (a Parigi si usano spilloni di argento), conditela con grammi 30 di
burro liquefatto, sale e pepe, e lasciatela così preparata per un'ora o due.
Dato
che la pietra sia del peso di 600 o 700 grammi, prendete altri 30 grammi di
burro ed un'acciuga grossa o due piccole, nettatele, tritatele e schiacciatele
colla lama di un coltello insieme col burro e formatene una pallottola. Cuocete
la pietra in gratella, ma non troppo onde resti tenera, ponetela in un vassoio,
spalmatela così bollente colla pallottola di burro e d'acciuga e mandatela in
tavola.
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