cucina,ricette La Cucina Economica: La caffettiera napoletana: 'cuccumella'

venerdì 13 settembre 2013

La caffettiera napoletana: 'cuccumella'


Quando pensiamo al caffè italiano ci viene subito in mente la caffettiera 'moka' , con il famoso 


omino coi baffi, conosciuta in tutto il mondo. Tuttavia esiste un'altra caffetiera che è considerata lo strumento più adatto all'ora di fare una preparazione casalinga del caffè: la cuccumella.

Come si prepara il caffè con la cuccumella? 
Uno dei grandi attori napoletani Eduardo De Filippo spiega come farlo nel seguente video appartenente all'opera teatrale "Questi Fantasmi". Alcune pillole di saggezza popolare direttamente dal balcone di casa De Filippo.




La cucina economica riporta una breve storia della tanto amata caffettiera napoletana e la ricetta del miglio caffè napoletano.

La napoletana o cuccumella  fu inventata da un francese all'inizio dell'800, diffondendosi poi velocemente  in tutta Italia ed utilizzata per la preparazione casalinga del caffè. A partire da circa la metà del XX secolo è stata via via sostituita dalla più moderna caffettiera moka, più veloce e facile da utilizzare, ma continua ad essere amata da tutti i nostalgici ed i cultori della nera bevanda e comunque da tutti i napoletani.

La caffettiera napoletana è formata da quattro elementi che si montano a incastro tra di loro:

  • Il serbatoio dell'acqua, dotato di una maniglia ricurva e di un piccolissimo forellino posto in alto sul lato.
  • Il contenitore del caffè, con forma di cilindro cavo aperto da un lato, e con l'altro lato forato per permettere il passaggio dell'acqua in ebollizione, dove si mette la polvere di caffè torrefatto; l'ultima parte esterna è filettata, al fine di avvitarvi il filtro. Il serbatoio del caffè si alloggia a incastro dentro il serbatoio dell'acqua.
  • Il filtro, che trattiene la polvere del caffè ed evita che resti in sospensione nella bevanda finale, che si avvita sul contenitore del caffè.
  • Il serbatoio della bevanda, che raccoglie la bevanda stessa e che si incastra sul serbatoio dell'acqua, con già alloggiato al suo interno il contenitore del caffè comprensivo di filtro già avvitato. Il serbatoio della bevanda è provvisto di beccuccio, da cui esce il caffè che si è formato per il passaggio dell'acqua bollente attraverso la polvere, mediante gravità. Il contenitore finale, così come il serbatoio dell'acqua, ha un manico che viene utilizzato per brandeggiare l'apparecchio.
  • Il coperchietto con manico da porre sopra il serbatoio del caffè al momento di versarlo.
La particolarità della caffettiera napoletana è il serbatoio della bevanda. Esso è infatti dotato di un beccuccio che, in fase di cottura, è voltato verso il basso e non verso l'alto. Come per la moka, le dimensioni variano a seconda della quantità di caffè che si desidera ottenere; la capienza della caffettiera si misura in tazze o in persone.

La ricetta

  • A caffettiera smontata, si pone l'acqua nel serbatoio apposito; il livello dovrebbe raggiungere all'incirca i cinque millimetri al di sotto del forellino per l'uscita del vapore.
  • Si pone il caffè in polvere, senza pressarlo, nel contenitore apposito, fino a fare in modo tale che sia a filo, o leggermente sopra, rispetto al bordo superiore del contenitore.
  • Si avvita il filtro sul contenitore del caffè.
  • Si incastra il contenitore del caffè con il filtro avvitato sul serbatoio pieno dell'acqua facendo attenzione a non far fuoriuscire l'acqua.
  • Si incastra ora il serbatoio del caffè su quello dell'acqua, facendo in modo che i due manici corrispondano come posizione e che non ci siano fessure tra il serbatoio dell'acqua e quello del caffè.
  • Si pone la caffettiera su un fuoco non troppo vivo (che non sbordi dal diametro della caffettiera).
  • Quando l'acqua giunge all'ebollizione, un sottile filo di vapore esce dal forellino del serbatoio dell'acqua, segnalando che è giunto il momento di prendere saldamente la caffettiera per i due manici e voltarla a testa in giù. Il serbatoio dell'acqua si viene così a trovare sopra quello che raccoglie il caffè. L'acqua scende quindi per effetto della forza di gravità, passa attraverso il serbatoio del caffè e il filtro e si raccoglie nel serbatoio. Da qui verrà versato nelle tazzine, grazie al beccuccio che, dopo aver voltato la caffettiera, ha assunto il verso corretto e cioè verso l'alto.
Il tempo di "discesa" completa dell'acqua varia dai cinque ai dieci minuti.

Il segreto per ottenere il miglior caffè con la napoletana è il Cuppetiello.
Per conservare meglio l'aroma del caffè mentre questo scende nell'apposto serbatoio (operazione che, nel caso il caffè sia molto denso o costipato, può durare anche più di dieci minuti) è suggerito dalla tradizione napoletana l'utilizzo del cuppetiello, ossia un piccolo pezzo di carta piegato a forma di tronco di cono posto a coprire il foro del beccuccio, da togliere al momento di versare il caffè.


4 commenti:

  1. ciao, ma sai che mia suocera da buona napoletana preparava il caffè solo così? non so dirti se fosse più buono ma era napoletano ciao a presto

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  2. Tutta Napoli a ma il caffè a tal punto da lasciarne sempre qualcuno pagato nei bar per quelli che non possono permetterselo.
    Ciao è stato un piacere incontrarti.

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  3. Spettacolo!
    Questa pagina me lo sono letta d'un fiato e pure più volte.....e per una come me che "legge solo i titoli, guarda le figure" e si annoia presto.....è davvero un gran risultato;))
    Mai posseduto una napoletana, adesso..e so il perchè, mi sembra addirittura indispensabile!

    Saluti liguri

    Fabiana

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    1. Ciao Fabiana e grazie per gli elogi. E' vero la 'cuccumella' ha tutto il fascino della vecchia Napoli. A presto

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