Piccolissimo, non voglio dire caratteristico perché è un locale assolutamente vero. Anche se i proprietari sono giovanissimi qui si respira un’aria da inizio secolo, non questo, quell’altro. Le pareti con il marmo venato fino ad una certa altezza come nelle vecchie macellerie pochi arredi semplici, di gusto, col sapore da
osteria e molti sorrisi e frasi "zuppe" di autentica cordialità. Dal solito angolo arrivano le note della chitarra locale, nell'aria note e profumi di cucina.
osteria e molti sorrisi e frasi "zuppe" di autentica cordialità. Dal solito angolo arrivano le note della chitarra locale, nell'aria note e profumi di cucina.
Arrivo stracarica degli acquisti fatti “ al mercato di foggia “, prodotti magnifici che già da questa sera comincerò ad utilizzare. Arrivo all’ora giusta, senza sapere qual è, perché appena seduta comincia ad uscire dalla cucina la filiere di piatti e piattini come nella consuetudine dell’Ambasciata, senza ordinare ti portano tutto quello che hanno cucinato, con grande maestria fino a che non devi andartene o dici “basta, sono arrivato”.
A cominciare dai grandi pani, cotti a legna, che troneggiano nella vecchia madia all’ingresso. La crosta bruna e il cuore morbido e profumato, sono i pani dell’Accademia Orsarese, un piccolo panificio che si chiama “Pane e salute” è anche sede dell’Accademia, un’associazione culturale che studia e preserva le tradizioni contadine come, ad esempio, quella di fare il pane “come si faceva una volta”, ossia, con il lievito naturale (il “crescente”), “ammassandolo”, cioè, impastandolo a mano e cuocendolo all’interno di forni a paglia. Comincio a mangiare grosse fette di questo pane con l’olio nuovo di olive peranzana, una qualità tipica di questa zona, giusto per poter assaggiare anche il vino novello dell’uvaggio di “ nero di Troia “. Arrivano intanto grandi piatti di verdure cucinate come solo al sud riescono a fare, la zucca grigliata a fette sottili, ancora croccante, i funghi con un leggero profumo d’aglio, melanzane, peperoni e così via. Gli “ scaiozzi”, piccoli pezzi di polenta fritta che fino a qualche anno fa si trovavano ancora venduti per la strada in cartocci di carta gialla. Le alici fritte in una pastella aromatizzata all’erba cipollina. Una parmigiana di melanzane, fatta con la ricotta locale e poi buonissima la zuppa i ciccatelli coi fagioli bianchi di Monteleone ed il " piccante " sopra. Sono costretta ad arrestarmi anche se continuano ad uscire cose buonissime, mi faccio calare solo per un attimo uno dei cesti appesi al soffitto, non posso rinunciare ad assaggiare le mandorle, le piccole noci brune e l’uva seccata a grappoli interi. Non me ne sono ancora andata e sono già pronta a ritornarci. Uscendo mi rincorre il proprietario, agitando un pacchetto. Non avevo potuto mangiare i loro dolci e me ne ha preparato una selezione, da mangiare più tardi, dopo il lavoro, pastorelle alle mandorle, mostaccioli e dolcetti alle noci. Grazie!
Ambasciata di Orsara
Via Tenente Iorio, 50 - 71121 - Foggia (FG) tel. 0881 740204
Prima di lasciarci allego la ricetta dei " mostaccioli pugliesi " sempre consigliata da La cucina economica:
Ingredienti:
Per l’impasto
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Farina - 1 kg
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Vincotto di fichi - 1 lt
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Strutto - 100 g
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Per la glassa
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Cioccolato fondente - 100 g
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Acqua - 100 g
Zucchero - 200 g
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Preparazione:
Mettete insieme tutti gli ingredienti ( tranne il vincotto ) che servono per l’impasto e, dopo averli mescolati, impastateli poi aggiungete il vincotto fino a quando il composto riesce ad assorbirlo ( il litro potrebbe essere abbondante, dipende dal tipo di farina ). Ricaverete, quindi, ad operazione ultimata dei biscotti di forma vagamente romboidale. Cuoceteli in forno a temperatura non molto elevata. A parte, spezzettate il cioccolato e fatelo sciogliere in una casseruola dove avrete messo l’acqua. Aggiungete poi lo zucchero e portate lentamente ad ebollizione rigirando spesso con un mestolo. Quando presa una goccia fra due dita ” fila ” la glassa e pronta. Toglietela dal fuoco e rimescolate ancora fino a che si intiepidisce. Stendetela, aiutandovi con un pennello, sui mostaccioli appena cotti. Potrete conservarli anche a lungo, se riuscirete a non mangiarli.
Che bello aver incontrato questo blog che parla di cose che mi interessano. a natale sarò in puglia e cercherò di farmi portare all'Ambasciata poi ti farò sapere.Felice di averti conosciuta.
RispondiEliminaNon ci posso credere !! Ho scoperto l'Ambasciata due anni fa . A Foggia con amici cercavo la mitica trattoria Trilussa, che purtroppo aveva chiuso l'attività. Eravamo tristi e affamati ma di fronte, il figlio del proprietario di Trilussa, aveva aperto per nostra fortuna la piccola e affascinante Ambasciata, rendendo onore a papà. Tutto ottimo e tutti felici ! Il mondo è davvero piccolissimo...
RispondiEliminaCara Celeste e Laudomia mandatemi le vostre scoperte sul territorio.
RispondiEliminaOttimo come inizio lo spalancafauci e quel polipetto arrosto con insalate. Tutto meravigliosamente accompagnato da ottimo vino
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