Stevia, assolutamente sugar free. Le migliori scoperte della mia vita sono avvenute, per una casualità predestinata, una sequenza di avvenimenti in filière, che mi hanno portata da
una cosa all'altra e poi ad un'altra ancora. Apparentemente contorto ma in realtà la regola è farsi condurre dai flussi senza opporre resistenza. E così è stato, a Bangkok, in una mattinata anomala, fresca e profumata, mi aggiravo, senza una precisa destinazione, in una zona franca tra la caotica Chinatown e le periferie del quartiere indiano. Mi ha colta una strana sensazione, un silenzio ovattato come durante un'immersione, che mi ha permesso di concentrarmi su qualche cosa che altrimenti non avrei notato, le due figure che camminavano sulla strada, poco lontane da me. Per un attimo ho pensato fossero dei monaci, la testa completamente rasata, il vaso della questua, ma avvolte in un'anomala tunica bianca invece della solita arancione. Guardando con più attenzione i profili, i gesti, la cadenza del passo ho capito che erano donne, forse un'ordine di monache, che però, in tanti anni di viaggi in oriente, mai mi era capitato di incontrare.
Entravano e uscivano dalle botteghe, si soffermavano incuriosite come milioni di altre donne occupate a fare shopping, antiche e moderne allo stesso tempo. Per seguirle da vicino sono entrata in grande antro scuro, le pareti coperte da alti scaffali a cassetti, una grande farmacia orientale, di quelle che mi ricordano molto le nostre drogherie di un tempo, il pavimento ingombro di sacchi, barattoli pieni di radici, cortecce ed altre cose irriconoscibili. Sul fondo, dietro al bancone, un'altra monaca(?), intenta a mescolare erbe.
Da Lei ho avuto le informazioni che cercavo, le Mae Ji o Mae Chee, sono sorelle laiche buddiste, occupano un ruolo attualmente non regolare, a metà tra l'ordine monastico e quello, appunto, laico. Sulla base di una legge del 1928 ancora oggi in Thailandia è proibito alle donne prendere gli ordini monastici, per questo motivo la loro posizione sociale e religiosa è tollerata ma illegale, e lottano per averne il riconoscimento.
Mentre parlava pesava le erbe e ne faceva piccoli pacchetti, foglie piccole lanceolate, di un verde sbiadito, che a forza volle farmi provare, 'like sugar' disse, e che misi in bocca, dubbiosa. Dolce, ma non un dolce zuccherino, più naturale, forse più simile al miele. La Stevia.
E' un dolcificante naturale, assolutamente non calorico, che viene coltivato estesamente e consumata in Thailandia, Israele e Cina, ed in genere in tutta l'America meridionale. Le foglie contengono un insieme complesso di glicosidi che sono caratterizzati dalla presenza nella loro struttura di molecole di glucosio, che si trovano in concentrazioni maggiori nelle foglie, con un potere dolcificante fino a 400 volte superiore rispetto al saccarosio.
una cosa all'altra e poi ad un'altra ancora. Apparentemente contorto ma in realtà la regola è farsi condurre dai flussi senza opporre resistenza. E così è stato, a Bangkok, in una mattinata anomala, fresca e profumata, mi aggiravo, senza una precisa destinazione, in una zona franca tra la caotica Chinatown e le periferie del quartiere indiano. Mi ha colta una strana sensazione, un silenzio ovattato come durante un'immersione, che mi ha permesso di concentrarmi su qualche cosa che altrimenti non avrei notato, le due figure che camminavano sulla strada, poco lontane da me. Per un attimo ho pensato fossero dei monaci, la testa completamente rasata, il vaso della questua, ma avvolte in un'anomala tunica bianca invece della solita arancione. Guardando con più attenzione i profili, i gesti, la cadenza del passo ho capito che erano donne, forse un'ordine di monache, che però, in tanti anni di viaggi in oriente, mai mi era capitato di incontrare.
Entravano e uscivano dalle botteghe, si soffermavano incuriosite come milioni di altre donne occupate a fare shopping, antiche e moderne allo stesso tempo. Per seguirle da vicino sono entrata in grande antro scuro, le pareti coperte da alti scaffali a cassetti, una grande farmacia orientale, di quelle che mi ricordano molto le nostre drogherie di un tempo, il pavimento ingombro di sacchi, barattoli pieni di radici, cortecce ed altre cose irriconoscibili. Sul fondo, dietro al bancone, un'altra monaca(?), intenta a mescolare erbe.
Da Lei ho avuto le informazioni che cercavo, le Mae Ji o Mae Chee, sono sorelle laiche buddiste, occupano un ruolo attualmente non regolare, a metà tra l'ordine monastico e quello, appunto, laico. Sulla base di una legge del 1928 ancora oggi in Thailandia è proibito alle donne prendere gli ordini monastici, per questo motivo la loro posizione sociale e religiosa è tollerata ma illegale, e lottano per averne il riconoscimento.
Mentre parlava pesava le erbe e ne faceva piccoli pacchetti, foglie piccole lanceolate, di un verde sbiadito, che a forza volle farmi provare, 'like sugar' disse, e che misi in bocca, dubbiosa. Dolce, ma non un dolce zuccherino, più naturale, forse più simile al miele. La Stevia.
E' un dolcificante naturale, assolutamente non calorico, che viene coltivato estesamente e consumata in Thailandia, Israele e Cina, ed in genere in tutta l'America meridionale. Le foglie contengono un insieme complesso di glicosidi che sono caratterizzati dalla presenza nella loro struttura di molecole di glucosio, che si trovano in concentrazioni maggiori nelle foglie, con un potere dolcificante fino a 400 volte superiore rispetto al saccarosio.
A
seconda della modalità di impiego e della forma utilizzata può risultare più o
meno dolce: la Stevia si può consumare in foglie fresche, foglie essiccate in
polvere (fino a 30 volte più dolci dello zucchero) ma anche in infuso, in
polvere, sotto forma di estratto disidratato che si presenta come una polverina
bianca o come concentrato liquido o estratto (arriva ad essere fino a 300 volte
più dolce dello zucchero) oppure in compresse.
Le
foglie possono essere masticate per ridurre la voglia di cose dolci, senza
introdurre calorie. Mettendo in bocca una piccola foglia fresca di Stevia, dopo
qualche istante, si avverte al palato una fortissima e piacevole sensazione
dolce; ciò che rimane alla fine è un retrogusto di liquirizia. Una fogliolina è
sufficiente a dolcificare una tazzina di caffé.
Per
festeggiare questa mia modesta scoperta ecco una ricetta a base
di limone , ingrediente che perfettamente si sposa al gusto particolare della Stevia, il lemon curd sugar free , by La cucina economica
Ingredienti
2
limoni biologici succo e relativa scorza
2
cucchiai di Stevia in polvere
2
uova e 2 tuorli
100
gr burro
Preparazione
Unire
la Stevia alle uova e i tuorli e lavorarli. Mettere
sul fuoco a bagno maria un pentolino e far sciogliere il burro. Una volta
sciolto il burro unire il composto di uova e Stevia e il succo di limone, oltre
alle bucce grattugiate. Rimettere a bagnomaria, sul fuoco basso, mescolando piano,
fino al primo bollore, quando la crema inizia ad addensarsi. Far rapprendere
per circa 2 minuti, spegnere e versare la crema dentro ai contenitori di vetro
sterilizzati. Lasciar raffreddare e poi gustare, io lo mangio a cucchiaiate.
ciao, molto interessante il tuo post, ma pensi che in Italia si possa trovare la stevia o addirittura coltivare?? grazie e buona domenica
RispondiEliminaCiao Enrica puoi trovare i semi o le piantine in qualche grande vivaio in alternativa vendono i semi online. La coltivazione è semplice puoi farla anche in vaso. Alla prossima
RispondiElimina