Cozze, triologia pugliese (parte tre). Due
amici americani, Vinny Appello, di origine italiana, e Bernstein, ebreo di
discendenza austriaca, attraversano il Tavoliere delle Puglie in una «piccola
Fiat fragorosa», diretti al Gargano.
Comincia così il racconto di Arthur Miller, 'Monte Sant'Angelo', un piccolo paese del Gargano. Arthur viaggiò con il suo amico Vinny, in una specie di promozione elettorale, attraversando un meridione d'Italia dilaniato dalla guerra finita da poco.
Durante alcune settimane di viaggio per l’Italia, Vinny non ha fatto che andare alla ricerca dei propri parenti, e ora si reca a Monte Sant’Angelo, nel Gargano appunto, per rintracciare una lontana zia. Bernstein gli tiene dietro pazientemente, ma non si spiega tale ricerca, non la sente, lui che non ha ascendenti da ritrovare, e a malapena ricorda i racconti di suo padre sulla sua città d’origine in Europa. «Devi avere una sorta di complesso degli antenati», dice all’amico. E lo segue, per le strade della cittadina garganica dove le nuvole sono così vicine che «paiono veleggiare nella strada accanto»; lo segue nella visita alla zia, stordita e incapace di dialogo per questa intrusione da un mondo a lei remoto; lo segue anche nella cripta del santuario di San Michele, monumento secolare del luogo, alla ricerca della sepoltura dei fratelli Appello, monaci medievali antenati di Vinny. Finché al pranzo, in una locale trattoria, ...........
Quello che mi piace pensare, tralasciando quello che è il reale svolgimento del racconto ed il suo metaforico significato, è che in quel giorno lontano, sotto il sole cocente del mezzogiorno, Arthur e Vinny, nella realtà, e Vinny e Bernstein, nel racconto, abbiano indugiato al fresco di una pergola, mangiando direttamente dalla tiella rovente, un riso, patate e cozze, poi i cozzi chini e chissà forse anche una scodella di tubettini con le cozze, versandosi generosi bicchieri di vino forte pugliese e divagando su quello che poteva essere il vero significato della vita e delle proprie origini.
Comincia così il racconto di Arthur Miller, 'Monte Sant'Angelo', un piccolo paese del Gargano. Arthur viaggiò con il suo amico Vinny, in una specie di promozione elettorale, attraversando un meridione d'Italia dilaniato dalla guerra finita da poco.
Durante alcune settimane di viaggio per l’Italia, Vinny non ha fatto che andare alla ricerca dei propri parenti, e ora si reca a Monte Sant’Angelo, nel Gargano appunto, per rintracciare una lontana zia. Bernstein gli tiene dietro pazientemente, ma non si spiega tale ricerca, non la sente, lui che non ha ascendenti da ritrovare, e a malapena ricorda i racconti di suo padre sulla sua città d’origine in Europa. «Devi avere una sorta di complesso degli antenati», dice all’amico. E lo segue, per le strade della cittadina garganica dove le nuvole sono così vicine che «paiono veleggiare nella strada accanto»; lo segue nella visita alla zia, stordita e incapace di dialogo per questa intrusione da un mondo a lei remoto; lo segue anche nella cripta del santuario di San Michele, monumento secolare del luogo, alla ricerca della sepoltura dei fratelli Appello, monaci medievali antenati di Vinny. Finché al pranzo, in una locale trattoria, ...........
Quello che mi piace pensare, tralasciando quello che è il reale svolgimento del racconto ed il suo metaforico significato, è che in quel giorno lontano, sotto il sole cocente del mezzogiorno, Arthur e Vinny, nella realtà, e Vinny e Bernstein, nel racconto, abbiano indugiato al fresco di una pergola, mangiando direttamente dalla tiella rovente, un riso, patate e cozze, poi i cozzi chini e chissà forse anche una scodella di tubettini con le cozze, versandosi generosi bicchieri di vino forte pugliese e divagando su quello che poteva essere il vero significato della vita e delle proprie origini.
La
cucina economica racconta la propria ricetta della zuppa di tubettini con le cozze , nata dalla fusione delle magnifiche versioni delle amiche Angela e Paola, pugliesi d.o.c.
Ingredienti
per quattro
1,5 kg di cozze nere tarantine
3 hg di tubettini rigati
5 cucchiai di olio extravergine di oliva
8 pomodorini Regina
3 spicchi d'aglio
1 peperoncino
qb prezzemolo
Aprire
le cozze a crudo, recuperando tutta la loro acqua. Soffriggere
a fiamma bassissima in abbondante olio l'aglio tagliato a fettine con il
peperoncino e due o tre foglie di prezzemolo con tutto il gambo, quando l'aglio
sarà quasi brunito, toglierlo insieme al prezzemolo ed
al peperoncino, aggiungere una decina di cozze, ben
scolate, e far soffriggere qualche secondo,
quindi i pomodori molto maturi e tagliati a spicchi. Far
cuocere qualche minuto e aggiungere la metà dell'acqua delle cozze, che avrete in precedenza filtrato. Quando torna l'ebollizione aggiungere le restanti cozze
e alla nuova ebollizione la pasta già a mezza, che avrete effettuato a parte in acqua non salata, far
riprendere un bollore molto moderato e portare a cottura la pasta, il risultato finale deve conservare una certa brodosità. Servire immediatamente con una spolverata di prezzemolo
tritato.
Appassionata di libri e ricette, mi piace come hai unito le due cose;))
RispondiEliminaMi auguro di vederti presto anche nel mio spazio!
Ciao!!
Angela
Arrivo sicuramente, grazie a te per la visita.
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