tag:blogger.com,1999:blog-88375892263943505202024-03-08T12:33:37.740+01:00La Cucina EconomicaRitagli di cucinaMaria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.comBlogger559125tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-61389356645011821092018-06-12T19:38:00.000+02:002018-06-12T20:55:25.811+02:00La giornata che Buffalo Bill non dimenticò mai<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="entry-content" itemprop="text" style="box-sizing: border-box;">
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px; margin-bottom: 37px; margin-top: 5px; padding: 0px;">
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<img alt="" class="aligncenter size-large wp-image-74584" height="371" src="https://honestcooking.it/wp-content/uploads/2018/05/buffalo2-495x371.jpg" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; height: auto; margin: 0px auto 22px; max-width: 100%;" width="495" /></div>
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<b>La giornata che Buffalo Bill non dimenticò mai.</b> Una storia di birre maremmane che si intreccia con quella di Buffalo Bill. E’ proprio in serate come questa che, al calar del sole, mi piace fermarmi a guardare il mare bevendo una birra ghiacciata. Alle spalle l’assolata campagna maremmana,</div>
<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px; text-align: justify;">
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<a name='more'></a><div style="background-color: white; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px;">
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<div style="background-color: white; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px;">
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l’imponente eleganza di Villa Bengodi in quel di Talamone e davanti solo la distesa azzurrina dove il sole va a tuffarsi.</div>
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Ovunque vado mi piace bere locale, e qui, un po’ per curiosità ma anche per dar soddisfazione al proprietario della Villa che, vedi caso, produce birra , accetto, per provare, una prima ‘Birra artigianale Maremmana’, la bevo bionda, ghiacciata nel vetro sottile. Stringo gli occhi e ascolto ad orecchie socchiuse il produttore che spiega, racconta, elogia ed infioretta la sua birra ‘perfetta’. Dalla scoperta di un vecchio manuale per ‘l’utilizzo del luppolo per far bevande spiritose’ ecco che nasce l’interesse e poi la passione. Avrà anche imparato su un manuale ma la birra è buona, mi ricorda le artigianali d’oltre confine, provo per curiosità quella mora, che arriva per fortuna con un piattino di pecorino stagionato, col quale pare faccia pariglia. Lui parla, io bevo e annuso l’aria che arriva dal mare. Lui racconta, io faccio quello che facevo prima, ma l’occhio mi si abbassa, l’orecchio si socchiude, la parlata aspirata mi rilassa, e ascoltando storie di campagne assolate e lavoro di butteri ecco che riaffiorano dalla antica memoria spezzoni di un racconto, ascoltato chissaquando e dove, leggende di uomini e cavalli, di campagne e sfide, quando ‘il buttero Augustarello sconfisse il grande Buffalo Bill’…….</div>
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… forse William Frederick Cody, il leggendario Buffalo Bill, quando – poco più che adolescente – scorrazzava come Pony Express, non se lo immaginava nemmeno lontanamente che sarebbe divenuto un noto showman e impresario teatrale. Azioni leggendarie, più o meno vere, che lo coinvolsero durante la guerra di Secessione lo resero celebre fino a che Ned Buntile – un giornalista di cronaca nera che tendeva a rendere epico anche il fatto più banale –iniziò a scrivere una serie di novelle sul mitico avventuriero che riscossero grande popolarità. Fiutato l’affare, Ned chiese a Buffalo Bill di interpretare se stesso in uno spettacolo teatrale: accettò e fu un successo tanto che, nel 1883, mise su il ‘Buffalo Bill Wild West Show’: un vero e proprio spettacolo circense in cui venivano ricreate scene tipiche dell’ovest americano tra cui l’assalto alla diligenza e la battaglia del Little Big Horn. Vi partecipavano veri indiani (o “pelli rosse” come li chiamarono i giornali italiani) tra cui Toro Seduto. Ovunque andasse era sempre un sold out e visto le insistenti richieste che provenivano dalla vecchia Europa decise di attraversare l’Oceano e, nel febbraio 1890, preceduto da enormi campagne pubblicitarie, arrivò in Italia.</div>
</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px; margin-bottom: 37px; margin-top: 5px; padding: 0px;">
<em style="box-sizing: border-box;"><img alt="" class="aligncenter size-large wp-image-74585" height="558" src="https://honestcooking.it/wp-content/uploads/2018/05/tumblr_me5xwpgQec1rdqdijo1_500-495x558.jpg" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; height: auto; margin: 0px auto 22px; max-width: 100%; text-align: justify;" width="495" /></em></div>
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Sbarcò con l’aria un po’ arrogante ed il fare presuntuoso che ritroviamo in tutte le sue foto ed una carovana composta da centinaia di persone e con un’enorme attrezzatura, la troupe arrivò nella capitale con treni speciali e, poiché il complesso aveva bisogno di grande spazio, furono scelti i Prati di Castello, nell’area ancora desolata che, ospitando spesso le esercitazioni della guarnigione militare, era detta Piazza d’Armi. Buffalo Bill fu ricevuto da Leone XIII in occasione dell’anniversario dell’incoronazione. Il primo spettacolo, ebbe luogo il 20 febbraio, di pomeriggio, di fronte ad un’enorme folla. Il biglietto, per l’epoca, era molto caro: cinque lire. Ma nonostante ciò nei primi undici giorni vi fu un incasso di oltre 160 mila lire. Dopo uno dei tanti spettacoli, il duca Onorato Caetani gli parlò dei suoi butteri elogiandone l’abilità di domatori che non aveva confronto con i cow boy americani. Buffalo Bill accennò a un sorriso poi, quando capì, che il duca non scherzava iniziò a dire che nessuno poteva tenere testa ai suoi cow boy. Ne nacque una lunga discussione che si concluse con la scelta di fare una sfida tra gli uomini di Bill e i butteri agropontini che avrebbero dovuto sellare e cavalcare, senza essere disarcionati, alcuni indomiti puledri americani. Il premio, inizialmente, fu di 1000 lire che successivamente Buffalo Bill ridusse a 500.</div>
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Di fronte ad un foltissimo pubblico, a metà dello spettacolo circense fecero ingresso nell’arena i butteri Francesco Costanzi, Cesare Fabbri, Achille Fasciani, Achille Laurenti, Angelo Petecchi, Bernardo Quinti, Filippo Valentini. In testa Alfonso Ferrazza e Augusto Imperiali detto “Augustarello”, un buttero trentenne di Casa Caetani “dal bel nome antico” che fu indiscusso protagonista della sfida.</div>
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Ricordava Gustavo Brigante Colonna: “La folla seguiva in silenzio la lotta magnifica. Imperiali aveva un sorriso breve che gli scopriva i denti aguzzi”.</div>
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Il cronista de Il Messaggero scriveva: “Il morello, tenuto con le corde, si dibatte frenetico; s’alza sulle zampe di dietro, tira rampate. I butteri le schivano sempre con la sveltezza di uomini esperti. Riescono finalmente a mettergli la sella con il sottocoda, e d’un salto uno dei butteri gli è sopra. E’ Augusto Imperiali. Nuova tempesta di applausi. I butteri, entusiasti del successo ottenuto, saltano, ballano, buttano all’aria i cappelli, tanto per imitare in tutto quello che si è visto fare dagli americani. Augusto Imperiali fa una stupenda galoppata intorno al campo, tenendo con la destra le redini e agitando con la sinistra il cappello. Tutte le sfuriate del cavallo non riescono a muoverlo dal posto un solo momento. Sceso a terra, e chiamato ad avvicinarsi ai primi posti dove riceve le più vive congratulazioni da tutti, compresa la Duchessa di Sermoneta ed i suoi figli”.</div>
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Buffalo Bill non accettò di pagare la scommessa ed il giorno seguente tolse le tende del suo circo e lasciò Roma.</div>
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….allora se le piace assaggi anche la mia birra rossa, è leggermente affumicata, noi la si beve quando si mangia il pollastro o col coniglio che fa la mi sorella…</div>
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Giuro non stavo dormendo, ma è stato come uscire da un sogno, e poi con la coda dell’occhio l’ho visto! Lui il grande Buffalo Bill, girare le spalle e andarsene stizzito, con la mascella dura, lasciandosi alle spalle butteri allegri e vocianti, coi calici alzati a brindare alla vittoria con le nostre buone birre maremmane.</div>
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Evviva l’Italia.</div>
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<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #010101; font-family: muli, "helvetica neue", sans-serif; font-size: 13px; letter-spacing: 0.5px; margin-bottom: 37px; margin-top: 5px; padding: 0px;">
<img alt="Buffalo Bill al Caffe Greco di Roma" class="aligncenter size-large wp-image-74586" height="717" src="https://honestcooking.it/wp-content/uploads/2018/05/caffe-greco-495x717.jpg" style="border: 0px; box-sizing: border-box; display: block; height: auto; margin: 0px auto 22px; max-width: 100%;" width="495" /></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com1Rodi, Grecia36.4340533 28.217637935.613666300000006 26.9267444 37.2544403 29.5085314tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-32360903506068939142018-05-18T10:18:00.002+02:002018-06-15T14:15:11.067+02:00Gemistà un concentrato di Grecia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio1dqDQHog0L2L7X4dDjY1WyfsQTq30cr-a89NVDG_hdqiFAmM_8YWV8y-t2smzEeeNCy6OTQPDybmgPlwzd-DLzmg4yjG65jJOwiNnTxVb4xKK6OG2RICeyqrVDMML6xMPwujdLCnZN4/s1600/gemista.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio1dqDQHog0L2L7X4dDjY1WyfsQTq30cr-a89NVDG_hdqiFAmM_8YWV8y-t2smzEeeNCy6OTQPDybmgPlwzd-DLzmg4yjG65jJOwiNnTxVb4xKK6OG2RICeyqrVDMML6xMPwujdLCnZN4/s1600/gemista.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Gemistà un concentrato di Grecia.</b> La
<b>gemistà</b>, in greco γεμιστά, si pronuncia <b>iemistà</b>, è forse il piatto che celebra, nel modo più trionfante, l'estate greca. Alla fine di una mattinata oziosa trascorsa nell'indecisione tra il</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia";"> sole cocente ed il pergolato fresco di una taverna in riva al mare, quando l'ora di mezzo si avvicina questo e' uno dei piatti che preferisco.</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";">Perche'? Innanzi tutto i colori, e' un piatto dove i rossi sono veramente rossi ed i verdi verdissimi e su tutto cade il bruno ombroso della melanzana. Poi, gli aromi, che in questo piatto non mancano mai e per finire la sorpresa del ripieno che, saltando di isola in isola, si evolve, cambia, esplode ed ogni volta ti stupisce.</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">Finiamo col nome: γεμιστά, i ripieni. </span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">Innanzi tutto pomodori, poi zucchine, peperoni e melanzane e poi patate come contorno, per raccogliere il sugo. Per il ripieno riso,</span><span style="font-family: "georgia";"> carne macinata, formaggio, pancetta e persino pinoli. Oppure il bulgur che sostituisce il riso assieme alla menta ed al succo di limone. Cotti al forno o nel tegame di coccio, sono ottimi appena fatti, fumanti ma freddi sono assolutamente i miei preferiti!</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
</div>
</div>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9RDIHuYfTINjvRQCqTL-ZNDEAUfK59nowPQoD82BnSdGZxMdC8kJb91CilPc4ww1AB8qYDluY3J0Du4WZXG0bJqLRQMZcHtcgSZKUJVPYEA1yb96VePctKXV7caRRdp5QLwyQeld4Fmo/s1600/pomodoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9RDIHuYfTINjvRQCqTL-ZNDEAUfK59nowPQoD82BnSdGZxMdC8kJb91CilPc4ww1AB8qYDluY3J0Du4WZXG0bJqLRQMZcHtcgSZKUJVPYEA1yb96VePctKXV7caRRdp5QLwyQeld4Fmo/s200/pomodoro.jpg" width="200" /></a></div>
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif; font-size: 15.4px; text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia";">La cucina economica vi regala la mia personale ricetta della </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;">gemistà<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif; font-size: 15.4px; text-align: left;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif; font-size: 15.4px; text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Ingredienti per 4</b><o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "georgia";">4 pomodori tondi o costoluti ben maturi</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">4 melanzane non troppo grandi</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">4 zucchine tonde</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">4 peperoni del colore che preferite ma polposi</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">500g di riso a chicco lungo</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">2 grosse cipolle tritate</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">2 spicchi di aglio tritato fine</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">1 cucchiaio di foglie di menta fresca tritata fine</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">1 tazza di prezzemolo fresco tritato</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">300ml di olio extra vergine di oliva</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">4 grosse patate</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">1 cucchiaio di sale marino</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">pepe macinato fresco a piacere</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">1 tazza di passata di pomodoro</span><br />
<span style="font-family: "georgia";">1 tazza di succo di limone</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";">Poi a piacere potete aggiungere uvetta, pinoli, altre spezie, la carne tritata di manzo o maiale, circa 300g, accompagnata dal pane secco sminuzzato e riducendo, in questo caso, la quantità di riso.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif; font-size: 15.4px; text-align: left;">
<div class="MsoNormal" style="color: black; font-family: "Times New Roman"; font-size: medium;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Georgia, Utopia, "Palatino Linotype", Palatino, serif; font-size: 15.4px; text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Preparazione</b></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Lavare le verdure
accuratamente e scegliere un tegame che le possa contenere tutte. Meglio con un coperchio pesante oppure le copriremo con la stagnola.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Tagliare la parte
superiore dei peperoni e delle zucchine, il fondo di pomodori cosi' saranno piu' stabili, il lato lungo di melanzane. Conservate i coperchi ottenuti, ci serviranno per coprire ogni singola verdura. Svuotare le verdure dalla polpa utilizzando uno scovolino o un cucchiaino. Tritare la polpa finemente, aggiungere le cipolle tritate, l'aglio, il prezzemolo e la menta. </span><span style="font-family: "georgia";">Aggiungere il riso, in precedenza tostato e circa
la metà dell'olio di oliva, l'uvetta ed i pinoli. </span><span style="font-family: "georgia";">A questo punto se volete potete aggiungere la carne, a temperatura ambiente, dopo averla rosolata in un filo di olio. Salate e pepate a piacere.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Con un cucchiaio, riempire
le verdure con il ripieno appena preparato, senza eccedere per evitarne lo scoppio in cottura! </span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sbucciare le patate e
dadi, salatele leggermente e sistematele nella teglia negli spazi vuoti tra le verdure.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Bagnate col succo di pomodoro, il restante olio ed il limone e a pioggia il pangrattato.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Cuocere col coperchio in forno
preriscaldato a 200-220 gradi per circa
un'ora e mezza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com2Rodi, Grecia36.4340533 28.217637935.613666300000006 26.9267444 37.2544403 29.5085314tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-56095463192255744692014-11-08T09:10:00.001+01:002018-11-25T12:12:14.795+01:00Bologna, fiori e gourmet<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2x-ZP0x6Mkp4wYhN5M4mmCw2IGw2HuxldTIRCS0R4hGdYad-SpxUU2VatjADjvBFtoPxwH0e1r68_0VCmd3j9JM1PQrGw-8fGK1A7Hc-n14KCyCM7KUqaAyYIlQVzwDRPua5czjq59hI/s1600/fatina+dei+boschi+bologna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2x-ZP0x6Mkp4wYhN5M4mmCw2IGw2HuxldTIRCS0R4hGdYad-SpxUU2VatjADjvBFtoPxwH0e1r68_0VCmd3j9JM1PQrGw-8fGK1A7Hc-n14KCyCM7KUqaAyYIlQVzwDRPua5czjq59hI/s1600/fatina+dei+boschi+bologna.jpg" width="448" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"><b>Bologna, fiori e gourmet.</b> </span></span><span style="font-family: "georgia";">E' stata una piacevole sorpresa incappare in questa foto della <b>'fatina dei boschi'</b>, i bolognesi della mia generazione se la ricordano, come non potrebbero,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia";"> ovunque presente, sempre sorridente, elegante e coloratissima anche in questo scatto bianco e nero. Fioraia, non al buio di una bottega o ferma all'angolo di una strada, ma sempre in movimento, andava incontro alla gente coi suoi piccoli capolavori sempre diversi a seconda della stagione, piccoli mazzi con le prime viole, i ciclamini e poi i mughetti, i mughetti, pensate! Ma chi li vede più. E gli stessi fiori che aveva nei cesti, macchiavano coi loro colori gli abiti, i cappelli e le sciarpe, sembrava scivolata fuori dal quadro di un grande pittore impressionista. Quando scoccava il mezzogiorno il suo giro cambiava ed eccola che entrava ed usciva dai ristoranti, a portare profumatissimi bouquet a fidanzati e coppiette clandestine. Non pensate al racket dei cingalesi che girano le pizzerie con mazzi di rose surgelate, la sua era un'arte ed una professione spontanea. Quante volte l'ho incrociata alla trattoria <b>'da Gianni', alla 'buca di San Petronio e 'dalla Cesarina' e poi al 'Diana'</b>, il suo preferito, dove i camerieri l'adoravano e la trattavano come una regina. E proprio come una regina alla fine del suo giro si fermava a mangiare, buongustaia, ordinava i tortellini in brodo e dal famoso carrello del <b>Diana</b>, un assaggino di 'lesso', un po' di manzo, la gallina ed un pezzetto di testina. Aspettando, per rompere la fame di chi si alza presto e non si ferma per tutta la giornata, un pochettino di spuma di mortadella.........</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">La cucina economica vi regala la storica ricetta del ristorante Diana di Bologna, </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">spuma di mortadella<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Ingredienti</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">mortadella <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">ricotta fresca<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";">panna liquida<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Preparazione</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">tritare molto finemente la
mortadella, aggiungere la ricotta ed amalgamare il tutto fino a formare un
composto omogeneo. </span><span style="font-family: "georgia";">Accorporare in ultimo la
panna e frullare</span><span style="font-family: "georgia";"> </span><span style="font-family: "georgia";">il composto ottenuto.
Servire in tavola con crostini caldi.</span></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-18090867729084304642014-10-01T06:30:00.000+02:002014-10-01T06:30:02.428+02:00Pellegrino Artusi di olive e funghi all'olio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC1mhwSWueqOW_FzNkitYB7bJG-rdWG5wnOT8BnHKTkpXqBm-evaR99vl_P19kkfqs96KwWGMnm1u-08xJ_r_5mibr9TRltuYUzxte-Olr1U5_YnvIl14iHook6JtXGlTpvrdeNbBvyUU/s1600/pellegrino+artusi+funghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC1mhwSWueqOW_FzNkitYB7bJG-rdWG5wnOT8BnHKTkpXqBm-evaR99vl_P19kkfqs96KwWGMnm1u-08xJ_r_5mibr9TRltuYUzxte-Olr1U5_YnvIl14iHook6JtXGlTpvrdeNbBvyUU/s1600/pellegrino+artusi+funghi.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia;"><b>Pellegrino Artusi di olive e funghi all'olio. </b>Sono di quelle cose che quando le trovi a tavola quasi non ti accorgi di mangiarle, ma quando non ci sono te ne accorgi subito. 'Non è</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia;"><a name='more'></a> rimasto uno di quei barattoletti di funghi all'olio? Guarda bene in fondo alla credenza e aggiungici anche due olive del Nanni, quelle nere in salamoia.'</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">786</span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">OLIVE IN SALAMOIA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ci
saranno forse metodi più recenti e migliori per fare le olive in salamoia; ma
quello che qui vi offro è praticato in Romagna con ottimo risultato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Eccovi
le proporzioni per ogni chilogrammo di olive:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cenere,
chilogrammi l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Calce
viva, grammi 80,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Sale,
grammi 80.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua
per la salamoia, decilitri 8<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Si
dice viva la calce quando, dopo averla leggermente bagnata coll'acqua, in forza
di un'azione chimica, si screpola, si riscalda, fuma, si gonfia e cade in
polvere. È in quest'ultimo suo stato che dovete adoperarla mescolandola alla
cenere, poi coll'acqua formatene una poltiglia né troppo densa, né troppo
liquida. In essa immergete le olive in modo che, con qualche cosa che le prema,
restino tutte coperte e tenetecele dalle dodici alle quattordici ore, cioè fino
a tanto che si saranno rese alquanto morbide e perciò guardatele spesso tastandole.
Alcuni osservano se la polpa si distacca dal nocciolo; ma questa è una norma
talvolta fallace.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Levatele
dalla poltiglia, lavatele a molte acque e lasciatele nell'acqua fresca quattro
o cinque giorni, ossia finché non renderanno l'acqua chiara perdendo l'amaro,
cambiando l'acqua tre volte al giorno. Quando saranno arrivate al punto,
mettete al fuoco gli otto decilitri di acqua col detto sale e con diversi
pezzetti di grossi gambi di finocchio selvatico, fate bollire per alcuni minuti
e con questa salamoia, versata fredda, conservate le olive in vaso di vetro o
in uno di terra invetriata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
calce per bagnarla meglio immergetela con una mano per un momento (cinque o sei
secondi di minuto bastano) nell'acqua e ponetela sopra a un foglio di carta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">787 FUNGHI SOTT'OLIO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Scegliete
funghi porcini, chiamati altrimenti morecci, i più piccoli che potete trovare,
e se ve ne fossero frammisti dei grossi quanto le noci, di questi fatene due
parti. Dopo averli nettati bene dalla terra e lavati, fateli bollire per
venticinque minuti nell'aceto bianco; ma se fosse molto forte correggetelo con
un po' d'acqua. Tolti dal fuoco asciugateli bene entro a un canovaccio e
lasciateli all'aria fino al giorno appresso. Allora collocateli in un vaso di
vetro o di terra invetriata coperti d'olio e con qualche odore che più vi
piaccia. Chi ci mette uno spicchio o due di aglio mondati, chi alcuni chiodi di
garofano e chi una foglia di alloro, che si può far bollire fra l'aceto. Si usa
mangiarli col lesso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">788</span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">MOSTARDA ALL'USO TOSCANO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Uva
dolce 1/3 nera e 2/3 bianca, oppure tutta bianca, come io la preferisco,
chilogrammi 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L'uva
ammostatela come fareste pel vino, e dopo un giorno o due, quando avrà alzato,
spremetene il mosto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mele
rose o reinettes, chilogrammi l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Due
pere grosse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Vino
bianco, meglio vin santo, grammi 240.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cedro
candito, grammi 120.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Senapa
bianca in polvere, grammi 40.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Le
mele e le pere sbucciatele e tagliatele a fette sottili, poi mettetele al fuoco
col detto vino e quando l'avranno tirato tutto versate il mosto. Rimestate
spesso e quando il composto sarà condensato alquanto più della conserva di
frutta lasciatelo freddare ed aggiungete la senapa, sciolta prima con un poco
di vino ben caldo, e il candito in minuti pezzetti. Conservatela in vasetti con
sopra un sottil velo di cannella in polvere. La senapa, per uso di tavola,
eccita l'appetito e favorisce la digestione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia;">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-8122491424998565672014-09-30T07:12:00.001+02:002014-09-30T07:12:04.911+02:00Pellegrino Artusi, caffè, the, cioccolata<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieSv8z777aewHUYL8ul029VEI3u3r1IaiNChyphenhyphenhI-jgAhJBRAKLeVqi_xZEnKWLEaV0M7fd6vhljI7XQZcDvm4ABrS_H3hl1VYlQBYJozVp7hSWxnKC3ir5JTHFZiXez6obtC3vIUrePRs/s1600/pellegrino+artusi+caff%C3%A8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieSv8z777aewHUYL8ul029VEI3u3r1IaiNChyphenhyphenhI-jgAhJBRAKLeVqi_xZEnKWLEaV0M7fd6vhljI7XQZcDvm4ABrS_H3hl1VYlQBYJozVp7hSWxnKC3ir5JTHFZiXez6obtC3vIUrePRs/s1600/pellegrino+artusi+caff%C3%A8.jpg" height="640" width="572" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;"><b>Pellegrino Artusi, caffè, the, cioccolata.</b> C'è un ora giusta per ogni cosa. Appena svegli, col piede che non riesce a scollarsi dal materasso, il nostro corpo ci richiede a gran voce gran</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;">dosi di caffeina, in pochi minuti vogliamo/dobbiamo passare dallo stato letargico lasciatoci dal sonno alla massima efficienza e con una voce che sembra uscita dal film 'L'esorcista', riusciamo a dire solo...caffèèèèè, nero, forte. Ma la giornata prosegue fuori, scatta l'ora del cappuccino, col caffè doppio, macchiato caldo e con una schiuma che sembra uscita da una vasca da bagno, e non si dimentichi il cornetto! Ma se siete in Sicilia questa è l'ora della granita di caffè con la pastarella, da gustare lentamente, seduti al tavolino del bar, con stampata in faccia l'aria rilassata di chi non ha nient'altro da fare che godersi il passeggio. Poi ora dell'aperitivo, ora del brunch, tramezzino al volo, altro caffè e via di corsa fino alla pausa pomeridiana. Thè assolutamente, pettegolando con le amiche, ma cioccolata, scura dolce e forte nel tètè à tètè </span><span style="font-family: Georgia;">con l'amica in crisi.</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">775</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> CAFFÈ-LATTE GELATO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Nei
grandi calori estivi si può gustar con piacere un caffè col latte condensato a
granita, nelle proporzioni seguenti:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
un litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Caffè,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 300 che, messo nel latte, potete sciogliere al fuoco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Versate
il composto nella sorbettiera, come per i gelati in genere, e servitelo, quando
sarà assodato, in tazze o bicchierini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">776</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">CAFFÈ <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">V'è
chi ritiene il caffè originario della Persia, chi dell'Etiopia e chi
dell'Arabia Felice; ma di qualunque posto sia, è certamente una pianta
orientale sotto forma di un arboscello sempre verde il cui fusto si innalza dai
4 ai 5 metri e non acquista per ordinario più di 5 ad 8 centimetri di diametro.
Il miglior caffè è pur sempre quello di Moka, il che potrebbe convalidare
l'opinione esser questo veramente il suo luogo nativo. Si dice che un prete
musulmano, a Yemen, avendo osservato che quelle capre le quali mangiavano le
bacche di una pianta di quelle contrade, erano più festevoli e più vivaci delle
altre, ne abbrustolì i semi, li macinò e fattane un'infusione scoprì il caffè
tal quale noi lo beviamo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
preziosa bibita che diffonde per tutto il corpo un giocondo eccitamento, fu
chiamata la bevanda intellettuale, l'amica dei letterati, degli scienziati e
dei poeti perché, scuotendo i nervi, rischiara le idee, fa l'immaginazione più
viva e più rapido il pensiero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
bontà del caffè mal si conosce senza provarlo, e il color verde, che molti
apprezzano, spesso gli vien dato artificialmente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
tostatura merita un'attenzione speciale poiché, prescindendo dalla qualità del
caffè, dipende dalla medesima la più o meno buona riuscita della bibita. Meglio
è dargli il calore gradatamente e perciò è da preferirsi la legna al carbone,
perché meglio si può regolare. Quando il caffè comincia a crepitare e far fumo,
scuotete spesso il tostino e abbiate cura di levarlo appena ha preso il color
castagno-bruno e avanti che emetta l'olio; quindi non disapprovo l'uso di
Firenze, nella qual città, per arrestarne subito la combustione, lo si distende
all'aria; e pessima giudico l'usanza di chiuderlo tosto fra due piatti, perché
in codesto modo butta l'olio essenziale e l'aroma si sperde. Il caffè perde
nella tostatura il 20 per cento del suo peso, cosicché gr. 500 devono tornare
gr. 400.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Come
diverse qualità di carne fanno il brodo migliore, così da diverse qualità di
caffè, tostate separatamente, si ottiene un aroma più grato. A me sembra di
ottenere una bibita gratissima con gr. 250 di Portorico, 100 di San Domingo e
150 di Moka. Anche gr. 300 di Portorico con 200 di moka danno un ottimo
resultato. Con gr. 15 di questa polvere si può fare una tazza di caffè
abbondante; ma quando si è in parecchi, possono bastare gr. 10 a testa per una
piccola tazza usuale. Tostatene poco per volta e conservatelo in vaso di
metallo ben chiuso, macinando via via quel tanto che solo abbisogna, perché
perde facilmente il profumo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Coloro
a cui l'uso del caffè cagiona troppo eccitamento ed insonnia, faranno bene ad
astenersene od usarne con moderazione; possono anche correggerne l'efficacia
con un po' di cicoria od orzo tostato. L'uso costante potrebbe neutralizzare
l'effetto, ma potrebbe anche nuocere, essendovi de' temperamenti tanto
eccitabili da non essere correggibili, e a questo proposito un medico mi
raccontava di un campagnuolo il quale, quelle rare volte che prendeva un caffè,
era colto da un'indisposizione che presentava tutti i sintomi di un
avvelenamento. Ai ragazzi poi l'uso del caffè sarebbe da vietarsi
assolutamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Il
caffè esercita un'azione meno eccitante ne' luoghi umidi e paludosi ed è forse
per questa ragione che i paesi ove se ne fa maggior consumo in Europa sono il
Belgio e l'Olanda. In Oriente, ove si usa di ridurlo in polvere finissima e
farlo all'antica per beverlo torbo, il bricco, nelle case private, è sempre sul
focolare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Su
quanto dice il prof. Mantegazza, cioè che il caffè non favorisce in modo alcuno
la digestione, io credo che sia necessario di fare una distinzione. Egli forse
dirà il vero per coloro a cui il caffè non eccita punto il sistema nervoso; ma
quelli a cui lo eccita e porta la sua azione anche sul nervo pneumogastrico, è
un fatto innegabile che digeriscono meglio, e l'uso invalso di prendere una
tazza di buon caffè dopo un lauto desinare n'è la conferma. Preso poi la
mattina a digiuno pare che sbarazzi lo stomaco dai residui di una imperfetta
digestione e lo predisponga a una colazione più appetitosa. Io, per esempio,
quando mi sento qualche imbarazzo allo stomaco non trovo di meglio, per
ismaltirlo, che andar bevendo del caffè leggermente indolcito ed allungato
coll'acqua, astenendomi dalla colazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">E
se noiosa ipocondria t'opprime<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">O
troppo intorno alle vezzose membra<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Adipe
cresce, de' tuoi labbri onora<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
nettarea bevanda ove abbronzato<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Fuma
ed arde il legume a te d'Aleppo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Giunto,
e da Moka che di mille navi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Popolata
mai sempre insuperbisce.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Venezia
pe' suoi rapporti commerciali in Oriente fu la prima a far uso del caffè in
Italia, forse fin dal secolo XVI; ma le prime botteghe da caffè furono colà
aperte nel 1645; indi a Londra e poco dopo a Parigi ove una libbra di caffè si
pagava fino a 40 scudi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L'uso
si andò poi via via generalizzando e crescendo fino all'immenso consumo che se
ne fa oggigiorno; ma due secoli addietro il Redi nel suo Ditirambo cantava:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Beverei
prima il veleno<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Che
un bicchier che fosse pieno<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Dell'amaro
e reo caffè.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">e
un secolo fa, pare che l'uso in Italia ne fosse tuttora ristretto se a Firenze
non si chiamava ancora caffettiere, ma acquacedrataio colui che vendeva
cioccolata, caffè e altre bibite.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Goldoni,
nella commedia La sposa persiana, dice per bocca di Curcuma, schiava:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ecco
il caffè, signore, caffè in Arabia nato,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">E
dalle carovane in Ispaan portato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L'arabo
certamente sempre è il caffè migliore;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mentre
spunta da un lato, mette dall'altro il fiore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Nasce
in pingue terreno, vuol ombra, o poco sole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Piantare
ogni tre anni l'arboscel si suole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Il
frutto non è vero, ch'esser debba piccino,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Anzi
dev'esser grosso, basta sia verdolino,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Usarlo
indi conviene di fresco macinato,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">in
luogo caldo e asciutto, con gelosia guardato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">...
A farlo vi vuol poco;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mettervi
la sua dose, e non versarlo al fuoco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Far
sollevar la spuma, poi abbassarla a un tratto<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Sei,
sette volte almeno, il caffè presto è fatto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">777</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">THE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
coltivazione del the è quasi esclusiva della China e del Giappone ed è per
quegli Stati uno de' principali prodotti di esportazione. I the di Giava, delle
Indie e del Brasile sono giudicati di qualità assai inferiore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Le
sue foglioline, accartocciate e disseccate per esser messe in commercio, sono
il prodotto di un arbusto ramoso e sempre verde che non si eleva in altezza più
di due metri. La raccolta della foglia ha luogo tre volte all'anno: la prima
nell'aprile, la seconda al principio dell'estate e la terza verso la metà dell'autunno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Nella
prima raccolta le foglie, essendo piccole e delicatissime, perché spuntate da
pochi giorni, danno il the imperiale, che rimane sul luogo per uso dei grandi
dell'impero; la terza raccolta in cui le foglie hanno preso il massimo
sviluppo, riesce di qualità inferiore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Tutto
il the che circola in commercio si divide in due grandi categorie: the verde e
the nero. Queste poi si suddividono in molte specie: ma le più usitate sono il
the perla, il souchong, e il pekoe a coda bianca il cui odore è il più
aromatico e il più grato. Il the verde essendo ottenuto con un'essiccazione più
rapida che impedisce la fermentazione, è più ricco di olio essenziale, quindi
più eccitante e però è bene astenersene o usarlo in piccola dose frammisto al
nero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Nella
China l'uso del the risale a molti secoli avanti l'êra cristiana; ma in Europa
fu introdotto dalla Compagnia olandese delle Indie orientali sul principio del
secolo XVI; Dumas padre dice che fu nel 1666 sotto il regno di Luigi XIV che il
the, dopo una opposizione non meno viva di quella sostenuta dal caffè,
s'introdusse in Francia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Il
the si fa per infusione e ritiensi che meglio riesca nelle theiere, di metallo
inglese. Un cucchiaino colmo è dose più che sufficiente per una tazza comune.
Gettatelo nella theiera, che avrete prima riscaldata con acqua a bollore e
versategli sopra tant'acqua bollente che lo ricopra soltanto e dopo cinque o
sei minuti, che bastano per sviluppare la foglia, versate il resto dell'acqua
in ebollizione, mescolate e dopo due o tre minuti l'infusione è fatta. Se la
lasciate lì troppo, diventa scura e di sapore aspretto perché si dà tempo a
sciogliere l'acido tannico delle foglie che è un astringente; però, se durante
la prima operazione avete modo di tener la theiera sopra il vapore dell'acqua
bollente, estrarrete dal the maggior profumo, ma se paresse troppo forte si può
allungare con acqua bollente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L'uso
del the in alcune provincie d'Italia, specie ne' piccoli paesi, è raro tuttora.
Non sono molti anni che io mandai un giovane mio servitore ai bagni della
Porretta per vedere se imparava qualche cosa dell'abile maestria dei cuochi
bolognesi; e se è vero quanto egli mi riferì, capitarono là alcuni forestieri
che chiesero il the; ma di tutto essendovi fuorché di questo, fu subito ordinato
a Bologna. Il the venne, ma i forestieri si lagnarono che l'infusione non
sapeva di nulla. O indovinate il perché? Si faceva soltanto passar l'acqua
bollente attraverso le foglie che si ponevano in un colino. Il giovine, che
tante volte lo aveva fatto in casa mia, corresse l'errore e allora fu trovato
come doveva essere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Anche
il the eccita i nervi e cagiona l'insonnia; ma la sua azione, nella maggior
parte de' casi, è meno efficace di quella del caffè e direi anche meno poetica
ne' suoi effetti perché a me sembra che il the deprima e il caffè esalti. Però
la foglia chinese ha questo di vantaggio sopra la grana d'Aleppo, e cioè, che
esercitando un'azione aperitiva sulla pelle, fa sopportare meglio il freddo nel
rigido inverno; per questo, chi può fare a meno di pasteggiar col vino nella
colazione alla forchetta, troverebbe forse nel the, solo o col latte, una
bevanda delle più deliziose. Io uso un the misto: metà Souchong e metà Pekoe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">778</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> CIOCCOLATA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Non
è facil cosa il contentar chiunque e meno che mai in questa materia, tanti e sì
vari essendo i gusti delle persone. Non avrei potuto supporre che un signore
avesse notato in questo mio libro una lacuna che il tormentava. "Come si
fa - diceva egli - a spender tante parole in lode del caffè e del the e non rammentare
il cibo degli Dei, la cioccolata che è la mia passione, la mia bibita
prediletta?". Dirò a quel signore che dapprima non ne avevo parlato
perché, se avessi dovuto raccontarne la storia e le adulterazioni dei
fabbricanti nel manipolarla, troppo mi sarei dilungato e perché tutti, più o
men bene, una cioccolata a bere la sanno fare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L'albero
del cacao (Theobroma caccao) cresce naturalmente nell'America meridionale, in
particolare al Messico ove si utilizzavano i suoi frutti, come cibo e come
bevanda, da tempo immemorabile ed ove fu conosciuto dagli Spagnuoli la prima
volta che vi approdarono.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Le
due qualità più stimate sono il cacao Caracca e il Marignone che mescolate
insieme nelle debite proporzioni, dànno una cioccolata migliore. Per garantirsi
sulla qualità non c'è che sfuggire l'infimo prezzo e dare la preferenza ai
fabbricanti più accreditati. Per una tazza abbondante non occorrono meno di
grammi 60 di cioccolata, sciolta in due decilitri di acqua; ma possono bastare
grammi 50 se la preferite leggera, e portar la dose fino a grammi 80 se la
desiderate molto consistente.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Gettatela
a pezzetti nella cioccolatiera con l'acqua suddetta e quando comincia ad esser
calda rimuovetela onde non si attacchi e si sciolga bene. Appena alzato il
bollore ritiratela dal fuoco e per cinque minuti frullatela. Poi fate che alzi
di nuovo il bollore e servitela. Come alimento nervoso eccita anch'essa
l'intelligenza ed aumenta la sensibilità; ma, ricca d'albumina e di grasso
(burro di cacao), è molto nutritiva, esercita un'azione afrodisiaca e non è di
tanto facile digestione, perciò si usa aromatizzarla con cannella o vainiglia.
Chi ha lo stomaco da poterla tollerare "la cioccolata conviene - dice il
professor Mantegazza - ai vecchi, ai giovani deboli e sparuti, alle persone
prostrate da lunghe malattie e da abusi della vita". Per chi lavora assai
col cervello e non può stancare il ventricolo di buon mattino con una
succolenta colazione, il cacao offre un eccellente cibo mattutino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia;">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-30940061099800705012014-09-29T06:30:00.000+02:002014-09-29T07:11:36.505+02:00Pellegrino Artusi e la Macedonia gelata<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVE6TtO6Ea_uvRkSdB5C-C8LbNZF6wk7kfMJ95MPM9O945F_tSTqNgUe0zaa3p1rr9M2M8-j6SjnJ-Vl8TanHnsAdPNO_DMlm2ZZQjqAsy0dlrpgXTaph2VEzgXgOJEBPTysYvCvqIkAU/s1600/pellegrino+artusi+macedonia+gelata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVE6TtO6Ea_uvRkSdB5C-C8LbNZF6wk7kfMJ95MPM9O945F_tSTqNgUe0zaa3p1rr9M2M8-j6SjnJ-Vl8TanHnsAdPNO_DMlm2ZZQjqAsy0dlrpgXTaph2VEzgXgOJEBPTysYvCvqIkAU/s1600/pellegrino+artusi+macedonia+gelata.jpg" height="587" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia;"><b>Pellegrino Artusi e la Macedonia gelata.</b> E' la regina dell'estate, la stagione in cui la si può consumare ricchissima di frutti diversi, buoni e maturi. Non esiste cosa più facile da</span></span><br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia;"><a name='more'></a>preparare, non servono competenze o abilità particolari, solo un poco di fantasia e un coltellino affilato. I più pigri potranno ovviare al facile lavoro aprendo velocemente una macedonia in scatola, aggiungendo una spruzzata di limone ed una fogliolina di menta si meriteranno comunque qualche misero applauso. Ma perchè non divertirsi e giocare con questo semplice piatto come fece l'Artusi e....</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">771</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> SPUMONE DI THE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Panna
montata, come quella che preparano i lattai, grammi 250.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">The
del più buono, grammi 15.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Rossi
d'uovo, n. 3.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Colla
di pesce, fogli 3.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Versate
l'acqua bollente sul the e tenetelo così infuso, in istato quasi di
ebollizione, per 40 minuti. Poi passatelo da un pannolino, strizzando forte per
estrarne tutto il sapore, e vedrete che apparirà nero come il caffè.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Con
questo liquido, coi rossi d'uovo e con lo zucchero farete una crema come quella
del n. 753, e regolandovi nella stessa guisa, aggiungerete la colla, poi
unirete la crema alla panna montata mescolando adagio e, versato il composto in
una forma da gelati, la porrete fra il ghiaccio e il sale come il biscuít.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Potrà
bastare per otto persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">772</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> MACEDONIA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ben
venga la signora Macedonia, che io chiamerei con nome paesano Miscellanea di
frutta in gelo, la quale sarà gradita specialmente negl'infuocati mesi di
luglio e di agosto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Per
far questo dolce, se non potete servirvi di uno stampo da gelati, occorre un
vaso di bandone in forma di gamella o di tegamino, col suo coperchio che chiuda
ermeticamente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Prendete
molte varietà di frutta della stagione, matura e di buona qualità, e cioè:
ribes, fragole, lampone, ciliege, susine, albicocche, una pesca, una pera e,
cominciando dalle ciliege, tutte le dette frutta sbucciatele e tagliatele a
fettine piccole come i semi di zucca all'incirca, gettando via i torsoli e i
noccioli. Del ribes pochissimo perché ha semi troppo grossi e duri; invece
sarebbe bene unirvi un po' di popone odoroso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Preparate
le frutta in codesto modo, pesatele e, ammesso che siano in tutto grammi 500,
spargeteci sopra grammi 100 di zucchero a velo e il sugo di un limone di
giardino. Mescolatele e lasciatele per mezz'ora in riposo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ponete
un foglio di carta in fondo al detto vaso di bandone, riempitelo distendendovi
le frutta pigiate alquanto, chiudetelo e collocatelo in un bigonciolo framezzo
a ghiaccio e sale, che vi resti tutto coperto per diverse ore. Se non si sforma
naturalmente bagnatelo con acqua calda e servitelo che vedrete farà bella
mostra di sé come un pezzo duro gelato e marmorizzato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
è una dose per quattro o cinque persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">773</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI LATTE DI
MANDORLE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Descrivo
per voi, signore di gusto delicato e fine, il seguente gelato, nella
persuasione che lo aggradirete molto; ed avendo spesse volte rivolto a voi il
pensiero nel compor questi piatti, onde interpretare e sodisfare anche il gusto
vostro, così non posso distaccarmi da voi senza augurarvi che conserviate a
lungo gl'invidiabili pregi della florida salute e della bellezza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mandorle
dolci con 4 o 5 amare, grammi 150.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
decilitri 8.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Panna,
decilitri 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Odore
di acqua di fior d'arancio o di coriandoli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per dieci minuti con entro i coriandoli, come
nel Latte alla portoghese, n. 693, se per l'odore vi servite di essi. Sbucciate
le mandorle, pestatele finissime nel mortaio diluendole con qualche cucchiaiata
dello sciroppo ottenuto e mescolatele al medesimo. Poi passatele da un
pannolino rado strizzando bene onde estrarre dalle mandorle tutta la sostanza
possibile, ripetendo più volte l'operazione del mortaio, se occorre. Unite la
panna al liquido spremuto, gelatelo nella sorbettiera e quando sarà ben sodo
servitelo in bicchierini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
dose potrà bastare per nove o dieci persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">774</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> ZORAMA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Se
vi piacesse di fare un pezzo in gelo, marmorizzato di bianco e nero, eccovi la
maniera:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Primieramente
mettete in molle nell'acqua fresca tre fogli di colla di pesce e frattanto
preparate una crema con:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cioccolata
in polvere, grammi 80.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Rossi
d'uovo, n. 3.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
decilitri 3<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Diaccia
che sia uniteci le tre chiare montate e dopo grammi 150 di panna montata, come
quella che preparano i lattai, mescolando in modo che il bianco di questa
apparisca sparso qua e là. Poi sciogliete al fuoco in un gocciolo d'acqua i
detti tre fogli di colla di pesce e questo liquido così caldo spargetelo sul
composto mescolando. Indi versatelo nello stampo da gelati o in altro vaso
bagnato di rosolio e chiuso ermeticamente, tenendolo per tre o quattro ore
contornato e coperto con molto ghiaccio frammisto a sale.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Può
bastare per otto persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia;">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-80771728884475523242014-09-05T06:00:00.000+02:002014-09-05T06:00:05.001+02:00Pellegrino Artusi e il Ponce alla romana<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidqxArdmpTBdM8MP1SOsqQWtut3Gqe6ogztZCG1EgQenCy63DGtHzwirA_H4E9vXqc1qdrIP5w-hiEJfraRenbTi0WDqICjRQZwwJI_FgcQHYlgKexO5G72By6tpOZVm9ZetqZYa_xdJA/s1600/pellegrino+artusi+ponce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidqxArdmpTBdM8MP1SOsqQWtut3Gqe6ogztZCG1EgQenCy63DGtHzwirA_H4E9vXqc1qdrIP5w-hiEJfraRenbTi0WDqICjRQZwwJI_FgcQHYlgKexO5G72By6tpOZVm9ZetqZYa_xdJA/s1600/pellegrino+artusi+ponce.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: Georgia;"><b>Pellegrino Artusi e il Ponce alla romana. </b></span></span><span style="font-family: Georgia;">Quando le nottate son finite all'alba, e nello</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span><span style="font-family: Georgia;"></span></div>
<a name='more'></a>stomaco nuota di tutto. Se poi anche il pavimento ti balla sotto le zampe, e cominci a sentirti fotofobico come un gatto albino, rimettiti in sesto con un..<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">770 </span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">PONCE ALLA ROMANA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Per
sei persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
specie di gelato è di uso recente ne' grandi pranzi e si suole servire avanti
all'arrosto perché aiuta la digestione e predispone lo stomaco a ricevere senza
nausea il restante dei cibi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 450.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
decilitri 5.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Aranci,
n. 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Limoni,
n. 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Chiare
d'uovo, n. 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Rhum,
un bicchierino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Odore
di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Fate
bollire per cinque o sei minuti grammi 250 del detto zucchero in 4 decilitri
della detta acqua, con un poco di scorza di limone e di arancio dentro. Tolto
dal fuoco, strizzate in questo sciroppo il sugo degli aranci e dei limoni,
passatelo da un tovagliolo e versatelo nella sorbettiera per gelarlo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mettete
al fuoco i restanti grammi 200 di zucchero nel decilitro d'acqua rimasto,
dategli l'odore della vainiglia, e fatelo bollire fino al punto che versandone
una goccia in un piatto resti rotonda, e presa fra le dita faccia le fila; ma
prima avrete montate ben ferme le due chiare, sulle quali verserete lo zucchero
così a bollore, battendole, per formare una pasta unita che getterete, quando
sarà diaccia, fra il gelato già pronto, mescolando bene; sul punto di servirlo
aggiungete il rhum e mandatelo in tavola nei bicchierini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia;">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-21079872464354211202014-08-31T06:50:00.001+02:002014-08-31T06:50:53.354+02:00Come fare la salsa mou<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSbQ8SEIESszPsGqQ65nZoIk1Kdv69-2gkGH0hSFYHBzOUkdT_1H86tgGjL54E7Wlt88p5Dza1LXpMCoLvzIxXwglgkQk5qRsNPJi9D455UP1MLbgWYSDB8fs85NLzA-tjNbR2njxjQto/s1600/mou.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSbQ8SEIESszPsGqQ65nZoIk1Kdv69-2gkGH0hSFYHBzOUkdT_1H86tgGjL54E7Wlt88p5Dza1LXpMCoLvzIxXwglgkQk5qRsNPJi9D455UP1MLbgWYSDB8fs85NLzA-tjNbR2njxjQto/s1600/mou.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Come fare la salsa mou.</b> Chi non si ricorda delle irresistibili caramelle mou, si mangiavano a sacchettate, togliendo la carta alla successiva mentre ancora si stava masticando la prima,</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;"> e </span><span style="font-family: Georgia;">questo finchè non si vedeva il fondo al sacchetto. Poi si cresce e si cominciano a contare le calorie, invece delle caramelle, e con orrore si scopre che per </span><span style="font-family: Georgia;">bruciare le <b>calorie
di 100 grammi di caramelle</b> tipo mou occorre
praticare una delle seguenti attività fisiche per il tempo indicato: g</span><span style="font-family: Georgia;">uardare la tv per 7 ore e 51 minuti, studiare, scrivere o leggere per 4
ore e 22 minuti, pulire la casa per 3 ore e 8 minuti, far g</span><span style="font-family: Georgia;">iardinaggio per 1 ora e 57 minuti, salire le scale con borsa della spesa per 1 ora e 2 minuti, camminare lentamente per 3 ore e 8 minuti, mentre </span><span style="font-family: Georgia;">camminare velocemente per 1 ora e 25 minuti, far del c</span><span style="font-family: Georgia;">iclismo 58 minuti, c</span><span style="font-family: Georgia;">alcio 47 minuti, nuoto a stile libero 55 minuti. </span><span style="font-family: Georgia;"><b>Veramente troppo per un solo sacchetto di caramelle!</b></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come fare la </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">salsa mou<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;"><b>Ingredienti</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">180 g zucchero</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">80 g burro</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">10 cl panna</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">qb sale<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Veloce da realizzare, pochi ingredienti
che possono essere variati nelle dosi per ottenere una consistenza più o meno densa alla
salsa adatta a nappare dolci o gelati. </span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">In
una casseruola capiente, preferibilmente con i bordi alti, versate lo zucchero
e fatelo caramellare a fiamma bassa. Per velocizzare l'operazione mescolate con
un cucchiaio di legno o una spatola: il caramello dovrà risultare liscio e
senza grumi. </span><span style="font-family: Georgia;">Unite
il burro freddo direttamente in pentola, il caramello inizierà a bollire
violentemente, fate attenzione a non scottarvi. Mescolate fino a che il burro non è completamente sciolto.
Salate leggermente. </span><span style="font-family: Georgia;">Aggiungete
a filo la panna fresca continuando a mescolare. Fate cuocere per pochi minuti,
togliete dal fuoco e fate raffreddare la salsa a temperatura ambiente per 40
minuti.</span></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-24560263903188406692014-08-28T06:00:00.000+02:002014-08-28T06:00:01.300+02:00Come conservare sotto vetro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDSlHBLdShOoEZ92dQEn6WAa_HpaIBSff9B-aaJUHfZcortegfIqrt5iIVUAcPOZs6Ecd_4xb-hAbWIwnTuijnmN9sEaiBmTpRPDb3IapRpVlqYJm3lZvxuUsT4u36liJcJA0nORpysqQ/s1600/conserve+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDSlHBLdShOoEZ92dQEn6WAa_HpaIBSff9B-aaJUHfZcortegfIqrt5iIVUAcPOZs6Ecd_4xb-hAbWIwnTuijnmN9sEaiBmTpRPDb3IapRpVlqYJm3lZvxuUsT4u36liJcJA0nORpysqQ/s1600/conserve+2.jpg" height="640" width="486" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Come conservare sotto vetro.</b> Ecco la seconda fase, nella prima avete visto come preparare i vostri contenitori di vetro per fare conserve sicure, ora prenderemo in esame</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;">cosa conservare e in che diversi modi. </span><span style="font-family: Georgia;">Avere la propria frutta e
verdura preferita anche fuori stagione non è impossibile ma va conservata in maniera sana e naturale, guardiamoci un'attimo alle spalle per vedere quello che facevano le nostre nonne e cercando di migliorarlo aiutandoci con le tecniche e conoscenze attuali. </span><span style="font-family: Georgia;">Questo è importante soprattutto per evitare lo sviluppo di microrganismi patogeni, in grado
di deteriorare i nostri alimenti con una
conseguente perdita di tutte le loro proprietà nutritive. </span><span style="font-family: Georgia;">I metodi sono tanti e ci permettono di avere varianti gastronomiche dello stesso prodotto; dalla cottura, alla
sterilizzazione o l’essiccazione o mediante l’utilizzo di conservanti naturali come
sale, aceto, zucchero o salamoia.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">conservare sotto vetro<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Una volta <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2014/08/come-sterilizzare-i-barattoli-per-le.html" target="_blank">igienizzati i barattoli</a> potete procedere con la scelta della tecnica di conservazione più
adatta alle vostre esigenze:<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Al naturale</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">È la tecnica ideale per
conservare al meglio le verdure. Se sono crude, dopo averle lavate
accuratamente, tagliatele a cubetti o a rondelle, sistematele nei vasetti e poi
seguite lo stesso procedimento illustrato per la sterilizzazione dei barattoli
in modo da eliminare ogni microbo. Se invece volete conservare le verdure già
cotte, prima di procedere con la sterilizzazione vi basterà lavarle, tagliarle
e poi portarle ad ebollizione in acqua salata.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Sott'olio</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Per questo tipo di
conservazione utilizzate olio extravergine di oliva in quanto saporito e ricco
di grassi insaturi importanti per la salute. Anche in questo caso si tratta di
un metodo che permette di conservare al meglio e a lungo funghi, cipolline e
carciofi, l’importante è che quando li sistemate nel barattolo siano ben
asciutti. Non lasciate spazi vuoti e controllate sempre il livello dell’olio in
modo tale che ricopra interamente le verdure. Eventualmente se dovesse diminuire, aggiungetene.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Sott'aceto</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">L’aceto è un ottimo
conservante: sceglietelo di buona qualità, di vino bianco o di mele. È
una tecnica di conservazione perfetta per carote, cipolline e cetrioli. Anche
in questo caso, le verdure devono essere lavate, scottate in una soluzione di
aceto e sale e poi asciugate e sistemate nei barattoli.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Sotto sale</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Il sale, una volta
assorbita l’umidità, disidrata le verdure favorendone la conservazione.
Utilizzate recipienti di vetro e disponete le verdure
alternando strati di sale. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Salamoia</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">È la tecnica da sempre
utilizzata per la conservazione delle olive. Riponetele in un recipiente con
una soluzione composta da 100 grammi di sale ogni litro di acqua.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Essiccazione</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Si tratta di un metodo
utilizzato per conservare a lungo le
erbe aromatiche. Il procedimento è molto semplice: una volta essiccate al sole conservatele in scatole ermetiche.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Invasatura
a caldo</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">I
prodotti che richiedono una cottura preliminare prima di essere posti sotto
vetro (marmellate, confetture, verdure ecc…) possono essere invasati a caldo
prevenendo così ulteriormente un eventuale sviluppo batterico. Sarà quindi
possibile riporre nei vasi accuratamente sterilizzati il prodotto ancora caldo
riempiendo il contenitore fino ad 1 cm dal bordo. Pulite poi accuratamente il bordo e chiudete immediatamente con il coperchio.
Lasciate i vasi capovolti per almeno 5 minuti così da permettere alla conserva
bollente di sterilizzare per bene anche il coperchio. </span><span style="font-family: Georgia;">Fate
molte attenzione a riporre i vasi ancora caldi al riparo da correnti d’aria,
magari avvolti da canovacci per evitare sbalzi bruschi di temperatura che
potrebbero determinare la rottura del vetro. </span><span style="font-family: Georgia;">Alla
fine, quando il prodotto sarà completamente raffreddato, verificate che si sia
creato il sottovuoto, esercitando una leggera pressione con
il dito al centro del coperchio. Se resta concavo e quindi non risulta essere
elastico allora il vaso è correttamente sigillato. </span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Sterilizzazione
del prodotto finito</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">La
sterilizzazione del prodotto finito è necessaria per verdure ed ortaggi in
particolare, e non per le confetture e le marmellate invasate a
caldo. </span><span style="font-family: Georgia;">Ponete i contenitori perfettamente sigillati in immersione lasciandoli
bollire in acqua. Dal primo bollore regolate la fiamma in modo da mantenere il più costante possibile la temperatura.
Può essere utile proteggere i barattoli con canovacci per evitarne la rottura durante
l’ebollizione. </span><span style="font-family: Georgia;">I
vasi vanno così sobbolliti lentamente per 45 minuti (o nei tempi indicati nelle
singole ricette) calcolandone il tempo dal momento in cui
l’acqua inizia a bollire.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Esiste
poi un’altra tecnica di sterilizzazione, l</span><span style="font-family: Georgia;">a
tindalizzazione è un metodo di sterilizzazione frazionata, in cui il
riscaldamento a temperature di 60/80 °C per 30 minuti, viene applicato in modo
discontinuo. A un primo trattamento termico che uccide le forme vegetative,
viene fatto seguire un periodo di incubazione di 24 ore che favorisce la
germinazione delle spore. Il materiale così trattato viene riportato alla
temperatura di 60 / 80 °C per 30 minuti, al fine di uccidere le cellule
vegetative originatesi dalla germinazione delle spore. Queste operazioni vanno
ripetute 2 o 3 volte. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-1160002460206789682014-08-27T07:34:00.001+02:002014-08-27T07:34:20.458+02:0027 Agosto, San Fanurio e le cose smarrite<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE78VONZt9qqBWcUDQpZnGp22wBMmOOp6bCq8x3MEtiOxYtrC92ZafDkaFVOI7rzei0hE65SrG4yYgpTPYPCK8204a4tSTQHWMXuxl32bMkxNy6zRLbDeVZb6QsWJ4y8ykGg2EahsMdno/s1600/sanfanurio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE78VONZt9qqBWcUDQpZnGp22wBMmOOp6bCq8x3MEtiOxYtrC92ZafDkaFVOI7rzei0hE65SrG4yYgpTPYPCK8204a4tSTQHWMXuxl32bMkxNy6zRLbDeVZb6QsWJ4y8ykGg2EahsMdno/s1600/sanfanurio.jpg" height="640" width="537" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>27 Agosto, San Fanurio e le cose smarrite.</b> San Fanurio, uno dei martiri più
amati dal popolo greco, perchè vicino alle più o meno piccole esigenze della vita quotidiana, si</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;">invoca</span><span style="font-family: Georgia;"> infatti per ritrovare oggetti o
persone smarrite. </span><span style="font-family: Georgia;">L’origine di questo potere
è da ricercarsi nella radice del suo stesso nome.</span><span style="font-family: Georgia;"> </span><span style="font-family: Georgia;">Fanurio viene, infatti, dal verbo “fanein”,
che vuol dire “apparire”, “rivelare”. Da sempre, i</span><span style="font-family: Georgia;">n segno di ringraziamento, si porta in chiesa la torta a lui dedicata che veniva distribuita ai presenti dopo la liturgia. </span><span style="font-family: Georgia;">Il giorno che precede la sua
festa, le donne di tutta la <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/search?q=grecia" target="_blank">Grecia</a> fanno a gara nel preparare la <b>“Fanuropita” o pane di San Phanourios</b> che verrà esposta sugli altari per
tutto il giorno. </span><span style="font-family: Georgia;">Una volta benedetta, viene distribuita in chiesa dal pope ai fedeli che la custodiranno in casa per tutto l’anno, come talismano contro furti o smarrimenti. </span><span style="font-family: Georgia;">La “Fanuropita” viene anche consumata nei periodi di digiuno, come nel “lunedì pulito”, cioè il primo giorno del <b>“sarakostì”</b>, del periodo quaresimale ortodosso. E' un dolce tipicamente mediterraneo dove si mescolano ingredienti come l'olio di oliva e il vino, la frutta secca e il sesamo, </span><span style="font-family: Georgia;">tutti elementi legati al grande grembo della Magna mater mediterranea. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come fare la </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;">Fanuropita, il pane di San Phanourios</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Ingredienti</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">2 tazze e ½ di farina
lievitante </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 tazza di zucchero </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 tazza di uvetta sultanina </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 bicchiere di
olio d’oliva </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 bicchiere di vino </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 bicchiere di succo d’arancia </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 tazza
di noci </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 tazza di mandorle </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 tazza si semi di sesamo </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 cucchiaio di
cannella in polvere </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1 cucchiaio di chiodi di garofano in polvere<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Mescolare con cura tutti gli ingredienti liquidi con lo zucchero. Aggiungere alla mistura la
farina, le noci, le mandorle, il sesamo, la cannella, i chiodi di garofano,
l’uvetta. Versare il composto in una teglia per dolci e cospargere col sesamo e la cannella. Infornare
a 180° per un’ora circa. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Ogni isola vanta la propria speciale ricetta, quella che segue e dell'isola di Creta ed è stata estrapolata da un ricettario del 19° secolo, prevede ingredienti leggermente diversi ma un uguale procedimento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Ingredienti</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
tazza di olio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">2
tazze di zucchero<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">½
tazza di rakì (grappa cretese) <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
tazza di noci tritate<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
tazza di mele grattugiate (più o meno 2 mele)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
cucchiaio di cannella in polvere e 1 chiodo di garofano tritato<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
cucchiaio di lievito <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
tazza di uva sultanina<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Farina
quanto basta<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Sesamo<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-57914570595522720232014-08-25T06:00:00.000+02:002014-08-25T06:00:04.442+02:00Come sterilizzare i barattoli per le conserve<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAX9LOpKzwo3GSYx-yz8DtkZP6-FnlezO80HjrRka2djBNhLobv-3Pb2oaylJywL8OeqhrRuoqa7ZUk3XA2u37kqYZHCe0yZ-q-eus0iUbMpCoX0avHeG4pSSYNJBt3oERyLO-Lersyeo/s1600/come+sterilizzare+barattoli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAX9LOpKzwo3GSYx-yz8DtkZP6-FnlezO80HjrRka2djBNhLobv-3Pb2oaylJywL8OeqhrRuoqa7ZUk3XA2u37kqYZHCe0yZ-q-eus0iUbMpCoX0avHeG4pSSYNJBt3oERyLO-Lersyeo/s1600/come+sterilizzare+barattoli.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Come sterilizzare i barattoli per le conserve.</b> Ecco che comincia la stagione in cui solitamente ci prende la fregola per le conserve. I mercati sono stracolmi di frutta e verdure</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;">mature e succose, a prezzi da saldo, che ci piacerebbe poter mangiare tutto l'anno, anche nelle orribili giornate invernali. Anche quelli che a casa non sanno prepararsi il classico uovo sodo, alla fine dell'estate eccoli che raccattano barattoli e bottigliette dalle dispense, scrutano perplessi tappi con le guarnizioni indurite, e si chiedono timorosi se la cosa 's'ha proprio da fare?'. </span><span style="font-family: Georgia;">Preparare
una confettura è molto semplice ma è bene tener presente che è altrettanto
facile commettere errori che possono rivelarsi pericolosi. La sterilizzazione
dei vasi è un procedimento di fondamentale importanza per garantire la
conservazione del prodotto ed evitare così la formazione di muffe o peggio
ancora di colonie batteriche particolarmente pericolose per la salute.</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">sterilizzare i barattoli per le conserve<o:p></o:p></span></b></div>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;">I barattoli in vetro potete riutilizzarli più volte purchè siano perfettamente integri, privi di crepe o scheggiature. Bisogna invece sempre utilizzare coperchi nuovi per essere certi che la tenuta del sottovuoto che si andrà a creare in seguito sia garantita nel tempo. Nel caso di utilizzo di barattoli con cerniera, è buona cosa cambiare le guarnizioni in plastica appena iniziano a seccarsi e cambiare colore. Prima di qualsiasi operazione di sanificazione, i barattoli vanno lavati con cura, anche in lavastoviglie, questo contestualmente alla preparazione della conserva per evitare che il trascorrere del tempo ne infici la validità. </span><span style="font-family: Georgia;">La sterilizzazione effettuata a casa non è così banale da compiere, a meno di avere a disposizione uno sterilizzatore. Ciò che è veramente importante è l’abbattimento dei microorganismi patogeni e delle forme microbiche, spore comprese. Quello che possiamo compiere in una cucina domestica è una forma di sanificazione dei barattoli: le spore del patogeno più pericoloso, il Clostridium botulinum (botulino), si abbattono se esposte in un ambiente a vapore saturo alla temperatura di 121 °C per 5 minuti. Queste condizioni non sono facilmente replicabili in casa, a meno di possedere un’autoclave.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Bollitura:</b>
prendete un tegame alto almeno 10 cm più alto del più grande dei barattoli che
prevediamo di dover sanificare; bisogna disporre sul fondo un telo da cucina
pulito e ripiegato a misura. Poggiate i barattoli sul fondo con l’apertura
rivolta verso l’alto; frapponete tra i barattoli un altro telo da cucina
piegato in modo da evitare che si tocchino; coprite con acqua fredda fino a
superare di almeno 5 cm l’estremità dei barattoli. Ponete su fuoco a fiamma
vivace fino a ebollizione, abbassate la fiamma e lasciate bollire per 30
minuti. Trascorsi i primi 20 minuti di bollitura, immergete i coperchi;
lasciate freddare in acqua, quindi mettete i barattoli ad asciugare su un telo
pulito con l’apertura verso il basso: gli ultimi 5 minuti prima dell’utilizzo
girate per favorire l’evaporazione residua. La presenza dei teli da cucina è
determinante, in quanto in bollitura i barattoli tendono a muoversi e, nel caso
in cui urtassero tra loro, potrebbero creparsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;"><b>Forno:</b>
disponete i barattoli, con l’apertura rivolta verso l’alto, su una placca e
metteteli nel forno freddo. Impostate la temperatura a 170 °C con ventilazione
forzata, per essere certi che la temperatura interna raggiunga almeno i 160 °C
in ogni angolo. Una volta raggiunta la temperatura desiderata, senza variare
alcun parametro, lasciate i barattoli per 15 minuti all’interno del forno
acceso. Spegnete il forno trascorso il tempo necessario e mettete su un’altra
placca i coperchi; lasciate freddare a sportello chiuso. Il vapore secco
generato dal forno è meno efficace di quello umido, ma questo metodo è
apprezzabile per la semplicità di esecuzione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Microonde:
</b>dopo aver lavato i barattoli, riempiteli per 1/3 dell’altezza con acqua fredda
e disponeteli sul piatto del forno a microonde. Avviate alla massima potenza
per 90 o 120 secondi, in funzione della capacità dei barattoli stessi, fino a
raggiungere l’ebollizione dell’acqua; gettate l’acqua e lasciate raffreddare i
barattoli su un telo pulito. Questa tecnica è utilizzabile solo per i barattoli
in vetro e non per le capsule metalliche, quindi è consigliabile solo per i
contenitori destinati alle confetture da invasare bollenti: in questo caso il
contatto diretto con la fonte di calore elevato, dopo aver rivoltato i
barattoli, permette la sanificazione diretta del coperchio.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Pentola
a pressione:</b> disponete i barattoli nella pentola a pressione seguendo le stesse
accortezze suggerite per la bollitura. Coprite di acqua fino a 2 cm sopra il
bordo dei barattoli, chiudete con l’apposito coperchio e posizionate sul fuoco
a fiamma moderata. Mantenete la valvola di sfogo aperta per favorire la
fuoriuscita dell’aria fino a quando non inizierà a uscire il primissimo vapore,
quindi chiudete la valvola. Quando si inizierà a sentire il fischio
dell’ebollizione a pressione, aprite nuovamente la valvola, abbassate il fuoco
e proseguite la cottura a fiamma minima per 10 minuti. Trascorso questo tempo
lasciate raffreddare a temperatura ambiente con il coperchio chiuso per ovvie
ragioni di sicurezza, quindi aprite e continuate il raffreddamento dei
barattoli su un telo da cucina pulito con l’apertura rivolta verso il basso.
Questo sistema di sterilizzazione garantisce ottimi risultati ed è
particolarmente indicato per i barattoli con il coperchio in vetro, perché in
questo modo è possibile procedere in un solo gesto alla sterilizzazione di
entrambi.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-21395226370178075472014-08-23T08:24:00.001+02:002014-08-23T08:24:41.356+02:00Pellegrino Artusi e i gelati, parte due<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVjmWHfA0QwFIuwdL6dzoCbK-FFBF1SnnTTWJ8JFoUK4q9PAKzBQiGdEQGd8CNPEgHoBVVUBpeSSdGqVOhd6H1Jsd9hJnzDMAhzLSH9LGhh-9xi6Jxf2VJHmLE-ydLTmn83kG-YAU_EZ8/s1600/pellegrino+gelati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVjmWHfA0QwFIuwdL6dzoCbK-FFBF1SnnTTWJ8JFoUK4q9PAKzBQiGdEQGd8CNPEgHoBVVUBpeSSdGqVOhd6H1Jsd9hJnzDMAhzLSH9LGhh-9xi6Jxf2VJHmLE-ydLTmn83kG-YAU_EZ8/s1600/pellegrino+gelati.jpg" height="432" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia;"><b>Pellegrino Artusi e i gelati, parte due. </b></span><span style="font-family: Georgia;">Cosa rende grande un gelato? Ce lo può spiegare </span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span><span style="font-family: Georgia;"></span>
<a name='more'></a>con poche parole e risultati eccellenti il grande maestro gelatiere italiano, <a href="http://www.enocioccogelateriabrunelli.it/" target="_blank">Paolo Brunelli</a>. Pochi ingredienti, il più possibile stagionali, l'altissima qualità degli stessi, e l'ingrediente segreto che rende buoni tutti i gelati, il latte? No, l'aria.....<span style="font-family: Georgia;">e questo grazie alla scoperta della Lady di Ferro che, nella sua parentesi morbida , da chimica,</span><span style="font-family: Georgia;"> studiò un modo per rendere il gelato più morbido. Così la giovane Margaret
condusse test durante i quali veniva introdotta aria nell'alimento in modo da
renderlo più cremoso e allo stesso tempo renderne la produzione più economica, il risultato fu <b>Mr Whippy</b> ice cream, gelato diventato popolarissimo in tutta la Gran
Bretagna.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">761</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI CIOCCOLATA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
un litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cioccolata
fine, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Grattate
la cioccolata e mettetela al fuoco collo zucchero e con quattro decilitri del
detto latte in una casseruola ove stia ristretta. Fatela bollire per qualche
minuto, frullandola sempre onde si affini. Ritiratela dal fuoco, aggiungete il
resto del latte e versate il composto nella sorbettiera quando sarà ghiaccio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Anche
questa dose potrà bastare per dieci persone. Se volete questo gelato più
sostanzioso portate la dose dello zucchero a 120 grammi ed uniteci due rossi
d'uovo quando ritirate la cioccolata dal fuoco e non è più a bollore.
Mescolate, e rimettetela sul fornello per qualche minuto e poi, come si è
detto, aggiungete il resto del<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">latte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">762</span></b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> <b> GELATO
DI CILIEGE VISCIOLE <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ciliege
visciole, chilogrammi 1.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 250.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
decilitri 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Odore
di cannella.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Levate
i noccioli a grammi 150 delle dette ciliege senza guastarle troppo e mettetele
al fuoco con grammi 50 del detto zucchero e con un pezzetto di cannella intera,
che poi getterete via. Quando saranno sciroppate, cioè quando avranno perduto
il crudo e le vedrete aggrinzite, mettetele da parte. Guastate colle mani i
restanti grammi 850 di ciliege, pestate nel mortaio un pugnello de' loro
noccioli e rimetteteli tramezzo. Passate poche per volta da un canovaccio,
strizzando forte, queste ciliege disfatte, per estrarne il sugo, e gli scarti
che restano metteteli al fuoco per dissugarli coi suddetti due decilitri
d'acqua, fateli bollire 4 o 5 minuti, poi passateli dallo stesso canovaccio ed
il liquido estratto unitelo al precedente. Mettete tutto questo sugo al fuoco
con due prese di cannella in polvere e quando sarà per alzare il bollore
versate i restanti 200 grammi di zucchero, mescolate, fatelo bollire per due
minuti e passatelo dallo staccio, Mettete il sugo passato nella sorbettiera e
quando sarà ben gelato mescolategli tramezzo le ciliege sciroppate in modo che
vengano sparse egualmente, servite il gelato in bicchierini e vedrete che per
la sua bontà sarà da tutti gradito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
dose basterà per otto persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">763</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI ARANCI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Aranci
grossi, n. 4.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Limoni
di giardino, n. l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
decilitri 6.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Strizzate
gli aranci e il limone e passatene il sugo. Fate bollire lo zucchero nell'acqua
per 10 minuti, versatelo nel sugo, passate il composto dallo staccio un'altra
volta e ponetelo nella sorbettiera. Servitelo in bicchierini a calice colla
colmatura, o tutto in un pezzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Questa
dose basterà per otto persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">764</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">GELATO DI RIBES <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ve
lo do, nel suo genere, per un gelato senza eccezione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ribes,
grammi 500.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ciliege
more, grammi 150.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Un
grosso limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Disfate
colle mani il ribes e le ciliege, aggiungete il sugo del limone e passate il
tutto dallo staccio spremendo bene. Fate bollire lo zucchero nell'acqua per 10
minuti a casseruola scoperta per ottenere lo sciroppo, e quando sarà diaccio
mescolatelo nel composto descritto e versatelo nella sorbettiera. Potrà bastare
per sette od otto persone, servendolo in bicchierini. Le ciliege, oltre al
sapore loro speciale, servono a dare al gelato più bel colore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">765 </span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">GELATO DI TUTTI I
FRUTTI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Di
tutti i frutti per modo di dire, ma bastano tre o quattro qualità, come vedete
nella seguente ricetta, sufficiente per quattro persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Albicocche
ben mature, pesate col nocciolo, grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Lampone,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Ribes,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cedro
candito, grammi 20.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per dieci minuti, uniteci dopo la polpa delle
dette frutta passata dallo staccio, poi il cedro candito tagliato a pezzettini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Invece
delle albicocche possono servire le pesche burrone, e al ribes si possono
sostituire le fragole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">766</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">GELATO DI BANANE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Il
banano, musa paradisiaca di Linneo, nel suo paese nativo è volgarmente chiamato
Fico di Adamo, o Albero del paradiso terrestre perché il volgo crede che quello
fosse il famoso frutto proibito e che le sue ampie foglie abbiano servito a coprire
la nudità di Adamo ed Eva dopo il peccato della disubbidienza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Nasce
nelle due Indie ed il suo frutto è in forma di un grosso baccello simile, in
apparenza, ad un cetriolo di buccia verde, ma liscia, triangolare e falcata. La
sua polpa interna è di sapore delicato, ma quando non è giunta ancora a
perfetta maturità ha un'azione alquanto astringente; per farne gelati scegliete
frutti di buccia giallognola, che allora sono maturi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Eccovi
le dosi di un gelato che ha servito per sei persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Banane,
n. 4, che sono riuscite, nette dal guscio, grammi 240.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero
bianco, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Un
limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Passate
la polpa delle banane dallo staccio, aggiungete a questa il sugo del limone,
fate bollire lo zucchero nell'acqua per cinque minuti a casseruola scoperta,
mescolate ogni cosa insieme e versate il composto nella sorbettiera, non
facendo economia di ghiaccio e sale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">767</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI PISTACCHI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
decilitri 8.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 150.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Pistacchi,
grammi 50.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Rossi
d'uovo, n. 6.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">I
pistacchi sbucciateli coll'acqua calda e pestateli finissimi con una
cucchiaiata del detto zucchero, poi metteteli in una casseruola coi rossi
d'uovo e lo zucchero, rimestando il tutto ben bene. Aggiungete il latte e
ponete il composto al fuoco girando il mestolo, e quando sarà condensato come
la crema versatelo diaccio nella sorbettiera. Questa dose potrà bastare per
otto persone. Certuni usano di abbrustolire i pistacchi; io non lo approvo
perché perdono il loro gusto particolare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mi
dicono che, per rinforzare a questo gelato il color verde dei pistacchi, si usa
di unirvi un poco di bietola lessata e passata dallo staccio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">768</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">GELATO DI TORRONE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
un litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 250.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucca
rossa candita, grammi 40.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Cedro
candito, grammi 30-<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mandorle,
grammi 30.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Pistacchi,
grammi 20.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Rossi
d'uovo, n. 4.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Odore
di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Fate
una crema col latte, lo zucchero e i rossi d'uovo, dandole l'odore della
vainiglia, e versatela nella sorbettiera. Quando sarà gelata mescolateci dentro
gl'ingredienti suddetti. I pistacchi e le mandorle sbucciateli nell'acqua
calda; quelli divideteli in tre parti e queste tritatele alla grossezza di una
veccia e tostatele. Il candito tagliatelo a laminette e la zucca a dadi
grossetti, che essendo rossi faranno più bella mostra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Se
il latte è buono, facendolo bollire per mezz'ora collo zucchero dentro, si può
far senza dei rossi d'uovo, ma il composto verrà allora di meno sapore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Le
mandorle in questo e in simili casi vengono meglio tostate nella seguente
maniera. Spellate e tritate che siano mettetele al fuoco con una cucchiaiata
del detto zucchero e un gocciolo d'acqua, rimestatele continuamente e quando
avranno preso colore fermatele con un altro gocciolo di acqua; versatele quindi
in un colino sopra lo zucchero rimasto e servitevene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">769</span></b><span style="font-family: Georgia;"> </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">GELATO DI MARRONI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">È
un gelato ordinario; ma piace, come per lo più piace a tutti il sapore della
castagna, e perciò lo descrivo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Marroni,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Zucchero,
grammi 150.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Latte,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Odore
di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Mettete
a bollire i marroni nell'acqua come per farne delle ballotte. Ben cotti,
nettateli dalle due buccie e passate la polpa dallo staccio. Questa mettetela
al fuoco col latte e lo zucchero e fatela bollire adagio e a casseruola
scoperta per un quarto d'ora. Date al composto l'odore collo zucchero
vanigliato e versatelo nella sorbettiera. Mandatelo in tavola tutto in un pezzo
e se dovesse servire per nove o dieci persone raddoppiate la dose.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Georgia;">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-66552757573424485462014-08-21T07:22:00.001+02:002014-08-21T07:22:30.515+02:00Maglia & Cucina mediterranea<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcS5W-4NDfm8VKtv7_ahv1y7eyBk7hkMr1GYYPTJNQv6K1XY7fEcS40mVQQUC7Zq1Ot_eNSi_-4Orv1NwhCtI7gSuENdyJh53eNMKONsub5CkmO4PCMkAaAvVpz1WVmA-Vouqm6yCwFsI/s1600/topdown.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcS5W-4NDfm8VKtv7_ahv1y7eyBk7hkMr1GYYPTJNQv6K1XY7fEcS40mVQQUC7Zq1Ot_eNSi_-4Orv1NwhCtI7gSuENdyJh53eNMKONsub5CkmO4PCMkAaAvVpz1WVmA-Vouqm6yCwFsI/s1600/topdown.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Maglia & Cucina mediterranea.</b> Far
la maglia fa bene alla salute, lo sapevano le nostre nonne ed ora lo hanno capito anche le nuove generazioni. </span><span style="font-family: Georgia;"><b>Combatte depressione e</b></span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><b><br /></b></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;"><b>dolore fisico</b>. Lavorare a maglia è una perfetta terapia contro la depressione, concentrarsi sui movimenti ripetuti del lavorare ai ferri, vedere prender forma alla propria creazione, è uno stimolo a perseguire un obiettivo, e una distrazione dalle problematiche che ci affliggono</span><span style="font-family: Georgia;">.</span><span style="font-family: Georgia;"> <b>Riduce lo stress e gli stati ansiosi.</b> Induce uno stato di relax totale, allentando la tensione muscolare, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, paragonabile ai benefici della meditazione. </span><b style="font-family: Georgia;">Aiuta la concentrazione, </b><span style="font-family: Georgia;">grazie all’alto livello di attenzione che richiede, è il metodo ideale per incanalare le proprie energie verso un obiettivo finale. </span><span style="font-family: Georgia;">Far la maglia</span><b style="font-family: Georgia;"> è un'attività sociale, </b><span style="font-family: Georgia;">che si crea attorno una comunità fatta di incontri, consigli, lunghi pomeriggi a sferruzzare insieme.</span><span style="font-family: Georgia;"> </span><span style="font-family: Georgia;">In un gruppo di lavoro è più facile fare nuove conoscenze e ad interagire creando legami di collaborazione. E poi perchè no, anche il fatto di lavorare senza alzare lo sguardo, ti consente di fare confidenze con maggiore facilità, proprio come sul lettino dello psicanalista. Per ultimo ci mettiamo anche la <b>felicità, </b></span><span style="font-family: Georgia;">lavorare con i ferri alimenta l’autostima, la soddisfazione personale, aiuta a
rivalutare le proprie condizioni di vita e a vedere il mondo con occhi nuovi. Questi sono stati gli effetti del Workshop di maglia, oltre l'apprendimento del topdown, naturalmente, organizzato da <a href="http://lamagliadimarica.com/" target="_blank">La Maglia di Marica</a>, lo scorso giugno, nella magnifica <a href="https://www.airbnb.it/rooms/3039907" target="_blank">isola di Rodi</a>, nel Dodecanneso: relax, vita di mare, lo sferruzzare in compagnia all'ombra degli alberi di limone.</span><br />
<span style="font-family: Georgia;">Per la perfezione totale ci aggiungiamo una buona dose di cucina mediterranea.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtT7SxecCII1bClIjyw0KuXtrG7tM3TFd5qfBAcRRo7zhLuqy_91P6r2rR5tFhol-n3IKZhBxOsHGeGSZ-tkMuig-MzRFScDqg_OhoHH0-wIbxdKLHbFZFRPbDj_FVVq4CEHBhiJjgbAI/s1600/maglia+rodi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtT7SxecCII1bClIjyw0KuXtrG7tM3TFd5qfBAcRRo7zhLuqy_91P6r2rR5tFhol-n3IKZhBxOsHGeGSZ-tkMuig-MzRFScDqg_OhoHH0-wIbxdKLHbFZFRPbDj_FVVq4CEHBhiJjgbAI/s1600/maglia+rodi.jpg" height="640" width="596" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica ha la
ricetta della </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">pasta con le sarde<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Ingredienti
per 4 persone</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">320
gr. di bucatini<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
kg di sarde<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
kg di finocchietto selvatico<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">30
gr. di pinoli<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">30
gr. di uvetta nera di zibibbo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">10
alici sott’olio</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">qb vino
bianco per sfumare<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">2
bustine di zafferano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">qb olio
extra vergine d’oliva<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">200
gr. di briciole di pane<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">2
cucchiai di olio evo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">1
cucchiaino di zucchero<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Procedimento</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">pulite
il finocchietto selvatico, “sfilandolo con le mani”, e lavatelo con cura. Nel frattempo portate ad ebollizione una pentola di acqua dove sbollentare il
finocchietto. Tritatelo finemente e conservatelo, tenete l’acqua di cottura per cuocere la
pasta. Soffriggete la cipolla insieme alle alici sgocciolate, aggiungete le sarde e con
un cucchiaio di legno spezzettatele. </span><span style="font-family: Georgia;">Sfumare
con poco vino bianco ed un po’ di acqua di cottura del finocchietto. A seguire lo zafferano,
l’uva passa, i pinoli precedentemente tostati in padella, ed infine il
finocchietto tritato. Fate cuocere per circa 10 minuti, il tempo che tutti gli
ingredienti si amalgamino. </span><span style="font-family: Georgia;">Nel
frattempo abbrustolite le briciole di pane con due cucchiai di olio ed un cucchiaino
di zucchero mescolando continuamente con una paletta di legno. Cuocete i bucatini al dente nell’acqua
di cottura del finocchietto, versateli nel condimento e mescolate bene. Servite
con una spolverata di pangrattato abbrustolito.</span></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-90304914952819081682014-08-20T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:25:08.784+02:00Pellegrino Artusi, lunga vita al gelato<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCQ41LJlHP553HH-Sy8iP07ObNrN2j2eLoZcX2UNflGPMnU1ggawlqv-LIf1v2ct1OLD3_JY16NcFDeYRp4eHK_vZreRw60J33Hqqnn8-TFWV9Np1O24oUPdv6VwfRMryHmwCo4ahPVwc/s1600/pellegrino+artusi+gelato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="459" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCQ41LJlHP553HH-Sy8iP07ObNrN2j2eLoZcX2UNflGPMnU1ggawlqv-LIf1v2ct1OLD3_JY16NcFDeYRp4eHK_vZreRw60J33Hqqnn8-TFWV9Np1O24oUPdv6VwfRMryHmwCo4ahPVwc/s1600/pellegrino+artusi+gelato.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
<div class="MsoNormal">
<b style="font-family: Georgia;">Pellegrino Artusi, lunga vita al gelato.</b><span style="font-family: "georgia";"> E' il Settecento il secolo del gelato, in tutte le corti e capitali d’Europa, nei caffè più prestigiosi di Venezia, Torino, Napoli e Palermo, ma</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span><span style="font-family: "georgia";"></span>
<br />
<a name='more'></a>anche di Parigi e Londra, tutti impazziscono per il gelato. <span style="font-family: "georgia";">A Parigi oltre al Café Procope comincia a spopolare il Café Napolitain aperto da Alessandro Tortoni, proprio sul finire del secolo, e proprio a lui si dovrebbe l'idea di servire il <b>gelato fra due biscotti</b>. Il consumo di gelato comincia a non essere più stagionale, ma si può gustare tutto l'anno negli oltre duecento locali che lo servono a Parigi e</span><span style="font-family: "georgia";"> a teatro durante le rappresentazioni di melodrammi era prevista “<b>l’aria del sorbetto</b>” cantata da alcuni personaggi minori, pensata proprio per permettere agli spettatori di distrarsi senza perdere brani importanti gustando gelati e sorbetti. Stendhal ne scrive: “Ce ne sono di tre specie: zelati, biscuit o pezzi duri... Ancora indeciso a quale delle tre qualità dare la palma, ogni sera ripeto l’esperimento”. </span><span style="font-family: "georgia";">Anche a Londra si cominciano a vendere gelati. Il primo pare sia stato un certo Thomas Street, confettiere della casa reale, che nel 1756 espose sulla vetrina del suo negozio in Old Bond Street il cartello" Ices creams here". Le Tavole Reali si adeguano, </span><span style="font-family: "georgia";">a partire dal Settecento si incontrano così veri e propri capolavori di porcellana pensati per servire il gelato, i pasticceri di corte fanno a gara cercando di superarsi creando vere e proprie opere d'arte. Ma cosa c'è di meglio che mangiarsi allegramente un semplice cono, acquistato per strada?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">753 PEZZO IN GELO (BISCUIT) <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
una crema con:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
grammi 140.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero,
grammi 50.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rossi
d'uovo, n. 4.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Odore
di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mettetela
al fuoco, rimestandola continuamente, e quando comincerà ad attaccarsi al
mestolo, levatela e montatela colla frusta; se mettesse troppo tempo a montare,
tenete la catinella sul ghiaccio, poi versateci a poco per volta due fogli di
colla di pesce sciolti al fuoco in un gocciolo d'acqua. Montata che sia, unite
alla medesima, adagino, grammi 150 di panna montata e ponete il composto in uno
stampo fatto apposta pei pezzi in gelo od anche in una casseruola o vaso di
rame tutto coperto, lasciandolo gelare per tre ore almeno, framezzo a un grosso
strato di ghiaccio e sale. Questa dose potrà bastare per sette od otto persone
e sarà un dolce molto gradito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">754 </span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">GELATO DI LIMONE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Limoni,
n. 3.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Potendo,
è meglio servirsi di limoni di giardino che hanno gusto più grato e maggiore
fragranza di quelli forestieri, i quali sanno spesso di ribollito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua, con qualche pezzetto di scorza di limone, per
10 minuti a casseruola scoperta. Quando questo sciroppo sarà diaccio,
spremetegli dentro i limoni, uno alla volta, assaggiando il composto per
regolarvi coll'agro; passatelo e versatelo nella sorbettiera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Questa
dose potrà bastare per sei persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">755 </span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">GELATO DI FRAGOLE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fragole
ben mature, grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, grammi 300<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
grosso limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
arancio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per 10 minuti a casseruola scoperta. Passate
dallo staccio le fragole e il sugo dell'arancio e del limone, aggiungete lo
sciroppo dopo aver passato anche questo, mescolate ogni cosa e versate il
composto nella sorbettiera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Questa
dose potrà bastare per otto persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">756</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI LAMPONE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Il
lampone essendo un frutto che, ad eccezione del suo aroma tutto speciale, è
quasi identico alla fragola, per gelarlo regolatevi nella stessa guisa ed
escludete l'arancio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">757 </span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">GELATO DI PESCHE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Pesche
burrone ben mature, del peso, compreso il nocciolo, di grammi 400.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero,
grammi 250.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Tre
anime tolte dai noccioli delle medesime.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Queste
pestatele fra lo zucchero e mettetele a bollire nell'acqua per 10 minuti.
Passate la polpa delle pesche, strizzateci il limone e, mescolato ogni cosa,
tornate a passare il tutto da uno staccio ben fitto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Potrà
bastare per sei persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">758 </span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">GELATO DI ALBICOCCHE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Albicocche
saporose e ben mature, pesate col nocciolo, grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua per 10 minuti, uniteci, quando è diaccio, la
polpa delle albicocche passata dallo staccio e il sugo del limone, Tornate a
passare il composto avanti di metterlo nella sorbettiera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Questa
è una dose abbondante per quattro persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">759</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> GELATO DI CREMA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Servitevi
della ricetta n. 685, e cioè fate una crema con<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Latte,
un litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rossi
d'uovo, n. 8.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Odore
di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sentirete
un gelato squisito, mantecato e ben sodo, se saprete manipolarlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Questa
dose potrà bastare per dieci persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Invece
dell'odore di vainiglia potete dare alla crema quello de' coriandoli o del
caffè bruciato o della mandorla tostata. Pei coriandoli, vedi Latte alla
portoghese, n. 693; pel caffè fatene bollire a parte nel latte diversi chicchi
contusi, per la mandorla tostata fate un poco di Croccante come quello del n.
617, alquanto più cotto, con grammi 100 di mandorle e grammi 80 di zucchero;
pestatelo fine, fatelo bollire a parte in un poco di latte, passatelo ed
unitelo alla crema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">760 GELATO DI AMARETTI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Latte,
un litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero,
grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Amaretti,
grammi 100.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rossi
d'uovo, n. 6.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Odore
di zucchero vanigliato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Pestate
finissimi nel mortaio gli amaretti e dopo poneteli in una casseruola unendoci
lo zucchero, i rossi e l'odore; mescolate e versateci il latte a poco per
volta. Mettete la casseruola al fuoco per condensare il composto come fareste
per la crema, indi versatelo nella sorbettiera per gelarlo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sentirete
un gelato squisito che può bastare, a buona misura, per otto persone. La metà
dose può servire per quattro ed anche per cinque persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-59086597402629397582014-08-19T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:23:31.795+02:00Pellegrino Artusi, il Ponce<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhaNNUjq3BSvu2G3yRlkPWcGgauHK_RhMqqcSNtjVJF-J73cISX8hjhvQrr3fV_8rpkEYtJgLchbEwfE4-x8c8DYMlqc-WKZZzyyRI9HE7alTvRRw9RLjIuYLc7MICqBNzX_Uj6agJ-Y4/s1600/Pellegrino+artusi+ponce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhaNNUjq3BSvu2G3yRlkPWcGgauHK_RhMqqcSNtjVJF-J73cISX8hjhvQrr3fV_8rpkEYtJgLchbEwfE4-x8c8DYMlqc-WKZZzyyRI9HE7alTvRRw9RLjIuYLc7MICqBNzX_Uj6agJ-Y4/s1600/Pellegrino+artusi+ponce.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi, il Ponce.</b> </span></span><span style="font-family: "georgia";">Molti se lo facevano dopo, io invece prima di ogni partita, come lo vedevo fare anche al mi babbo. Perchè il ponce, mi hanno detto che arriva da una</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span><span style="font-family: "georgia";"></span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
parola inglese, che non ricordo, che vuole dire pugno, ed il ponce, quello vero di Livorno, è proprio come prendere un cazzotto nello stomaco. E poi è quello che ci vuole per giocare rilassati e concentrati,<span style="font-family: "georgia";"> il caffe' ti stimola la vista e ti fa stare all'erta, il rumme, che deve essere solo il 'fantasia', assieme allo zucchero ti dà lo sprint e la forza , il limone non lo so che ci sta a fare, ma sicuramente c'azzecca e la </span><span style="font-family: "georgia";"> cannella poi mi è sempre piaciuta. Se devo essere sincero mi piace anche il rumoraccio che fa il bicchierino spesso, quando lo sbatti forte sul banco di zinco, per averne un'altro. La sapeva lunga quel birbaccione del Giosuè (Carducci) </span><span style="font-family: "georgia";">che al suo amico il Nando scrisse: "assai di bianco, o Nando, assai di nero ponce bevemmo e
con saper profondo, non lasciammo giammai tazza o bicchiero senza vedere il
fondo."</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">752 PONCE
DI ARANCIO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rhum,
litri 1 1/2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito,
litri 1.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
litri 1.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, chilogrammi l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sugo
di tre aranci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
buccia grattata di un limone di giardino tenuta in infusione per tre giorni in
un decilitro del detto spirito. Mettete al fuoco l'acqua con lo zucchero e
fatelo bollire per cinque o sei minuti. Quando sarà diaccio uniteci il rhum, il
sugo degli aranci e lo spirito, compreso quello dell'infusione passato per
pannolino.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Filtratelo
come gli altri liquori e imbottigliatelo. Si usa servirlo acceso in
bicchierini.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-61810714064320357072014-08-18T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:17:25.797+02:00Pellegrino Artusi e due gelatine<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFkOi7qnJx5e1xOAKIjGuFwRb7CNmbIF5uUpoWUqcclvlmimE0k0pVhTaTsvM7rkjNwSIJ3t6NXh2fMOHz1_Bn1UPLZogt8XrekcIPTfEWtsz3YpGjC_61pD2ncCfkVqHLKI3uvQYrya4/s1600/Senza+titolo-1+copia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFkOi7qnJx5e1xOAKIjGuFwRb7CNmbIF5uUpoWUqcclvlmimE0k0pVhTaTsvM7rkjNwSIJ3t6NXh2fMOHz1_Bn1UPLZogt8XrekcIPTfEWtsz3YpGjC_61pD2ncCfkVqHLKI3uvQYrya4/s1600/Senza+titolo-1+copia.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e due gelatine.</b> Le dieci regole d'oro per una gelatina perfetta.</span></span><br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"></span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">1. <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2013/01/surrealista-yes.html" target="_blank">La gelatina è più bella quando è trasparente</a>. </span><span style="font-family: "georgia";">Quindi se avete fretta usate un succo di frutta già limpido, di quelli industriali, ma se il tempo non vi manca....andate di</span><span style="font-family: "georgia";"> frutta fresca, non centrifugata perchè resterà opaca. Meglio spremere gli
agrumi e filtrarne il succo, e con gli altri frutti fare un coulis, cuocendoli per 15' o 20' a bagnomaria con un po’ di zucchero e qualche goccia di limone; la
ciotola non deve toccare l’acqua bollente e deve essere coperta da un piatto o della pellicola. Colate la composta ottenuta attraverso un colino foderato da garze da farmacia, aiutandovi con un cucchiaio, ma senza troppa
insistenza o il liquido si opacizzerà. Armatevi di pazienza perchè una colatura può richiedere anche qualche ora. </span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">2. Certi frutti come l'ananas, la papaya e il kiwi
contengono un enzima che inibisce la gellificazione. Quindi per aggirare
l’ostacolo seguite il procedimento di cottura, come descritto sopra e poi filtrare.<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">3. La componente acida o quella alcolica non
devono superare il 50% del liquido totale. Potrete allungare il succo puro con acqua e dolcificarlo con
sciroppo di zucchero. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">4. Per avere una gellificazione perfetta bisogna prestare grande attenzione alle proporzioni degli ingredienti: misurate sempre il liquido totale, <b>succo/coulis di
frutta + acqua qb + sciroppo di zucchero qb</b>; oppure champagne/spumante/prosecco/Bellini/Pimm’s Cup/Gin Tonic…, e calcolate un
foglio di gelatina per ogni 100 ml. I fogli in commercio variano tra gli 1,8gr e i 2gr, differenza trascurabile, a meno che non
prepariate grandi quantitativi. Ricordate inoltre che usando stampi individuali potete
leggermente ridurre la percentuale di gelatina: sui piccoli volumi “tira” di più.
Preparate lo sciroppo di zucchero portando ad ebollizione una parte d’acqua e
aggiungendo, via dal fornello, altrettanto zucchero semolato, ad esempio 100ml
di acqua per 100gr zucchero. <o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">5. Una volta mixata e misurata la parte
liquida, tagliate a quadratini i fogli di gelatina, metteteli in una ciotola e
copriteli con parte del liquido. Lasciate ammorbidire per una diecina di minuti, unite al restante poi
scaldate a bagnomaria mescolando finché la gelatina non si è dissolta. Versate il tutto nello stampo filtrando attraverso un
colino a maglia fine per catturare eventuali grumi. Non arrivate al bordo lasciate almeno un
centimetro vi aiuterà a tenere lo stampo tra le dita durante
lo scodellamento. Se usate stampini individuali appoggiateli su un vassoio prima di
versare la gelatina: sarà più facile spostarli in frigo.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">6. Lasciate rapprendere in frigorifero dalle due alle cinque ore a seconda delle dimensioni. Ricordatevi che
la gelatina si scioglie a temperatura ambiente quindi va tolta dal
frigo e servita immediatamente.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">7. Per sformare la gelatina senza problemi passate la punta
di un coltello caldo intorno al suo bordo, poi immergete lo stampo in acqua
calda, basta un attimo se si tratta di uno stampo metallico mentre ci vorranno dai 5 ai 30
secondi per stampi di ceramica o vetro, con questi è consigliabile anche ungere
leggermente la superficie interna dello stampo e separare la gelatina dal bordo
infilando un dito tra i due, in modo da creare una bolla d’aria. </span><span style="font-family: "georgia";">Dopo l’immersione scuotete
con delicatezza in senso orario e antiorario lo stampo, appoggiatevi sopra un
piatto freddo e rovesciate.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">8. Inumidite la superficie della gelatina e il
fondo del piatto che la ospiterà: sarà più facile spostarla per centrarla. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">9. Potrete realizzare gelatine marmorizzate
o a strisce di colori diversi usando dei mix di contrasto, per esempio un biancomangiare a
base di latte. Per la gelatina a strisce procedete
versando in uno stampo ben freddo uno strato di biancomangiare e, quando si
sarà rappreso in frigo, versate delicatamente sopra quello di contrasto, lasciate rapprendere anche questo, e procedete così alternando gli strati. </span><span style="font-family: "georgia";">Per la gelatina
marmorizzata preparate almeno altri due gusti dai colori contrastanti e
tagliateli a cubetti; preparate il composto del biancomangiare e lasciatelo
raffreddare in frigo per 15’ mescolando di tanto in tanto; aggiungete i cubetti
mescolando delicatamente e lasciate rapprendere in frigo.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia"; font-size: 12.0pt;">10. Per ottenere un
effetto scenografico ancor più scenografico, potrete inserire nelle gelatine frutti o altro, in sospensione. Versate una parte del liquido nello stampo e
lasciatelo rapprendere in frigo. Inserite poi gli elementi decorativi e
ricoprite appena con un altro strato di liquido. Quando anche questo sarà
indurito versate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">738</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> GELATINA DI COTOGNE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Prendete
cotogne di buccia gialla, che sono più mature delle verdi, tagliatele a fette
grosse mezzo dito, escludendo il torsolo. Ponetele al fuoco coperte d'acqua e,
senza toccarle mai col mestolo, fatele bollire coperte finché non siano ben
cotte. Versatele allora in uno staccio fitto fitto sopra una catinella per
raccogliere tutta l'acqua senza strizzarle. Pesate cotest'acqua e rimettetela
al fuoco con altrettanto zucchero bianco fine e fatela bollire a casseruola
scoperta, nettandola dalla schiuma, fino al condensamento, il che si conosce
dalla piccola perla che comincia a fare lo zucchero, oppure se, versatane
qualche goccia su di un piatto, non iscorra di troppo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Con
le cotogne rimaste potete fare una conserva come quella del n. 742, cioè con
altrettanto zucchero quanto saranno di peso dopo averle passate; ma vi prevengo
che riesce poco saporita e poco odorosa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Le
gelatine di frutta stanno bene nei vasetti di vetro ove apparisce meglio il
loro colore; come questa, per esempio, che prende un bel colore granato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">739</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> GELATINA DI RIBES <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Come
si disse parlando dello sciroppo di ribes al n. 725 questo frutto contenendo
molto glutine, se ne spremete il sugo da un canovaccio e lo mettete al fuoco
senza farlo fermentare con 80 parti di zucchero bianco fine per ogni 100 di
sugo, ne otterrete, senza troppo farlo bollire, la condensazione in forma di
gelatina, la quale, conservata in vasi come le conserve, si presta a guarnir
piatti dolci ed è nutrimento leggero e sano per i convalescenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-24608889791029280222014-08-16T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:22:21.152+02:00Pellegrino Artusi e il suo Nocino<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzooNK4UQPcdM-GL87AqckCLGeJt9daEZzygCQ-_rvUIsotYzBrHPQ7OVVxx-V4XbW8DZ0It6kx4_fpM-YrOYJGyDG_Z_Z0GCH-9paFvadaOpBrSXbf7BvbsjaqLl-LAk7vVpYGXiGnE/s1600/pellegrino+artusi+nocino.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTzooNK4UQPcdM-GL87AqckCLGeJt9daEZzygCQ-_rvUIsotYzBrHPQ7OVVxx-V4XbW8DZ0It6kx4_fpM-YrOYJGyDG_Z_Z0GCH-9paFvadaOpBrSXbf7BvbsjaqLl-LAk7vVpYGXiGnE/s1600/pellegrino+artusi+nocino.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e il suo Nocino.</b> E' in una notte di mezza estate che si celebra il matrimonio tra
Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni. La scena è un bosco</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia";">in cui si sono smarriti anche Lisandro e Demetrio, entrambi innamorati di Ermia, che ricambia Lisandro ma per volontà paterna deve sposare Demetrio, a lato, Elena da sempre innamorata di Demetrio. Tutto ciò potrebbe bastare ma il bosco si popola di elfi e fate e delle loro schermaglie. Da una mano all'altra passano filtri e pozioni che fanno innamorare prima l'uno poi l'altro, sempre però della persona sbagliata. Perchè la scena assuma l'aspetto di una recita Bollywoodiana si aggiunge </span><span style="font-family: "georgia";">una
combriccola di artigiani che, per festeggiare il matrimonio, vuole mettere in
scena una rappresentazione popolare sul tema di Piramo e Tisbe, e si riunisce
nella foresta per le prove dello spettacolo. E' solo in una notte come questa, </span><span style="font-family: "georgia";">che la donna più esperta, scala l'albero a piedi nudi, e stacca delicatamente a mano, per non intaccarne la buccia, i frutti adatti alla magica pozione, il Nocino.</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">750</span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">NOCINO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Il
nocino è un liquore da farsi verso la metà di giugno, quando le noci non sono
ancora giunte a maturazione. È grato di sapore ed esercita un'azione stomatica
e tonica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Noci
(col mallo), n. 30.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito,
litri uno e mezzo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
in polvere, grammi 750.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Cannella
regina tritata, grammi 2.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Chiodi
di garofano interi, 10 di numero.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
decilitri 4.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
corteccia di un limone di giardino a pezzetti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Tagliate
le noci in quattro spicchi e mettetele in infusione con tutti i suddetti
ingredienti in una damigiana od un fiasco della capacità di quattro o cinque
litri. Chiudetelo bene e tenetelo per quaranta giorni in luogo caldo scuotendo
a quando a quando il vaso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Colatelo
da un pannolino e poi, per averlo ben chiaro, passatelo per cotone o per carta,
ma qualche giorno prima assaggiatelo, perché se vi paresse troppo spiritoso
potete aggiungervi un bicchier d'acqua.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">751 ELISIR DI CHINA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Non
tutte le ricette che io provo le espongo al pubblico: molte ne scarto perocché
non mi sembrano meritevoli; ma questo elisir che mi ha soddisfatto molto, ve lo
descrivo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">China
peruviana contusa, grammi 50.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Corteccia
secca di arancio amaro contusa, grammi 5.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito
di vino, grammi 700.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
grammi 700.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, grammi 700.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mescolate
dapprima grammi 250 del detto spirito con grammi 150 della detta acqua, e in
questa miscela mettete in infusione la china e la corteccia d'arancio,
tenendola in luogo tiepido una diecina di giorni, agitando il vaso almeno una
volta al giorno. Poi passatela da un pannolino strizzando forte onde n'esca
tutta la sostanza, e filtratela per carta. Fatto ciò sciogliete lo zucchero al
fuoco nei rimanenti grammi 550 di acqua senza farlo bollire e passatelo dal
setaccio, o meglio da un pannolino, per nettarlo da qualche impurità se vi
fosse. Aggiungete i rimanenti grammi 450 di spirito, mescolate ogni cosa
insieme e l'elisir sarà fatto. Prima di filtrarlo assaggiatelo e se vi paresse
troppo forte aggiungete acqua.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-72204399514698665542014-08-14T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:20:50.371+02:00Pellegrino Artusi e la varietà dei rosoli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvs6RQUuzlmoVvm_3Oc09F3fEXx7tSMRtto4L0FXmkHybNzSkgkb_7y_FD5BowySEWqCZA0vnCEoMQaDjlznJ7zqaZbUk5m-3-QWwtBg6CeXNABtq_8b3B4YeY2Yiy8H-KMJc43YRhZnA/s1600/Pellegrino+Artusi+e+il+rosolio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvs6RQUuzlmoVvm_3Oc09F3fEXx7tSMRtto4L0FXmkHybNzSkgkb_7y_FD5BowySEWqCZA0vnCEoMQaDjlznJ7zqaZbUk5m-3-QWwtBg6CeXNABtq_8b3B4YeY2Yiy8H-KMJc43YRhZnA/s1600/Pellegrino+Artusi+e+il+rosolio.jpg" width="480" /></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e la varietà dei rosoli.</b> </span></span><span style="font-family: "georgia";">La porta cigolante si spalanca sul salotto buono, un caminetto, le foderine sul divano, vecchi cuscini di piuma riciclati al piccolo punto,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span><span style="font-family: "georgia";"></span></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
maioliche di
Limoges e ovunque pizzi e merletti ricamati dalle zie zitelle nell’inutile
attesa di trovare un marito. Grossi gatti impresciuttiti dormivano sulle poltrone migliori. Sul canterano della nonna, impeccabile, impettita e continuamente rimboccata, la bottiglia del rosolio......</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">746</span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">ROSOLIO DI PORTOGALLO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco finissimo, grammi 650.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
grammi 360.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito
di vino a gradi 36, grammi 250.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zafferano,
una presa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Aranci,
n. l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Levate
col temperino la buccia superficiale all'arancio e ponetela nello spirito collo
zafferano, entro a un vaso coperto di carta perforata, lasciandovela per tre
giorni. Versate in un altro vaso lo zucchero nell'acqua, agitandolo di quando
in quando onde si sciolga bene e nel quarto giorno mescolate i due liquidi
insieme e lasciateli in riposo per altri otto giorni; al termine di questi
passate il rosolio per pannolino, filtratelo per carta o per cotone e
imbottigliatelo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">747 ROSOLIO
DI CEDRO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine in polvere, grammi 800.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua
piovana oppure di fonte, litri l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito
forte, decilitri 8.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Limoni
di giardino alquanto verdognoli, n. 3.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Versate
lo zucchero nell'acqua e agitatelo ogni giorno finché sia sciolto. Grattate in
pari tempo la scorza dei limoni e tenetela infusa in due decilitri del detto
spirito per otto giorni; per tre o quattro giorni rimescolatela spesso, e
d'inverno serbatela in luogo riparato dal freddo. Dopo otto giorni passate
l'infuso dei limoni da un pannolino bagnato, strizzatelo bene e l'estratto
mescolatelo coi restanti sei decilitri di spirito e lasciatelo riposare per
ventiquattr'ore. Il giorno appresso mescolate ogni cosa insieme, versate il
liquido in un fiasco, che a quando a quando andrete scuotendo, e dopo quindici
giorni passatelo per carta oppure più volte per cotone. Questo va messo in fondo
all'imbuto e in mezzo ad esso fateci passare uno stecco di scopa a più rami
nella parte superiore onde dia adito al liquido di passare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">748</span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">ROSOLIO D'ANACI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Si
fa nella stessa guisa del precedente. L'infuso invece di scorza di limone
fatelo con grammi 50 d'anaci di Romagna, e dico di Romagna perché questi, per
grato sapore e forte fragranza sono, senza esagerazione, i migliori del mondo;
ma prima di servirvene gettateli nell'acqua per nettarli dalla terra che
probabilmente contengono, essendovi a bella posta frammista per adulterar
quella merce. Fu uno scellerato che io ho conosciuto, perché era dagli onesti
segnato a dito, colui il quale trovò pel primo quella infame industria, saranno
ormai sessant'anni. Coloro che seguono le sue traccie, e sono molti, si servono
di una terra cretacea del colore stesso degli anaci, la mettono in forno a
seccare, poi la vagliano per ridurla in granelli della grossezza medesima e la
mescolano a quella merce nella proporzione del 10 e fino del 20 per cento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Qui
verrebbe opportuna una tiratina di orecchi a coloro che adulterano per un vile
e malinteso guadagno, i prodotti del proprio paese, senza riflettere al male
che fanno, il quale ridonda il più delle volte a danno di loro stessi. Non
pensano allo scredito che recano alla merce, alla diffidenza che nasce e al
pericolo di alienarsi i committenti. Ho sempre inteso dire che l'onestà è
l'anima del commercio, e Beniamino Franklin diceva che se i bricconi
conoscessero tutti i vantaggi derivanti dall'esser onesti sarebbero galantuomini
per speculazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
mia lunga esperienza della vita mi ha dimostrato che l'onestà, nel commercio e
nelle industrie, è la più gran virtù per far fortuna nel mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
soldato del primo impero mi diceva di aver letto sul barattolo di uno speziale
a Mosca: Anaci di Forlì. Non so se fuori d'Italia siano conosciuti con questo
nome; ma i territori ove si coltiva questa pianta della famiglia delle
ombrellifere, sono esclusivamente quelli di Meldola, di Bertinoro e di Faenza,
verso Brisighella.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">749</span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">ROSOLIO TEDESCO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Non
vi sgomenti la composizione strana di questo rosolio, che vi riuscirà facile
alla prova, chiaro come l'acqua e di gusto gradevole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Spirito
di vino del migliore, grammi 500.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco a velo, grammi 500.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Latte,
mezzo litro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mezzo
baccello di vainiglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sminuzzate
tutto intero il limone togliendone i semi e unendovi la buccia che avrete
grattata in precedenza, dividete in piccoli pezzetti la vainiglia, mescolate
poi tutto il resto insieme entro a un vaso di vetro e vedrete che subito il
latte impazzisce. Agitate il vaso una volta al giorno e dopo otto giorni
passatelo per pannolino e filtratelo per carta.<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<br />
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/UTNa1pzW9IQ?rel=0" width="560"></iframe><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-79173143496155670812014-08-12T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:18:37.900+02:00Pellegrino Artusi e le sue conserve, anche quella di rose<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOC5r4T4aICN5LrqyP1l-vufGDsk8QOG8-J2qcH93XlVnUfouOooMCRLyBlpOJvOEVqrWhBJNYFiUaVA5yhCVI2pIl9VLekL8Z2dMhZZmJgAN9dxcd7zNVaS5EEsznjD0waoWS46aQoZs/s1600/pellegrino+artusi+composta+di+rose.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOC5r4T4aICN5LrqyP1l-vufGDsk8QOG8-J2qcH93XlVnUfouOooMCRLyBlpOJvOEVqrWhBJNYFiUaVA5yhCVI2pIl9VLekL8Z2dMhZZmJgAN9dxcd7zNVaS5EEsznjD0waoWS46aQoZs/s1600/pellegrino+artusi+composta+di+rose.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e le sue conserve, anche quella di rose. </b>Tutte le rose producono
fiori adatti a essere utilizzati in cucina. Ci sono rose che hanno
solo 5 petali, altre che spesso</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia";">superano i cento petali per fiore. </span><span style="font-family: "georgia";">Ci sono rose che hanno un
profumo intenso e persistente, altre non profumano affatto o hanno un profumo
troppo delicato, altre ancora emettono un "odore" a volte persino
sgradevole. </span><span style="font-family: "georgia";">Conoscere le rose è
fondamentale per ottenere i migliori risultati. Sarà meglio la r</span><span style="font-family: "georgia";">osa gallica officinalis o la r</span><span style="font-family: "georgia";">osa Ardoisee de Lyon , la </span><span style="font-family: "georgia";"> Baronne Prevost o la </span><span style="font-family: "georgia";">Cardinal de Richelieu? </span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">740</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">CONSERVA DI AZZERUOLE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Le
azzeruole, che in alcuni paesi chiamassi pomi reali, sono frutta che maturano
verso la fine di settembre; ve ne sono delle rosse e delle bianche. Per la
conserva preferite le bianche e scegliete le più grosse e le più mature, cioè
quelle che hanno perduto il colore verdastro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Azzeruole,
chilogrammi l.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, grammi 800.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
decilitri 7.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Gettate
le azzeruole nell'acqua bollente col loro gambo attaccato, fatele bollire per
dieci minuti e, ancora calde, con la punta di un temperino levate loro i
noccioli dalla parte del fiore e se qualcuna si sforma rassettatela con le dita
e sbucciatele senza levare il gambo. Sciogliete lo zucchero nei 7 decilitri di
acqua, che può servire anche quella dove hanno bollito, versateci le azzeruole
e quando lo sciroppo, preso col mestolo, comincia a dar cenno di cadere a
goccie levatele col loro liquido e conservatele in vasi. Restano come candite e
sono molto buone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">741 CONSERVA SODA DI COTOGNE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Le
mamme provvide dovrebbero far buon conto delle conserve di frutta non
foss'altro per appagar qualche volta la golosità dei loro bambini, spalmandole
sopra fette di pane.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Alcuni
suggeriscono di mettere le cotogne al fuoco colla buccia onde conservino più
fragranza; ma non mi sembra cosa necessaria perché dell'odore questo frutto ne
dà ad esuberanza e poi ci si risparmia l'incomodo di passarle.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mele
cotogne, nette dalla buccia e dal torsolo, grammi 800.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, grammi 500.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sciogliete
lo zucchero al fuoco con mezzo bicchiere di acqua, fatelo bollire un poco e
lasciatelo da parte.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Tagliate
le mele cotogne a sottilissime fette e mettetele al fuoco con un bicchiere
d'acqua in una casseruola di rame. Tenetele coperte, ma rimestatele spesso
cercando di tritarle e schiacciarle col mestolo. Quando saranno divenute tenere
per cottura, versateci il già preparato sciroppo di zucchero, mescolate spesso
e lasciate bollire a casseruola scoperta finché la conserva sia fatta, il che
si conosce quando comincia a cadere a stracci presa su col mestolo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">742 CONSERVA
LIQUIDA DI COTOGNE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fatta
nella seguente maniera si può conservar liquida per distenderla sul pane.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Tagliate
le cotogne a spicchi, levate la parte dura del torsolo, lasciate loro la buccia
e dopo averle pesate mettetele al fuoco coperte d'acqua.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Quando
saranno ben cotte passatele e rimettetele al fuoco con l'acqua ove hanno
bollito e tanto zucchero bianco in polvere quanto era il loro peso da crude,
aspettando di versarlo quando sono in bollore. Rimestate spesso e allorché
(versatane qualche gocciola in un piatto) non la vedrete scorrer troppo,
levatela.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">743 CONSERVA
DI ARANCI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Aranci,
n. 12.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
limone di giardino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco fine, quanto è il peso degli aranci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
metà del peso degli aranci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rhum
genuino, quattro cucchiaiate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Con
le punte di una forchetta bucate tutta la scorza degli aranci, poi teneteli in
molle per tre giorni cambiando l'acqua sera e mattina. Il quarto giorno
tagliateli a metà ed ogni metà a filetti grossi mezzo centimetro circa,
gettandone via i semi. Pesateli e solo allora regolatevi per lo zucchero e per
l'acqua nelle proporzioni indicate. Metteteli al fuoco da prima colla sola
acqua e dopo dieci minuti di bollitura aggiungete il limone tagliato come gli
aranci. Subito dopo versate lo zucchero e rimestate continuamente finché il
liquido non avrà ripreso il forte bollore, perché altrimenti lo zucchero
precipita al fondo e potrebbe attaccarsi alla casseruola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Per
cogliere il punto della cottura, versatene a quando a quando qualche goccia su
di un piatto, soffiateci sopra e se stenta a scorrere levatela subito.
Aspettate che sia tiepida per aggiungere il rhum, e versatela nei vasi per
custodirla come tutte le altre conserve di frutta, avvertendovi che questa ha
il merito di possedere una virtù stomatica.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Del
limone si può fare anche a meno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">744</span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">CONSERVA DI ARANCI FORTI <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Vediamo
se mi riesce di appagare anche coloro che desiderano sapere come regolarsi se
si trattasse di conserva di aranci forti, i quali sanno tanto di amaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
bollire gli aranci forti nell'acqua finché si lascino passar facilmente da
parte a parte con uno stecco. Tolti dall'acqua bollente gettateli nella fredda
e teneteceli per due giorni, cambiando spesso l'acqua. Tagliateli poi come i
precedenti, nettandoli dai semi e da quei filamenti bianchi che si trovano
nell'interno. Dopo pesateli e metteteli al fuoco senz'acqua con grammi 150 di
zucchero bianco fine per ogni 100 grammi di frutto. Fate bollire adagio e state
attenti che lo sciroppo non si condensi troppo, ché altrimenti gli aranci
induriscono.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">745 CONSERVA
DI ROSE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
rosa, questa regina dei fiori, che in Oriente ha la sua splendida reggia, fra i
molti suoi pregi non sapevo che avesse pur quello singolare di trasformarsi in
una buona e profumata conserva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fra
le tante sue specie e varietà, quella che io apprezzo e ammiro di più è la rosa
dalla borraccina poiché, quando i suoi boccioli cominciano a schiudersi e li
considero bene, risvegliano in me, come probabilmente negli altri, l'idea
simbolica della pudica verginella e forse furono essi che ispirarono
all'Ariosto le bellissime ottave:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
verginella è simile alla rosa,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ch'in
bel giardin sulla nativa spina<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mentre
sola e sicura si riposa,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Né
gregge né pastor se le avvicina:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">L'aura
soave e l'alba rugiadosa,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">L'acqua,
la terra al suo favor s'inchina;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Giovani
vaghi e donne innamorate<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Amano
averne e seni e tempie ornate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ma
non sì tosto dal materno stelo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Rimossa
viene, e dal suo ceppo verde,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Che
quanto avea dagli uomini e dal cielo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Favor,
grazia e bellezza, tutto perde.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
vergine che 'l fior, di che più zelo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Che
de' begli occhi e della vita aver de',<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Lascia
altrui corre, il pregio ch'avea innanti<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Perde
nel cor di tutti gli altri amanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Una
buona e vecchia signora, la cui memoria porto scolpita nel cuore, coltivava a
preferenza questa specie di rose nel suo giardino, e sapendo la mia
predilezione per quei vaghi e poetici fiori, ogni anno a maggio me ne donava.
La stagione più opportuna per fare questa conserva è quando le rose sono in
piena fioritura dai 15 di maggio ai 10 di giugno. Occorrono rose dette maggesi,
che sono di colore roseo ed odorose. Sfogliatele e recidete ad ogni foglia la
punta gialliccia che trovasi in fondo alla medesima gettandola via e, per far
questa operazione con meno perdita di tempo, prendete con la sinistra tutto il
ciuffo, ossia la corolla della rosa, e con la destra, armata di forbici,
tagliatela giro giro poco più sopra della base del calice. Ecco le dosi:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, fine, grammi 600.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Foglie
di rose al netto, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
decilitri 6.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Un
mezzo limone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Breton,
un cucchiaino.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ponete
le rose in una catinella con grammi 200 del detto zucchero e il sugo del mezzo
limone e con le mani strofinatele, tritatele più che potete per ridurle quasi
una pasta. Sciogliete al fuoco il resto dello zucchero nell'acqua suddetta e
gettatecele per farle bollire fino a che lo sciroppo sia condensato, il che si
conosce se, prendendone una goccia fra le dita, comincia ad appiccicare; ma
badate che non arrivi a fare il filo. Prima di ritirarle dal fuoco date loro il
colore col breton, del quale potete fare anche a meno, se al bel colore non ci
tenete. E il breton un liquido vegetale rosso, innocuo, così chiamato dal suo
inventore, per colorire ogni sorta di dolci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Codesto,
che vi ho descritto, è il modo più semplice e da me preferito per fare la
conserva di rose, ma le foglie rimangono durettine. Volendole più tenere
bisognerebbe farle bollir prima nell'acqua indicata per cinque minuti, levarle,
strizzarle e pestarle nel mortaio il più possibile coi 200 grammi dello zucchero
e il sugo del limone, poi sciogliere nella stessa acqua il rimanente zucchero,
gettarvi le rose pestate e pel resto regolarsi come si è detto.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Quando
la conserva è diaccia ponetela nei vasetti per conservarla come tutte le altre
consimili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-47681924020289312812014-08-05T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:15:13.328+02:00Pellegrino Artusi & conserve varie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia";"> </span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIazlF171eo7QwuMZnV6-jNDJTdDfG070rU4XxKvmBrQOl8335gn1u50z1S4TCoCnpEbPSLvO5XODV2ahBdzoPUoHZfc5Rr2frWYcB2mbMtEajhBT73BpaU8QGFLBHo0GZudtJtO7j3e4/s1600/Senza+titolo-1+copia.jpg" imageanchor="1" style="font-family: Georgia; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIazlF171eo7QwuMZnV6-jNDJTdDfG070rU4XxKvmBrQOl8335gn1u50z1S4TCoCnpEbPSLvO5XODV2ahBdzoPUoHZfc5Rr2frWYcB2mbMtEajhBT73BpaU8QGFLBHo0GZudtJtO7j3e4/s1600/Senza+titolo-1+copia.jpg" width="578" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "georgia";"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi & conserve varie. </b>Non molti conosceranno l'episodio di vita legato al grande Pellegrino Artusi che</span><span style="font-family: "georgia";"> durante la stagione dei bagni, a Livorno, nel 1855,
venne a</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span><span style="font-family: "georgia";"></span>
<br />
<a name='more'></a>diretto contatto con il colera, la malattia
infettiva che in quegli anni mieteva molte vittime in Italia. <span style="font-family: "georgia";">Giunto
a Livorno, Artusi si recò in una trattoria per cenare. Dopo avere consumato il
<b><a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2012/11/brodo-primordiale.html" target="_blank">minestrone</a></b>, decise di prendere alloggio presso la palazzina di un certo
Domenici in piazza del Voltone. Come Artusi testimonia, passò la notte in preda
a forti dolori di stomaco e diede la colpa per quest'ultimi al minestrone. Il
giorno dopo, di ritorno a Firenze, gli giunse la notizia che Livorno era stata
colpita dal colera e che il Domenici ne era caduto vittima. Fu allora che
comprese chiaramente la situazione: non era stato il minestrone, ma i primi
sintomi della malattia infettiva a procurargli i forti dolori intestinali. Anche in periodi non sospetti è sempre meglio evitare le contaminazioni, soprattutto in cucina, nella preparazione casalinga delle conserve, bisogna prestare grande attenzione. E' vero, le si preparano in casa da sempre, seguendo le indicazioni lasciateci dalle nonne, ma leggere la linea guida stesa dal Ministero della Salute forse può esserci utile. <a href="http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2176_allegato.pdf" target="_blank">Leggetela qui</a>. </span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">734 </span></b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> <b>CONSERVA DI ALBICOCCHE <o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Se
la conserva di susine è la peggiore di tutte, questa è invece una delle più
gentili e però incontra il gusto generale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Prendete
albicocche ben mature e di buona qualità, essendo un errore il credere che con
frutta scadente si possa ottenere lo stesso effetto; levate loro il nocciolo,
mettetele al fuoco senz'acqua e mentre bollono disfatele col mestolo per
ridurle a poltiglia. Quando avranno bollito mezz'ora circa, passatele dallo
staccio onde nettarle dalle bucce e dai filamenti; poi rimettetele al fuoco con
zucchero bianco fine e in polvere nella proporzione di otto decimi e cioè
grammi 800 di zucchero per ogni chilogrammo di albicocche passate. Rimovetele
spesso col mestolo fino alla consistenza di conserva, la quale si conosce
versandone di quando in quando una cucchiaiatina in un piatto, sul quale dovrà
scorrere lentamente. Versatela calda nei vasi e quando sarà diaccia copritela
con la carta oliata dei salumai aderente alla conserva, e turate la bocca del
vaso con carta grossa legata con lo spago all'intorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
conserva di pesche si fa nella stessa maniera con pesche burrone ben mature.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">735 CONSERVA
DI SUSINE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Benché
la conserva di susine sia una delle meno apprezzate, pure, vedendo che molti
l'usano, non sarà male indicarvi come si può fare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Qualunque
varietà può essere al caso, ma sono da preferirsi susine claudie mature. Levate
alle medesime il nocciolo e dopo pochi minuti di bollitura passatele dallo
staccio e rimettetele al fuoco con zucchero bianco in polvere nella proporzione
di grammi 60 di zucchero per ogni 100 grammi di susine in natura, cioè come
vengono dalla pianta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Se
dopo un certo tempo le conserve vi fanno la muffa, sarà indizio certo di poca
cottura; allora riparate con rimetterle al fuoco. Io le invecchio talvolta fino
a 4 o 5 anni senza che perdano, o ben poco, di perfezione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">736 CONSERVA
DI MORE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Questa
conserva ha la rinomanza di calmare il dolor di gola ed è piacevole a
mangiarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">More,
chilogrammi 1.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Le
more disfatele con le mani e mettetele a bollire per circa dieci minuti. Poi
passatele dallo staccio e rimettetele al fuoco col detto zucchero per ridurle a
consistenza delle conserve di frutta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">737 CONSERVE DI RIBES E LAMPONE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Per
la conserva di ribes avete la ricetta della Gelatina di ribes n. 739 e questa
basta. Per la conserva di lampone mettetelo al fuoco così naturale senza
fermentazione e quando avrà bollito una ventina di minuti passatelo dallo
staccio, pesatelo così netto dai semi e rimettetelo al fuoco con altrettanto
zucchero bianco in polvere, facendolo bollire fino a cottura di conserva che
conoscerete con le norme già indicatevi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
conserva di lampone, messa in poca quantità, a me sembra che si presti più
d'ogni altra per ripieno ai pasticcini di pasta sfoglia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-58700068393519840212014-08-03T07:47:00.001+02:002014-08-03T07:47:36.238+02:00Conserva di pomodoro, chi la fa meglio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6N_T4QdlicDyVcueWo4_kendQ-pJRIceSU2-axiMsjRCR-GRsLChhEr0zYsyLuxktFDG_bM1Gwt5D3veLGTW2yCdZODtMwBfO_kEtWG9zbAGYaW3fm8QBCDGzT0vj1PYJBrjk8ERWwAE/s1600/salsa+pomodoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6N_T4QdlicDyVcueWo4_kendQ-pJRIceSU2-axiMsjRCR-GRsLChhEr0zYsyLuxktFDG_bM1Gwt5D3veLGTW2yCdZODtMwBfO_kEtWG9zbAGYaW3fm8QBCDGzT0vj1PYJBrjk8ERWwAE/s1600/salsa+pomodoro.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Conserva di pomodoro, chi la fa meglio. </b>Chi non si ricorda di quelle interminabili giornate di agosto, in cui si preparava la conserva di pomodoro e si riempivano centinaia di</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;"> bottigliette con la salsa appena fatta, </span><span style="font-family: Georgia;">sembrava che non dovessero finire mai</span><span style="font-family: Georgia;">. Erano i giorni in cui anche gli uomini erano ammessi nelle cucine, territorio esclusivo delle <b>azdore</b> di tutta Italia. A loro era concessa la scelta e l'acquisto dei pomodori ai mercati generali, o in campagna dall'amico contadino, </span><span style="font-family: Georgia;">dovevano essere ben maturi, polposi, dal gusto dolce, in caso contrario, dalle donne di cucina, sarebbe partita una sequela infinita di litanie, maledicendosi per aver affidato un compito così delicato ad un uomo. <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2013/01/quando-si-dice-passata-di-moda.html" target="_blank">Tutto ciò iniziava alle </a></span><span style="font-family: Georgia;"><a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2013/01/quando-si-dice-passata-di-moda.html" target="_blank">prime luci dell’alba e spesso finiva a notte fonda.</a> A quel punto gli uomini tirati in ballo si erano già resi conto che quella giornata non sarebbe stata una</span><span style="font-family: Georgia;"> passeggiata. </span><span style="font-family: Georgia;">Dovevano occuparsi del «bagnomaria», per la sbollentatura dei pomodori, prima, e la bollitura delle bottiglie, dopo. Di solito si utilizzava un bidone di lamiera, grosso e alto, e dopo averlo riempito di acqua, lo si riscaldava su un traballante bruciatore, alimentato da una bombola. Pure in questa fase, il maschio adulto era responsabile nel preparare un fornello sicuro che non potesse costituire un pericolo. </span><span style="font-family: Georgia;">I maschi avevano anche l’incarico di girare la manovella del «passa pomodori», un’operazione concettuale, non facile, mentre le </span><span style="font-family: Georgia;">donne di tutte le età avevano la responsabilità di lavare con molta cura vari recipienti, pentole e numerose bottiglie di birra, di gassose, messe poi capovolte ad asciugare. </span><span style="font-family: Georgia;">I pomodori ripuliti, lavati, venivano bolliti, scolati, poi la polpa veniva passata nel famoso </span><span style="font-family: Georgia;">«passa pomodori»,</span><span style="font-family: Georgia;"> opportunamente salata e poi versata, ancora calda, nelle bottiglie. Mentre gli uomini più sfortunati tappavano le <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2013/09/passata-di-pomodoro-ecco-come-la-faceva.html" target="_blank">bottiglie di salsa</a> col turacciolo di sughero, unto di olio, legato saldamente al collo della bottiglia con lo spago, perchè non saltasse durante la bollitura. Quelli baciati dalla fortuna avevano la macchinetta che fissava i tappi di rame a corona. Sempre mani maschili si occupavano di stipare le bottiglie nei bidoni per la bollitura, attenti a non farle toccare perchè non si rompessero, a non far bollire troppo in fretta, ne troppo piano. La bollitura nei bidoni non ha una sua durata precisa, è una questione di sensibilità, si deve capire quando il pomodoro è pronto, salvo da qualsiasi contaminazione o degenerazione della salsa, pena prevista, altre litanie. I poveri uomini, ormai sfiniti, stavano ipnotizzati per ore, a fissare i pentoloni in ebollizione. Si finiva a notte fonda, tutti stanchi, ma gli uomini di più, stremati, dalla fatica, ma ancora di più dallo stress accumulato durante la lunga giornata. Responsabilità, imprevisti ed un giustificato terrore di sbagliare, avevano indebolito il loro fisico e annientato la mente. Solo allora arrivava la gratifica per il duro lavoro, "volete una fetta di cocomero?".</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi svela i segreti per preparare la miglior </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">conserva di pomodoro<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>1 </b></span>Quali pomodori scegliere? I migliori sono i San Marzano, i classici perini
da sugo, dalla polpa profumata e carnosa. In agosto sono al loro top di
maturazione. Assicuratevi che siano di un bel colore rosso acceso e che al
tatto siano pieni e pesanti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>2 </b></span>I
pomodori devono essere lavati sotto l’acqua corrente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>3 </b></span>Lasciateli
asciugare stesi su un tavolo al sole per un paio d’ore prima di cuocerli. Se
non avete spazio asciugateli delicatamente con un panno,
tagliateli a metà e metteteli in una pentola in acciaio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>4 </b></span>Evitate
contenitori in alluminio perché altrimenti la vostra conserva avrà un leggero
sentore di metallo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>5 </b></span>Alcuni
aggiungono sedano, carota, cipolla e altri aromi: seguite il vostro gusto.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>6 </b></span>Cuoceteli a fuoco medio per un’ora circa finchè non saranno completamente disfatti. Ricordatevi di girarli spesso, soprattutto all’inizio
quando non hanno ancora perso liquido e possono rischiare di attaccarsi al
fondo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>7 </b></span>Regolate
di sale; alcuni aggiungono anche lo zucchero, ma se i pomodori sono davvero
maturi non è necessario correggerne in questo modo l’eventuale acidità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>8 </b></span>Versate
la conserva in un colino e lasciate scolare per circa 30 minuti così da
far diventare il sugo più denso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>9 </b></span>Trascorso
il tempo, passate al passaverdure e versate nei barattoli precedentemente sterilizzati. Non
riempiteli fino all’orlo ma lasciate circa 1 centimetro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><span style="font-size: large;"><b>10 </b></span>Aggiungete
qualche foglia di basilico fresco e chiudete il tappo.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: Georgia; font-size: large;"><b>11 </b></span><span style="font-family: Georgia;"> Mettete i barattoli in piedi dentro una pentola, bloccandoli con degli strofinacci di cotone, coprite con acqua, fate bollire per circa 40 minuti, in modo da creare il vuoto. Lasciate raffreddare i
barattoli nella pentola con l’acqua di cottura. </span></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-79571647374345496652014-08-01T06:00:00.000+02:002014-08-01T06:00:07.012+02:00Concentrato di pomodoro, fallo in casa<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiT0lLqIJjzXZ0_8EOK9aSpZx68Np7foox8TpAERE5g7LCHvbvkwJbKxWEmGbTRA5Yu-FovSDBTwwj6bga6tRqHsZlI3-rSRrYUCVewtcYJkFZnkbLCK3EMkq_nMKwN9jL4AoWTOZYTv4/s1600/come+fare+concentrato+pomodoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiT0lLqIJjzXZ0_8EOK9aSpZx68Np7foox8TpAERE5g7LCHvbvkwJbKxWEmGbTRA5Yu-FovSDBTwwj6bga6tRqHsZlI3-rSRrYUCVewtcYJkFZnkbLCK3EMkq_nMKwN9jL4AoWTOZYTv4/s1600/come+fare+concentrato+pomodoro.jpg" height="520" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Concentrato di pomodoro, fallo in casa.</b> A volte mi chiedo cosa c'è dietro le cose più consuete, quelle che sei abituato a vedere tutti i giorni, da sempre, come, ad esempio, il tubo di doppio concentrato...</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Georgia;">Quando penso al pomodoro, mi viene subito in mente l'Italia, la pummarola sugli spaghetti, la pizza. La cosa mi diverte, perchè è partito dalla grande America per sbarcare in Italia e poi ritornare, trasformato. </span><span style="font-family: Georgia;">L’industria del pomodoro è
creatura tipicamente italiana, saremmo portati a pensare al soleggiato meridione, invece tutto parte da Parma. </span><span style="font-family: Georgia;">E' proprio nelle nebbiose campagne padane che, dopo la metà dell’Ottocento, i contadini producevano pani di polpa
essiccata al sole, tra nugoli di mosche e zanzare, non per nulla chiamati “pani neri”. </span><span style="font-family: Georgia;">Finchè il professor Carlo Rognoni, docente all’Istituto tecnico, ed esimio cittadino, </span><span style="font-family: Georgia;"> intuisce che per dare un futuro alla coltivazione del pomodoro occorre creare e sostenere l'attività di trasformazione in conserve. Si affacciano così alla storia i pionieri dell’industria nascente, che si chiamano Mutti, Pagani, Rodolfi, Pezziol e altri ancora, che daranno vita a vere e proprie dinastie di imprenditori, molti dei quali ancor oggi attivi. </span><span style="font-family: Georgia;">L’industria parmense acquisisce un autentico primato europeo
dopo l’importazione dalla Francia, nel 1905, delle apparecchiature per la
condensazione del “concentrato” sottovuoto. E così inizia il nuovo secolo...</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come fare a casa il </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">concentrato di pomodoro<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;"><br /></span></b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Ingredienti</b></span><br />
<span style="font-family: Georgia;">5 kg pomodori
San Marzano</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">qb sale</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">qb olio
extravergine di oliva<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Innanzitutto bisogna sapere che il concentrato di pomodoro è una salsa di pomodoro parzialmente disidratata e che, a
livello domestico, si ottiene addensando prima la salsa di pomodoro e poi
facendole perdere umidità in forno oppure, come avviene nelle regioni del nostro sud,
esponendo i pomodori al sole e amalgamandoli man mano che la polpa si asciuga.
E' una preparazione estiva da effettuare con pomodori
maturi, integri e saporiti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Scegliete
pomodori integri e sodi, lavateli, asciugateli e tagliateli a metà. Versate
l'olio in una pentola, fatelo scaldare e aggiungete i pomodori e il sale.
Portate a bollore e fate cuocere per 10 minuti. Fate intiepidire. Passate i
pomodori al setaccio per eliminare bucce e semi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">Preparate
2 teglie con bordi abbastanza alti, da 36 x 46 cm, e ungetele con 2 cucchiai di
olio ciascuna. Versate la passata di pomodoro distribuendola uniformemente su
tutta la superficie, infornate in forno
già caldo a 150 °C per 3 ore. Il pomodoro inizierà a scurirsi e a perdere liquidi,
mescolate a intervalli regolari di 30 minuti. Al termine delle 3 ore il
pomodoro raggiunge la consistenza di una salsa, abbassate la temperatura del
forno a 130 °C e cuocete ancora per 30 minuti. Conservate in barattoli
sterilizzati e in un luogo fresco e asciutto.<o:p></o:p></span></div>
</div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-64341311173578004032014-07-31T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:13:13.968+02:00Pellegrino Artusi e le conserve di pomidoro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgho2xlB3xLPf-zymEMKad1BEQyAO902irs0cu-7aQPUwtmcuIDEp7KE_LeSWr_lAVjcXqSKOkKikXUPtOid2cprDb9mn0WC9p-jE1XsGdALrKi1w7ZUkOdhBQlgj5DXKzCUbKmkoH2308/s1600/pellegrino+artusi+e+conserva+pomodoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgho2xlB3xLPf-zymEMKad1BEQyAO902irs0cu-7aQPUwtmcuIDEp7KE_LeSWr_lAVjcXqSKOkKikXUPtOid2cprDb9mn0WC9p-jE1XsGdALrKi1w7ZUkOdhBQlgj5DXKzCUbKmkoH2308/s1600/pellegrino+artusi+e+conserva+pomodoro.jpg" width="462" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="text-align: left;"><span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e le conserve di pomidoro.</b></span></span><span style="font-family: "georgia"; text-align: left;"> Principe Nero, Rosa di Berna, Beauté Blanche,
Zapotec, Brandywine, Bijskij Zetij, Rosso di Basilea, Black Cherry, Green
Grape,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia"; text-align: left;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia"; text-align: left;">Purple Russian,Striped Roman, Abellus, Rosa, Orange à gros fruits, Black
Plum, se pensate che siano i nomi di altrettanti <i>rouge à lèvres, </i>rimarrete delusi, sono solo...pomodori, neri, verdi, bianchi, arancioni, rosa...piccoli e
rotondi, grandi e bitorzoluti, lisci come le guance di un bebè o scavati come i calanchi in montagna! Tutti uguali i pomodori?</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">731</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">SAPA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">La
sapa, ch'altro non è se non uno sciroppo d'uva, può servire in cucina a diversi
usi poiché ha un gusto speciale che si addice in alcuni piatti. È poi sempre
gradita ai bambini che nell'inverno, con essa e colla neve di fresco caduta,
possono improvvisar dei sorbetti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ammostate
dell'uva bianca, possibilmente di vigna, di buona qualità e ben matura, e
quando sarà in fermentazione da circa ventiquattr'ore, estraetene il mosto e
passatelo da un canovaccio. Mettete questo mosto al fuoco e fatelo bollire per
molte ore fino a consistenza di sciroppo, che conserverete in bottiglie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">732</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">CONSERVA DI POMODORO
SENZA SALE <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Se
questo prezioso frutto della famiglia delle solanacee (Solanum Lycopersicum),
originario dell'America meridionale, fosse più raro, costerebbe quanto e più
dei tartufi. Il suo sugo si marita con tante vivande e fa ad esse così ottima
compagnia, che merita conto di spendere qualche fatica per ottenerne una buona
conserva. Molti sono i metodi per farla ed ognuno dà la preferenza al suo: io
vi descriverò quello da me adottato e che seguo da molti anni perché me ne
trovo bene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Prendete
pomodori di campo, perché quelli d'orto sono più acquosi, e preferite i piccoli
ai grossi. Stiacciateli così all'ingrosso e metteteli al fuoco di legna in una
caldaia di rame non stagnata e non abbiate paura perché l'acido non attacca il
rame se non quando è fuori dal fuoco e perde il calore dell'ebollizione. Se non
fosse così, io avrei sentito i sintomi del veleno almeno un centinaio di volte.
Quando saranno cotti disfatti versateli in un sacco a spina ben fitto tenuto
sospeso e gettata che abbiano l'acqua passateli per istaccio onde nettarli dai
semi e dalle bucce strizzandoli bene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Lavate
con accuratezza la caldaia e rimetteteli al fuoco per restringerli quanto
basta, e per conoscere poi il punto preciso della consistenza che deve avere la
conserva (e qui sta la difficoltà) versatene qualche goccia in un piatto e se
vedrete che non iscorre e non presenta sierosità acquosa all'intorno, vorrà
dire che codesto è il punto giusto della cottura. Allora imbottigliatela e
anche qui avrete un'altra prova della sua sufficiente densità, se la vedrete
scendere con difficoltà per l'imbuto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Per
avere una conserva con meno cottura, e quindi più liquida e naturale, viene usato
l'acido salicilico che nella proporzione di grammi 3 ogni litri 2,1/3 di sugo,
si dice innocuo, ma io finora mi ero astenuto dal farne uso, sapendo che il
Governo, per misura igienica, ne aveva vietato lo smercio. Facendone uso
quotidiano prudenza vorrebbe di non usarlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Le
bottiglie preferitele piccole per consumarle presto; ma possono star manomesse
anche 12 o 13 giorni senza che la conserva ne soffra. Io mi servo di quelle
bianche che vengono in commercio coll'acqua di Recoaro e in mancanza di queste,
di mezze bottiglie nere da birra. Turatele con tappi di sughero messi a mano,
ma che sigillino bene e legateli con lo spago, avvertendo di lasciare un po'
d'aria fra il tappo e il liquido. Qui l'operazione sembrerebbe finita, ma c'è
un'appendice la quale benché breve è pur necessaria. Collocate le dette
bottiglie in una caldaia framezzo a fieno, a cenci o ad altre cose simili, onde
stiano strette fra loro, e versate nella caldaia tanta acqua che arrivi fino al
collo delle bottiglie e fatele fuoco sotto. State osservando che presto il
tappo delle bottiglie darà cenno di alzare e di schizzar via se non fosse
legato e allora cessate il fuoco, ché l'operazione è davvero finita. Levate le
bottiglie quando l'acqua è diaccia o anche prima, ripigiate con un dito i tappi
smossi per rimetterli al posto e conservate le bottiglie in cantina. Non hanno
bisogno di essere incatramate perché se la conserva è fatta bene non fermenta;
ma se fermentasse e le bottiglie scoppiassero, dite pure che vi è rimasta
tropp'acqua per poca cottura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ho
sentito dire che mettendo a riscaldare le bottiglie vuote entro a una stufa e
riempiendole quando sono ben calde non occorre far bollire la conserva nelle
bottiglie; ma questa prova io non l'ho fatta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Vi
raccomando molto la conserva di pomodoro fatta in questa maniera, perché vi
sarà di gran vantaggio nella cucina; però meglio di questo è il sistema detto
preparazione nel vuoto, mediante il quale si conservano freschi ed interi i
pomodori in vasi di latta. A questa piccola industria, che dava saggio di buona
riuscita in Forlì, ove erasi iniziata, auguravo prospera sorte; ma ohimé che
nacque un guaio! Il Fisco le saltò subito addosso con una tassa, e il povero
industriale mi disse che pensava di smettere.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">733</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;"> CONSERVA DOLCE DI
POMODORO <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sembra
dal titolo una conserva delle più strane, ma alla prova non riesce men degna di
molte altre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Ch'
ogni erba si conosce per lo seme,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">dice
Dante, e però se in questa conserva non rimane qualche semino, che ne faccia la
spia, nessuno indovinerà di che sia composta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Pomodori,
chilogrammi 1.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, grammi 300.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Il
sugo di un limone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Odore
di vainiglia e di scorza di limone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">I
pomodori per quest'uso devono essere molto maturi, polputi e possibilmente
rotondi. Metteteli in molle nell'acqua ben calda per poterli sbucciar
facilmente, dopo sbucciati, tagliateli per metà e col manico di un cucchiaino
levate i semi. Sciogliete lo zucchero al fuoco in due dita (di bicchiere)
d'acqua, poi gettateci i pomodori, il sugo del limone e un poco della sua buccia
grattata. Durante la bollitura a fuoco lento e a casseruola scoperta, andate
rimestando alquanto, e se apparisse qualche seme rimasto levatelo. Per ultimo
datele l'odore con zucchero vanigliato e levatela quando sarà giunta alla
consistenza delle conserve comuni.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">In
questa conserva è difficile precisare la quantità dello zucchero, perché
dipende dalla più o meno acquosità dei pomodori. Fatene doppia dose perché
scema di molto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia";">Consigliate da La Cucina Economica<o:p></o:p></span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-15453187764675948852014-07-30T06:00:00.000+02:002018-05-24T20:11:08.529+02:00Pellegrino Artusi e l'orzata<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhURrndLX1i3NfS7mEeFmJeKZNItbgkRb5Bt8JRuiOPcZB3SOWKzdA7Bs8CSbQz3tcXmWtlSro3pOj25VBfHn56MP2u6e0kpTxILUQGjfW35NbpbS40kONVkSLsyTi5ouf1w8KgdAHMa2U/s1600/pellegrino+artusi+orzata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhURrndLX1i3NfS7mEeFmJeKZNItbgkRb5Bt8JRuiOPcZB3SOWKzdA7Bs8CSbQz3tcXmWtlSro3pOj25VBfHn56MP2u6e0kpTxILUQGjfW35NbpbS40kONVkSLsyTi5ouf1w8KgdAHMa2U/s1600/pellegrino+artusi+orzata.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";"><b>Pellegrino Artusi e l'orzata.</b> A volte basta un vecchio tappino da bibita, magari arrugginito, a farci sognare. Orzata, tamarindo, chinotto, bibite che hanno il sapore di</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "georgia";">pomeriggi passati in cortile, o di gracchianti pellicole western al cine della parrocchia. Poi cresci e ti chiedi, <i>orzata</i>? Ma la fanno con l'orzo? Forse gli antichi romani, </span><span style="font-family: "georgia";">ma con il passare dei secoli, l'orzo è stato sostituito da altri ingredienti vegetali, ma il nome è rimasto per definire tutte quelle bevande ottenute col medesimo procedimento, la pigiatura. Poi leggi l'etichetta e ci trovi anche il <b>benzoino deacidificato</b>. Ma allora vogliono rovinarmi la giornata! Quando si è bambini certe cose non ti interessano, era buona, e poi ti serviva il tappino per la tua collezione.</span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">729 </span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">ORZATA <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Mandorle
dolci con 10 o 12 amare, grammi 200.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
grammi 600.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, fine, grammi 800.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua
di fior d'arancio, due cucchiaiate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Sbucciate
le mandorle e pestatele nel mortaio, bagnandole ogni tanto coll'acqua di fior
d'arancio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Allorché
saranno ridotte a pasta impalpabile, scioglietele con un terzo della detta
acqua e passatene il sugo da un canovaccio strizzandolo bene. Rimettete nel
mortaio la pasta asciutta rimasta nel canovaccio, macinatela col pestello; poi
scioglietela con un altro terzo dell'acqua e passatene il sugo. Ripetete la
stessa operazione per la terza volta, mettete al fuoco tutto il liquido
ottenuto, e quando sarà ben caldo versate lo zucchero, rimestatelo e fatelo
bollire per venti minuti circa. Diaccio che sia, imbottigliatelo e conservatelo
in luogo fresco. Se fatta in questo modo, vedrete che l'orzata non fermenta e
potrete conservarla a lungo, ma però non quanto gli sciroppi di frutta. Oltre a
ciò viene di tale sostanza che pochissima, sciolta in un bicchier d'acqua,
basta per ottenere una bibita eccellente e rinfrescante. Fatta coi semi di
popone, viene anche più delicata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">730</span></b><span style="font-family: "georgia";"> </span><b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 18.0pt;">CLARET CUP (BIBITA INGLESE) <o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Per
questa bibita, che merita di esser descritta perché piacevole e di facile
esecuzione, occorre vino rosso di ottima qualità. Può servire tanto il bordò
quanto il chianti, il sangiovese e simili.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Vino,
decilitri 5.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Acqua,
decilitri 5.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Limoni,
n. 5.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Zucchero
bianco, grammi 500.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia";">Fate
bollire lo zucchero nell'acqua cinque minuti. Tolto dal fuoco, strizzate in
questo sciroppo i limoni e versateci il vino, poi passatelo da un pannolino.
Rimettetelo al fuoco per farlo bollire adagio 25 minuti e diaccio che sia
imbottigliatelo. Servitevene allungato coll'acqua e raffrescato col ghiaccio in
estate. Dovendolo conservare a lungo, tenetelo in cantina.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "georgia";"><br /></span>
<b><span style="font-family: "georgia"; font-size: 12.0pt;">Consigliate da La Cucina Economica</span></b></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8837589226394350520.post-74121680777435476912014-07-29T06:00:00.000+02:002014-07-29T06:00:01.963+02:00Come fare i fichi secchi farciti<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5tTGCiI-2cbN5BxpMJ0PFc8hzzjEZopbKdT6huTfx83AYVbY4oytjCnMNhFioHuMxvRgvXaP168xARx-J6vq-EgQKhhzmB9fTiIuodPyYru7jWreHzvBE2qRwfbBXiAnv_5cW3xv3uv0/s1600/come+fare+i+fichi+secchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5tTGCiI-2cbN5BxpMJ0PFc8hzzjEZopbKdT6huTfx83AYVbY4oytjCnMNhFioHuMxvRgvXaP168xARx-J6vq-EgQKhhzmB9fTiIuodPyYru7jWreHzvBE2qRwfbBXiAnv_5cW3xv3uv0/s1600/come+fare+i+fichi+secchi.jpg" height="432" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><b>Come fare i fichi secchi farciti.</b> L'albero della vita, i</span><span style="font-family: Georgia;">l Ficus sycomorus, era considerato un albero sacro, simbolo di immortalità, di vittoria sulla morte, di rinascita dalla</span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Georgia;">distruzione. </span><span style="font-family: Georgia;">In Grecia, consacrato a Dionisio e a Priapo, il dio lubrico della fecondità, a </span><span style="font-family: Georgia;">Roma era sacro a Marte. Comunque sempre fico è, al pari del</span><span style="font-family: Georgia;"> Ficus
carica, quello domestico</span><span style="font-family: Georgia;"> o </span><span style="font-family: Georgia;">del Ficus caprificus, </span><span style="font-family: Georgia;"> la variante selvatica , piccolo, storto e con i frutti non commestibili. E' una pianta versatile e generosa nella sua produzione, una estiva, quella autunnale di fichi tardivi e poi le varietà </span><span style="font-family: Georgia;">che producono i fioroni, che maturano in
giugno/luglio, da gemme dell'annata precedente. I frutti che si mangiano sono in realtà i suoi fiori, i</span><span style="font-family: Georgia;"> veri frutti, che si sviluppano all'interno dell'infiorescenza, sono i semi futuri. </span><span style="font-family: Georgia;">Il fico, specie nella Grecia antica, ha avuto un ruolo estremamente importante nell'alimentazione: <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2014/05/pane-olive-feta-e-naturalmente-ouzo.html" target="_blank">pane d'orzo</a>, <a href="http://lacucinaeconomica.blogspot.gr/2014/05/grecia-alla-scoperta-dei-suoi-formaggi.html" target="_blank">formaggio caprino</a> e...fichi! Era quindi necessaria una produzione abbondante e già nel XVII° secolo il grande botanico francese, Turnefort, osservò che le piante delle isole greche producevano <i>"fino a 280 libbre di frutti, mentre quelli coltivati in Francia nella stessa epoca ne davano poco più di 25"</i>. Fu proprio grazie alle teorie botaniche greche e romane che ora possiamo parlare di caprificazione e della Blastophaga psenes. Essi erano infatti convinti che la fecondazione dei fichi potesse compiersi solo grazie alla puntura di un insetto, appunto la Blastophaga psenes, nato dal fico selvatico, il caprificus. Vediamo allora che cos'é la caprificazione. Come abbiamo detto è una pratica agronomica antichissima e consiste nell'appendere ai rami del fico comune le infiorescenze di caprifico , in modo che la Blastophaga psenes, uscendone carica di polline, possa favorire l'impollinazione. Tale processo, che ben si conosce perchè descritto in molti testi antichi, appariva agli studiosi moderni tanto bizzarro quanto ridicolo, finchè Tournefort non "scoprì" che nelle isole greche la caprificazione veniva praticata esattamente come duemila anni prima. Non solo, ma si appurò che in alcune varietà, come il "fico di Smirne", si hanno frutti commestibili solo se la pianta viene "infettata" dalla Blastophaga psenes mentre in altre specie, invece, l'operazione aveva solo lo scopo di aumentarne la produzione. </span><span style="font-family: Georgia;">Insomma l'animaletto nasce nei frutti del fico selvatico, nella stessa pianta se ne possono trovare centinaia di entrambi i sessi, e la femmina che esce dall'ombelico del fico, si invola, penetra in un altro fico di genere commestibile e vi depone le uova. Così facendo opera involontariamente l'impollinazione mentre visita le infiorescenze del fico domestico. Grazie alla sua operosità, abbiamo piante che raggiungono le abbondanti fruttificazioni che noi tutti conosciamo, ma poi come poter conservare frutti così delicati?</span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Georgia;">La cucina economica vi insegna come fare i </span><b><span style="font-family: Georgia; font-size: 18.0pt;">fichi secchi farciti<o:p></o:p></span></b></div>
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<b style="font-family: Georgia;">Ingredienti</b></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">30 fichi
maturi</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">50 mandorle pelate</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">qb alloro<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">L’essiccazione, in molte aziende, viene effettuata con
metodi industriali per mezzo di una corrente di aria calda. Nelle famiglie, che
ancora seguono la tradizione, si utilizzano graticci appositi: occorre molta
pazienza e tempo a disposizione. Per un prodotto che si possa conservare a
lungo i fichi devono evitare assolutamente il contatto con l’umidità, i frutti
tagliati per il lungo sono più soggetti a deteriorarsi a causa degli agenti
atmosferici. </span><br />
<span style="font-family: Georgia;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Schiacciate
delicatamente i frutti appiattendoli senza romperli. Disponeteli su un ripiano
di legno o un graticcio e copriteli con un telo di garza di cotone che lasci passare
l'aria: utilizzate un ripiano da poter facilmente spostare. I frutti devono
essere esposti alla luce e al calore del sole per il maggior numero possibile
di ore al giorno spostandoli durante la giornata.
Potete utilizzare un terrazzo o un giardino evitandogli il contatto con l'umidità. Durante la notte
teneteli al riparo: potete riporli nel forno spento. </span><span style="font-family: Georgia;">Rigirate
i frutti almeno una volta ogni 6 ore. Dopo 3 giorni inizieranno a disidratarsi
completamente. Per climi più umidi potrebbero occorrere fino a 7 giorni per la
completa essiccazione dei frutti.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia;">Quando
i frutti perdono il proprio colore e si presentano secchi al tatto potrete allora farcirli con una mandorla che va inserita all'interno. I fichi farciti
vanno disposti ben distanziati su una teglia e fatti dorare nel forno preriscaldato
180 °C per circa 10/15 minuti. Una volta freddati possono essere conservati
in un barattolo di vetro con qualche foglia
di alloro.<o:p></o:p></span></div>
</div>
Maria Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/04663717109320546681noreply@blogger.com0